Un tratto della SP4 Corleone-S. Cipirello |
Non ci voglio credere: invece
di scendere la scala tra due ali di girls impennacchiate di struzzo,
accompagnato dalla Marcia Trionfale dell’Aida, il sindaco Nicolosi affida ad
uno scarno comunicato di neanche dieci righe una notiziona epocale: si rifà la
Strada Provinciale 4, sì proprio quella trazzera sfatta e infangata che porta a
San Cipirrello, con molto anticipo sulla conquista di Marte da parte della
razza umana. E la cosa, se da un lato mi gonfia d’orgoglio, dall’altra mi fa
temere. Ma perché un così basso prifilo? Vuoi vedere che non ci crede nemmeno
lui? Finiamola con il disfattismo e andiamo a prendere da quel comunicatino
quel che c’è da prendere.
“La Città metropolitana di Palermo – si legge - ha dato il via alla gara
d’appalto per lavori sulla SP4. L’avviso è stato pubblicato sulla Gazzetta
ufficiale della Regione Siciliana. La gara sarà espletata il prossimo 10
agosto. Il finanziamento del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
ammonta a 4.748.000 euro. I lavori riguarderanno il tratto tra Corleone e il km
14 in direzione San Cipirello. Sono previste la messa in sicurezza e la
risagomatura dell’intera sede stradale e la stesura dell’asfalto.”
Mentre si sente suonare un indistinto campanello d’allarme per la lontananza
dell’avvenimento, ci si compiace fortemente. Perché il 10 agosto è il giorno
del martirio di San Lorenzo, l’uomo che assunse sulla sua graticola tutte le rotture
e le cotture dei corleonesi su quella presunta strada. Il simbolismo è
importante, perché il martire da allora continua a piangere tutte le sue
lacrime, che si tramutano in stelle. Da anni anche le lacrime corleonesi sono
diventate stelle all’incontrario, salite al cielo insieme con qualche moccolo
stradafacendo.
Ora il caso ci riporta a queste “stelle” che per alcuni sono occasione per
esprimere un desiderio, per altri punizioni divine. Ma noi illuminati sappiamo:
sono solo leggende. Sappiamo bene che le stelle cadenti sono in realtà le
Perseidi che la terra attraversa e che si arroventano a contatto con
l’atmosfera. Lo sappiamo che leggenda è anche l’arrostita del martire sulla
graticola. E sappiamo bene che leggenda è stata anche l’impossibilità di
intervento su questa strada provinciale per ragioni obiettive. Non è un caso: è
soltanto l’incapacità politica e la mancanza di credito di cui soffriamo da
tempo, che ha consegnato al deserto un importante territorio come il
Corleonese, abituato fin dai tempi della Consolare romana Palermo-Agrigento, ad
essere protagonista del territorio.
Oggi arriva una promessa e anche se ce ne sono state tante, è giusto dare un
minimo di credito a questa che in teoria è scritta su carta pesante. Ma se
qualcosa dovesse andare storto, bisognerà ricordarsi che alla lunga anche i
santi si incazzano e le loro lacrime diventano fuoco.
Dal Blog di Nonuccio Anselmo “Il
Cuore e il Leone”
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