Il sindacato: “Si rendano organici questi controlli e si torni al collocamento pubblico in agricoltura”.
Palermo 2 settembre 2020 – “Esprimiamo soddisfazione per il risultato delle operazioni di polizia, che hanno fatto emergere diversi casi di sfruttamento del lavoro nero in agricoltura nel corleonese, pur mantenendo ferma la convinzione che occorrerebbe intensificare e rendere organici tali controlli”. Lo dichiarano Calogero Guzzetta, segretario Cgil Palermo, Dario Fazzese segretario generale Flai Cgil Palermo e Cosimo Lo Sciuto, segretario della Camera del Lavoro di Corleone a proposito dei controlli a imprese agricole in corso di svolgimento nella zona del corleonese da parte del gruppo carabinieri per la tutela del lavoro di Palermo con i militari della compagnia di Corleone, che hanno accertato numerose irregolarità.
“Già due anni fa – aggiungono Guzzetta, Fazzese e Lo Sciuti - denunciammo
la forte presenza del fenomeno del capolAralato e della schiavitù nei campi con
l’iniziativa del sindacato di strada, fatta proprio nelle campagne del
corleonese. Crediamo che, per contrastare concretamente la piaga
del lavoro nero, dannoso per i lavoratori ma anche per l’economia della nostra
provincia, rappresentata anche da tante aziende sane che rispettano i
contratti di lavoro, sia necessario costituire immediatamente, anche a Palermo,
il collocamento pubblico in agricoltura e la rete del lavoro agricolo di
qualità. In questo modo, regolando in modo trasparente il rapporto tra domanda
e offerta di lavoro, si darebbe piena attuazione alla legge 199 del 2016 di
contrasto al caporalato, colpendo sempre più duramente chi non rispetta le
regole e i diritti dei lavoratori ma anche aiutando e sostenendo le aziende
sane del territorio”.
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