La Fillea, con la Flc, propone un percorso per attrezzare gli spazi di questo e altri locali tolti alla mafia.
Palermo 1 settembre 2020 – “Un protocollo per convertire beni sequestrati alla mafia in edifici scolastici o di supporto all'attività scolastica”. E' la proposta che la Fillea Cgil Palermo ha lanciato oggi da un immobile confiscato alla mafia in via Lussemburgo, durante una visita all'interno dei circa 600 metri quadrati a piano terra, locali comunicanti che fino a 10 anni fa erano affittati a un ente di formazione. Nelle aule dove l'ente teneva i suoi corsi, secondo la Fillea potrebbe essere avviata una immediata azione di recupero.
“Da quando l'intero immobile è stato confiscato, gli spazi
sono in disuso. Quella è una zona in cui gravitano diversi istituti,
questi locali potrebbero essere adoperati per creare nuovi spazi per le
scuole che in questo momento si trovano in difficoltà a riorganizzare la
ripartenza dell'anno scolastico con le norme anti Covid – dichiara il
segretario generale Fillea Cgil Palermo Piero Ceraulo - La proposta la
rivolgiamo a Comune, Città metropolitana, Agenzia nazionale beni sequestrati
e confiscati, Prefettura: un protocollo da siglare con le organizzazioni
sindacali per l'utilizzo dei beni confiscati alla mafia in modo funzionale,
dando priorità all'edilizia scolastica.Tra il 2010 e il 2012 sono state
16 a Palermo le scuole – tra cui la Gramsci, la Cavour e la
Impastato – che hanno utilizzato immobili confiscati alla mafia. Da
allora, più niente”.
Con un bando indetto ad agosto dall'Anbsc, alcuni beni
confiscati del territorio palermitano, in capo all'Agenzia,
saranno assegnati a organizzazioni no-profit del terzo settore. La Fillea
chiede di utilizzare per l'edilizia scolastica i tanti beni non utilizzati,
come l'immobile di via Lussemburgo, che fanno parte dei patrimoni di
aziende confiscate. “Noi chiediamo l'utilizzo di questi beni, che
possono essere concessi in comodato, in uso gratuito: è uno dei
percorsi più brevi per il loro utilizzo – aggiunge Ceraulo - Con
una proposta di comodato, si potrebbe partire subito con le
manutenzioni e l'ammodernamento energetico delle strutture, per renderle
immediatamente fruibili e consentire l'avvio dell'anno scolastico in sicurezza.
Sappiamo che siamo in ritardo, ma la mancanza di locali è acclarata e gli
immobili sotto confisca di via Lussemburgo – ma questo è solo uno dei tanti
casi - potrebbero essere in poco tempo rimessi in funzione”.
Una proposta condivisa con il sindacato della scuola.
“Destinare beni confiscati all' edilizia scolastica sarebbe molto utile.
Il problema della mancanza di edifici scolastici scoppia ora per l'emergenza ma
esiste da sempre, è una bomba sempre accesa - dichiara il
segretario generale Flc Cgil Palermo Fabio Cirino – In questo momento mancano
ancora 80 aule. Alcune scuole come la Alberigo Gentili, la Rapisardi, la
Leonardo da Vinci attendono soluzioni. Proprio oggi l'ottava
circoscrizione si riunisce per il reperimento di aule e siamo fiduciosi nelle
iniziative del Prefetto, per individuare al più presto locali idonei con
affitti a privati o con accordi con la Cei per l'uso di aule dalle scuole
cattoliche. Ma il punto numero uno rimane quello che bisogna avviare cantieri e
costruire nuove scuole a misura e non attrezzare a sedi scolastiche i palazzi”.
Per quanto riguarda le risorse, la Fillea Cgil Palermo ricorda
che “a luglio, a Roma, tra ministero Istruzione, ministero
Infrastrutture e Trasporti e Fillea, Filca, Feneal è stato siglato
un protocollo d'intesa che ha come obiettivo prioritario del Paese la
messa in sicurezza di edifici scolastici, utilizzando non solo incentivi
dello Stato ma anche risorse provenienti dal Recovery fund proprio perché,
in riferimento alle norme anti Covid, gli edifici devono
essere ammodernati”.
La settimana scorsa le organizzazioni sindacali di categoria
degli edili di Palermo hanno inviato una nota alla Città metropolitana e
all'ufficio edilizia scolastica per costituire un tavolo tecnico, per il
monitoraggio dello stato degli edifici scolastici in tutta la provincia. Il
tavolo non è ancora partito.
“Siamo in ritardo, occorre che il tavolo di confronto si
costituisca nel più breve tempo possibile per partire con l'avvio di
cantieri e la messa in sicurezza delle scuole Nel protocollo nazionale –
aggiunge Ceraulo - è prevista inoltre la possibilità per i Comuni di
coinvolgere per le gare d'appalto i Provveditorati alle opere pubbliche,
che metteranno a disposizione tecnici e uffici per velocizzare le gare e
l'affidamento dei lavori. Quindi, ci sono le risorse, i locali sono stati
individuati, si può chiudere il cerchio coinvolgendo nei lavori le
maestranze delle aziende edili sequestrate e confiscate alla mafia”.
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