Da sx: mons. Michele Pennisi, il sindaco Nicolò Nicolosi, il presidente Vincenzo Gallina e don Vincenzo Pizzitola |
La Madonna del Lume, scomparsa dalla Cappella dell’Ex Ospedale dei Bianchi in circostanze misteriose, è stata ufficialmente restituita ai corleonesi. Stamani è stata presentata con una cerimonia che si è svolta nell’atrio dell’ex nosocomio. Nella cappella invece è stata inaugurata una mostra che la celebra insieme ad un’altra tela e ad alcuni volumi originali appartenenti alla Compagnia dei Bianchi dello Spirito Santo. Per questa speciale occasione, ha riaperto le porte l’Ex Ospedale della Compagnia dei Bianchi, costruito alla fine del ‘400 e rimasto operativo fino agli anni ‘60 del secolo scorso.
“Questo luogo oggi viene ritrovato - ha affermato l’assessore alla Cultura
Walter Rà -, si apre, diventa spazio espositivo per mostre, convegni e
concerti. Riaprirlo al pubblico significa riappropriarsi della propria
identità”. Lunedì prossimo, alle 21, al suo interno è in programma un
concerto di Palermo Classica, OmniArt Tango&Jazz. Musiche di Piazzolla,
Albeniz e Bernstein eseguite da Massimo Barrale al violino, Ruggiero Mascellino
e Ferdinando Caruso al contrabbasso. Ingresso libero sino ad esaurimento posti.
“Questa è una giornata in cui la rinascita segna un punto a favore - ha
affermato il sindaco Nicoló Nicolosi - perché c’è tanta partecipazione. Questa
Amministrazione comunale vuole restituire a Corleone la sua centralità, che
diventi esempio per altre comunità. Per far questo abbiamo bisogno di tutti:
Chiesa, forze dell’ordine, società civile. I corleonesi che se ne sono andati
devono tornare per dare sostanza a questa città che vuole riprendersi il suo
destino migliore”. “È una giornata speciale per tutti noi - ha dichiarato
Vincenzo Gallina, presidente della Compagnia dei Bianchi dello Spirito Santo -.
È una grande emozione essere tra queste antichissime mura. Abbiamo lavorato
moltissimo per restituire l’Ex Ospedale alla comunità, insieme all’amministrazione
comunale. Siamo orgogliosi di quanto fatto e lo renderemo un gioiello”.
Dopo alcuni mesi di indagini della polizia, la tela è stata ritrovata lo
scorso mese di luglio in un casolare di campagna a Corleone. “È un’opera molto
interessante - spiega la professoressa Mariny Guttilla, docente di Storia
dell’arte all’Università degli Studi di Palermo -,soprattutto dal punto di
vista iconografico. Inoltre, la Madonna ha un volto bellissimo. Possiamo far
risalire il dipinto ai primi decenni del ‘700, dopo il 1738 quando inizia il
culto liturgico della Madonna del Lume. La leggenda narra che un padre gesuita
cercasse, per la sua missione apostolica, un’immagine che colpisse i fedeli.
Nel 1722 una veggente ebbe la visione di una Vergine che trae un’anima
dall’inferno. Questa iconografia ha avuto un grande seguito, ma ha anche aperto
un acceso dibattito perché per alcuni la Madonna non può salvare delle anime
già dannate, ma solo donare loro la Grazia illuminandole nel corso della vita”.
La Madonna del Lume si trova a sinistra dell’altare maggiore della Cappella
dei Bianchi. Di fronte si trova la Madonna di Trapani. Si tratta di due quadri
gemelli, di cui non si conosce l’autore. “Di sicuro non è opera del Salpietra,
pittore corleonese che fu seguace di Vito D’Anna”, ha aggiunto la professoressa
Guttilla. Il restauratore Giuseppe Terrusa ha evidenziato come la tela “sembra
in buone condizioni, ma non lo è. Mancano 50 centimetri nella parte inferiore
dove probabilmente dovevano esserci le fiamme dell’inferno e la scritta Madonna
del Lume. È stata sottoposta a vari interventi di restauro”.
All’incontro di presentazione, moderato dal giornalista Tommaso Bedini
Crescimanni, hanno partecipato anche monsignor Michele Pennisi, arcivescovo di
Monreale, il vicario del questore di Palermo, Andrea Lo Iacono, il professore
Alessandro Bedini della Fondazione Campus Studi sul Mediterraneo
dell’Università di Pisa, Salvatore Miceli, past president del Rotary Club
Corleone, l’architetto Sabrina Milone, capo delegazione del Fai di Palermo. Il
senatore Riccardo Nencini, presidente della Commissione Cultura del Senato, ha
fatto pervenire un video di saluto.
Durante la cerimonia, è stato conferito un encomio al commissario capo
della Polizia di Stato di Corleone, Filippo Li Volsi, e all’ispettore Orazio
Antonino Melita per l’impegno profuso nella ricerca del dipinto scomparso. La
cerimonia è stata aperta da un’emozionante Ave Maria di Schubert cantata dal
tenore Christian Rimasti. Con brani di Vivaldi, si sono esibiti anche i due
violinisti della Massimo Kids Orchestra, Luca Provenzano e Salvatore Pasqua.
Tutti e tre sono giovanissimi e promettenti talenti corleonesi.
La Compagnia dei Bianchi dello Spirito Santo ha candidato l’Ex Ospedale dei
Bianchi come “Luogo del cuore” del Fondo Ambiente Italiano.
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