SERENA SORRENTINO*
Succede che dopo 14 anni di lotte e 3 di trattativa firmiamo la preintesa per il rinnovo del CCNL della Sanità Privata raggiungendo uno storico obiettivo: stesso salario e stessi diritti per chi fa lo stesso lavoro nel SSN, siano dipendenti pubblici o delle strutture private accreditate. Una battaglia di giustizia, di civiltà, di rispetto del lavoro di chi si occupa della nostra Salute sempre, nella pandemia come nella ordinaria vita di questo nostro Paese che ha una Costituzione straordinaria che non viene attuata nel lavoro e nella vita sociale.
Il 30 luglio
doveva esserci, come da impegni sottoscritti dalle due Associazioni Datoriali:
Aiop (Confindustria) e Aris (Associazione Religiosa-CEI)
Per i loro
oltre 100 mila dipendenti del comparto sanità esclusi medici e dirigenti
sanitari, la ratifica definitiva del Contratto.
Aiop non ha
neanche convocato l’Organismo Direttivo Nazionale, Aris lo ha fatto nei tempi stabiliti
e ha formalmente comunicato esito di diniego della ratitifica.
Questi
soggetti lucrano con risorse del SSN che arrivano loro tramite contratti per
prestazioni che sottoscrivono con le Aziende Sanitarie e le
Regioni.
Il Ministero
e le Regioni per la prima volta nella storia hanno messo a disposizione della
vertenza strumenti normativi ed economici per garantire certezza di
sostenibilità per i datori di lavoro (molti quotati in borsa).
Questi
soggetti, in preda all’ingordigia, guidati dal solo cinismo e dall’interesse
del gruppo aziendale cui appartengono, si sono permessi di dire che “impegni
istituzionali e accordi sindacali” non hanno valore per loro, contano i soldi
sui loro conti correnti.
Dimenticano
che quelle aziende e quei conti correnti sono alimentati dal lavoro, dalla
professionalità e dai sacrifici delle lavoratrici e dei lavoratori, a cui non
mostrano ne’ rispetto ne’ riconoscenza.
Che siano
laici o religiosi questi soggetti trattano i loro dipendenti come prestatori
d’opera sottopagandoli e negandogli diritti fondamentali.
Ed invece
sono LAVORATRICI e LAVORATORI.
Anche le
Istituzioni stanno diventando consapevoli che bisogna sottrarsi al ricatto di
queste imprese che dicono ogni due per tre : “se non mi garantisci il profitto
che mi sta bene dalla prestazione che ti erogo, ti sospendo le
prestazioni per i cittadini facendogliele pagare come clienti privati e ti
licenzio i lavoratori o li metto in cassa integrazione o gli cambio il
contratto e li pago meno”.
Anche perché
questi soggetti di miliardi ne hanno avuto tanti in questi anni e nulla hanno
restituito a lavoratori e cittadini in termini di etica e responsabilità
sociale.
Ci sono
imprenditori per bene che possono differenziarsi da questi comportamenti delle
loro associazioni datoriali. Ci sono amministratori pubblici che in queste ore,
giustamente, stanno dichiarando di non essere più disponibili a sottostare a
questi ricatti.
Cambiare le
regole: accreditamenti e adeguamenti tariffari solo a chi rispetta diritti del
lavoro e garantisce buoni servizi ai cittadini.
Fa molto
caldo, si lavora lo stesso, perché la sanità non si ferma mai è “servizio
essenziale” dice la legge, “diritto fondamentale” dice la Costituzione.
Neanche la
Lotta si ferma. Anzi. La rabbia è più grande e la determinazione è più forte
nel sindacato e nei lavoratori.
Il CCNL è
stato sottoscritto e va confermato. Noi di sicuro non ci fermiamo, non ci
rassegniamo, non ci piegheremo al ricatto.
Noi
ricominciamo a protestare, non siamo soli e diventeremo sempre di più.
Vergogna!
Vergogna! Vergogna!
Oggi eravamo
al San Carlo di Nancy a Roma.
In tutte le
vostre aziende, in ogni luogo di lavoro, la mobilitazione arriverà per dare
forza alle ragioni del Lavoro.
Fino alla
Ratifica, fino alla modifica degli Accreditamenti, fino a che anche solo uno di
voi continuerà a negare dignità ai lavoratori.
Sono gli
stessi infermieri, operatori sanitari, tecnici, professionisti e lavoratori
della sanità che dicono di non voler essere chiamati eroi.
Ma come
definiamo persone che per eccezionali virtù di coraggio o abnegazione
s'impongono all'ammirazione di tutti se non Eroi?
È come
definiamo chi approfitta di situazioni e momenti eccezionali, oppure delle
altrui disgrazie, per trarne vantaggi materiali e spesso illeciti? Io
PROFITTATORI e non mi sta bene che no che lo facciano e che per giunta
utilizzino risorse pubbliche.
5 Agosto Montecitorio #cisiamo
* Segretario generale Funzione Pubblica CGIL
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