Mario Ridulfo con Pietro Muratore
Tour tra i laboratori del centro storico. Ridulfo:
“Invitiamo tutti, cittadini e istituzioni, a scoprire e sostenere queste
realtà, che raccontano un lavoro di qualità”.
Palermo 1 dicembre 2020 – La Cgil a sostegno della rete di liberi artigiani
e artisti Balarm dell'associazione Alab che opera già con una settantina di
botteghe e laboratori d'arte, in gran parte nel centro storico di Palermo. Su
invito del presidente dell'associazione, Pietro Muratore, il segretario
generale Cgil Palermo Mario Ridulfo ha visitato alcune delle realtà più
significative di artigianato d'autore della “rete” Alab nella zona di via
Discesa dei Giudici, via Roma, tra via Paternostro, piazza Aragona e via Alloro
e lungo l'asse di corso Vittorio Emanuele.
“Un esempio di economia circolare che parte dal basso, con la
creazione di prodotti manuali basata sull'idea del recupero, del riuso e del
riciclo dei materiali – dichiara il segretario generale Cgil Palermo,
Mario Ridulfo - Abbiamo espresso apprezzamento per il lavoro d'insieme
svolto, portato avanti già da dieci anni, che coinvolge circa 300 lavoratori,
che stanno contribuendo alla rigenerazione di una parte del centro storico con
il recupero, in chiave innovativa, della tradizione artistica siciliana”.
La Cgil ha percorso il circuito di botteghe,
laboratori, officine, realizzato in questi anni da Alab, rivolto a cittadini e
turisti, ascoltando la testimonianza dei lavoratori. “Abbiamo incontrato
una comunità unica di artisti e artigiani, composta in gran parte da
lavoratori giovani, tra cui moltissime donne, che ci hanno raccontato come si
svolge il loro lavoro, i materiali che adoperano, gli strumenti che usano.
Un esempio virtuoso di moderno artigianato che diventa filiera produttiva
– aggiunge Ridulfo - Lavoratori che si associano per portare avanti una
scommessa che va incoraggiata. Il nostro interesse è partecipare a iniziative
come questa e contribuire a far conoscere tutte quelle realtà che oggi a
Palermo possono creare lavoro di qualità. Iniziative che andrebbero
sostenute anche dalle istituzioni, non tanto con interventi economici ma con
soluzioni di contesto che possono servire alla diffusione e alla promozione
delle attività. La sfida di questi lavoratori, di stare sul
mercato, va incoraggiata anche perché il circuito Alab oggi rappresenta
un punto di riferimento e un presidio del territorio. Una microeconomia di
qualità il cui apporto è importante per compiere il processo di
riqualificazione urbana e sociale che il nostro centro storico attende da
anni”.
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