Uno dei proverbi popolari siciliani più noti è “Cu nesci arrinesci", testualmente in italiano "Chi esce, riesce", nel senso che, secondo una vulgata comune, per realizzarsi occorre studiare o lavorare lontano dalla propria terra. Ora in Sicilia si sta diffondendo un movimento d'opinione contrario che preferisce il detto "Si resti arrinesci", con l'invito a restare nella propria terra per cambiarla, per migliorarla e per realizzare i propri sogni senza essere costretti ad emigrare. In tale direzione si mobilitano il coordinamento “Si Resti Arrinesci”, i centri sociali palermitani, l’associazione indipendentista “Antudo” e il "Movimento delle valigie di cartone", fondato da un sacerdote di frontiera come padre Antonio Garau.
Tali iniziative partono dal presupposto che - accanto ad
un'emigrazione volontaria (si pensi a chi vuole studiare o lavorare altrove per
conoscere nuove realtà) - esiste una realtà drammatica, quella dell'emigrazione
forzata: numerosi giovani e meno giovani siciliani sono costretti ad
abbandonare la loro terra per assenza di prospettive occupazionali, per colpa
di povertà e disoccupazione. Occorre, dunque, creare le condizioni necessarie
per impedire l'emigrazione forzata e consentire alle tantissime persone che
vogliono restare nella propria terra di realizzarsi qui (e non altrove).
Tra i testimonial presi ad esempio dal
coordinamento Si Resti Arrinesci per
la campagna contro l'emigrazione forzata, figurano cantanti come l’artista
catanese Carmen Consoli e attori
come l’artista palermitano Salvo Piparo (autore
di un video appello rivolto ai giovani siciliani).
Le storie di chi lotta per restare e realizzarsi nella
propria terra sono narrate nel volume “Si resti arrinesci. Per fermare
l’emigrazione giovanile”, curato dal collettivo redazionale di Antudo.Info e
pubblicato dalla casa editrice Derive Approdi.
I curatori del libro non hanno dubbi: “In un mondo
che spinge a partire, la più forte opposizione è restare. E allora Si resti arrinesci è diventato il grido
di chi di andarsene non ne vuole proprio sapere. Se resti, riesci a invertire
la rotta. L'emigrazione siciliana è un fenomeno storico di importanza cruciale
per la Sicilia. Per ricostruirne le cause bisogna tornare indietro,
all'appuntamento con l'unificazione d'Italia e con l'avvento del capitalismo.
Da allora, a fasi alterne e con aspetti sempre differenti, l'emorragia
migratoria non sembra essersi mai placata”.
Pietro Scaglione
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