Palermo, 08 luglio 2020
– “Non c’è più tempo, è necessario stabilire le regole per la ripartenza
dell’anno scolastico e procedere immediatamente al potenziamento degli
organici, dei trasporti e al miglioramento dell’edilizia scolastica”. È questa
l’osservazione principale sottoposta dal segretario regionale della Flc Cgil
Sicilia, Adriano Rizza, nel corso del tavolo regionale sull'avvio dell'anno
scolastico che si è tenuto a Palermo, lunedì scorso, presso l'Ufficio
scolastico regionale, alla presenza del dirigente Stefano Suraniti, della
ministra Lucia Azzolina, dell'assessore regionale Roberto Lagalla e del
presidente dell'Anci Leoluca Orlando.
“A sole poche settimane
dall'avvio dell'anno scolastico – aggiunge – si continua a discutere intorno a
tavoli nazionali, regionali e territoriali, ma continuano a mancare indicazioni
chiare da parte di chi ha la responsabilità di assumersele, richiamando
quell’autonomia di cui godono le scuole. Tutto questo a discapito delle scuole
e dei dirigenti scolastici che di fatto si sono dovuti trasformare in geometri
e ingegneri per calcolare e capire quanti alunni possono stare in una classe,
con l’obiettivo di garantire quei parametri di sicurezza necessari per l’avvio
del nuovo anno scolastico e di cui comunque i nostri dirigenti scolastici
saranno responsabili”.
“In merito alla nomina
del dott. Domenico Arcuri quale commissario straordinario – continua Rizza –
quello che ci sta a cuore è che si cominci a lavorare al più presto per creare
quelle condizioni necessarie per garantire l’avvio delle attività in sicurezza,
partendo dal presupposto che la nostra regione si trova in una condizione
decisamente peggiore rispetto a molte scuole del Centro-Nord. Saranno ingenti
le risorse che arriveranno e noi come Flc Cgil Sicilia auspichiamo che vengano
utilizzate nel modo giusto recuperando tutti quei gap già presenti nella nostra
regione ancora prima della pandemia e che sono aumentati in modo esponenziale
in questi ultimi mesi”.
“Questa – prosegue –
potrebbe essere l’occasione per la riduzione degli alunni per classe
migliorando di fatto la qualità dell’offerta formativa e prevenendo quelle
forme di abbandono scolastico che raggiungono percentuali altissime nella
nostra regione. Ma soprattutto per aumentare il tempo scuola, dal tempo
pieno (la Sicilia è fanalino di coda in Italia), al passaggio dalle 27 alle 30
ore nella primaria, alla valorizzazione del segmento 0-6 anni”.
“Tutto ciò – conclude
Rizza – creerebbe i presupposti affinchè i siciliani possano avere maggiori
possibilità di lavorare nella propria terra, arginando quell’esodo di massa
verso il CentroNord che, insieme al calo demografico, è anche la causa della
riduzione degli alunni nella nostra regione. Allo stesso tempo consentire a
tutti quei docenti “prigionieri” nelle scuole del Nord dopo le immissioni in
ruolo della Legge 107 di ricongiungersi ai propri cari”.
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