venerdì, agosto 07, 2020

“L’Eredità” e la “Gerusalemme rettificata”

di PIETRO SCAGLIONE 

Flavio Insinna, conduttore della popolare trasmissione "L'Eredità", in onda su Rai Uno in fascia pre-serale, prima del Tg1, dovrà leggere la seguente frase, nella prima puntata dopo la pausa estiva, a fine Settembre:  "Il diritto internazionale non riconosce Gerusalemme quale capitale di Israele".  L'obbligo deriva dalla rettifica imposta dal Tribunale Civile di Roma, che chiude così una diatriba giuridica, internazionale, culturale e politica iniziata il 21 maggio scorso quando, alla fatidica domanda del quiz ("Qual è la capitale d'Israele?"), la concorrente Simona risponde correttamente ("Tel Aviv"),

ma la risposta non viene considerata esatta dalla trasmissione, nonostante la capitale d'Israele, secondo la comunità internazionale (inclusa l'Italia), sia proprio Tel Aviv. Gerusalemme, infatti, è la capitale proclamata unilateralmente da Israele (recentemente sostenuta dagli Usa di Trump), ma non è riconosciuta ufficialmente dall'Onu, in quanto, tra l'altro, comprende territori arabi e palestinesi (Gerusalemme Est), occupati dagli israeliani. 

Oltre a comprendere una parte araba e palestinese, Gerusalemme è anche una città "sacra" per le 3 religioni monoteiste (Cristianesimo, Ebraismo e Islam) e attribuirne lo status di capitale d'Israele non sarebbe in linea con il dialogo interreligioso e con la Storia. 

Dopo la richiesta di rettifica, il 5 giugno, il conduttore Insinna riconosce parzialmente l'errore, parlando di "controversia" e annullando la domanda: "Non entriamo in una disputa così delicata, e ci scusiamo per averla involontariamente evocata, e per questo ai fini del gioco consideriamo nulla questa domanda".

Gli avvocati Dario Rossi di Genova e Fausto Gianelli di Modena,  in qualità di difensori di due associazioni dei palestinesi in Italia (ASSOCIAZIONE DEI PALESTINESI IN ITALIA   ( التجمع الفلسطيني في ايطاليا ) e Associazione Benefica di Solidarietà con il Popolo Palestinese) ritengono questa rettifica  "assolutamente insufficiente e, anzi, anch’essa fuorviante in quanto ai sensi del diritto internazionale non esiste una “controversia”  sul punto: molteplici  decisioni delle Nazioni Unite (sia del consiglio di sicurezza che dell’assemblea generale dell’Onu) concordano che Gerusalemme NON è e non può essere la capitale dello Stato di Israele. L’unica controversia al riguardo è tra Israele da un lato e la comunità internazionale dall’alto Non a caso tutti gli Stati (incluso il nostro) hanno la loro ambasciata a Tel Aviv e comunque non a Gerusalemme. L’unica eccezione è rappresentata oggi degli Stati Uniti". Peraltro, lo spostamento dell'ambasciata Usa da Tel Aviv a Gerusalemme suscita la rabbia dell'opinione pubblica, dei palestinesi, del mondo arabo ma anche la condanna della comunità internazionale (Italia inclusa). 

Secondo gli avvocati "sostenere che Gerusalemme è la capitale di Israele è una falsa informazione, tanto più grave in quanto finisce per legittimare la sua occupazione illegale da parte di Israele, ripetutamente condannata dalla comunità internazionale, che riconosce alla città santa uno status giuridico speciale (vedi , fin dall’inizio , la Risoluzione n. 181 / 1947 dell’Assemblea Generale dell’ONU che stabilisce il regime giuridico speciale per la Città di Gerusalemme)". 

Il 27 luglio il Tribunale Civile di Roma (giudice Cecilia Pratesi)  accoglie totalmente il ricorso d'urgenza e la richiesta di rettifica per la prima puntata della trasmissione "L'Eredità" dopo la pausa estiva. 

 Esultano le 2 associazioni palestinesi e i loro avvocati: "Riteniamo che si tratti di una sentenza di assoluta importanza in quanto per la prima volta un Tribunale nazionale, in ossequio ed applicazione del diritto internazionale, sancisce ufficialmente (e con efficacia vincolante per l’organo di informazione pubblica) come ai sensi del diritto internazionale (al rispetto del quale il nostro Paese è tenuto) la questione dello status giuridico Gerusalemme non possa che trovare una chiara soluzione e cioè che “il diritto internazionale non riconosce Gerusalemme quale capitale dello Stato d'Israele".

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