di PATRIZIA GARIFFO
Mia figlia deve frequentare la seconda media e ha la Sma, patologia che colpisce i muscoli. Da quando va a scuola combatto per garantire il suo diritto allo studio. A giorni inizierà il nuovo anno scolastico e ai soliti problemi se ne aggiungerà un altro: gli assistenti igienico-personali, figure specializzate, saranno sostituiti dai collaboratori scolastici, formati con corsi di poche ore. Formazione non solo insufficiente per assistere alunni con disabilità, ma che ancora deve cominciare.Alessandra (Sicilia)
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Per questa ragazzina, a Caltanissetta, la scuola inizierà il 24 settembre, ma nuove difficoltà sono all’orizzonte da mesi. Tutto è cominciato a maggio quando, dopo un parere della giustizia amministrativa chiesto dall’assessorato regionale della Famiglia e delle Politiche sociali, è stato deliberato che i servizi scolastici di base (assistenza igienico-personale) per studenti disabili potrebbero essere delegati ai collaboratori scolastici e non più al personale specializzato com’è stato finora. È chiaro a chiunque conosca davvero la disabilità che un collaboratore scolastico con qualche ora di formazione, di cui oltretutto non c’è ancora traccia, non può sostituire un assistente formato con molte ore di specializzazione e un’esperienza lavorativa scelta e non imposta come accadrebbe con il personale della scuola.
«Tanti collaboratori scolastici dell’istituto frequentato da mia figlia mi
hanno detto che non toccherebbero mai gli allievi disabili perché temono di far
loro del male», spiega Alessandra.
Allora, ho ripensato alla mia esperienza scolastica e ai collaboratori
incontrati negli anni: prevalentemente anziani che non sarebbero stati in grado
di svolgere questo compito. Così, tanti genitori sono in apprensione perché non
sanno in che mani finiranno i loro figli. Portare in bagno un bambino con
disabilità richiede diversi minuti ed è indispensabile, oltre che rispettoso,
che ci sia una persona specializzata e che si dedichi solo a questo compito.
Intanto l’assessore regionale alle Politiche sociali, Scavone, per
garantire la qualità dell’assistenza, si rivolge direttamente alla ministra
della Pubblica istruzione Lucia Azzolina. La richiesta, sensata, è quella di
privilegiare i diritti di questi allievi, mantenendo il rapporto con gli
operatori specializzati che li assistono da anni. Nella nota al ministero si
chiede che si ricorra agli assistenti igienico-personali al posto o a
integrazione delle nuove assunzioni di collaboratori scolastici, visto pure il
livello di formazione non adeguato che potranno conseguire in questi pochi
giorni che mancano all’inizio della scuola. In attesa di una riposta, gli
studenti disabili e centinaia di assistenti resteranno a casa?
Repubblica Palermo, 10 settembre 2020
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