"Sollecitiamo lo sblocco dei finanziamenti e la partenza
delle opere strategiche, per rilanciare il tema del lavoro e dei diritti. La
città non può più aspettare”.
Palermo 8 luglio 2020 – Ricordati oggi a Palermo gli avvenimenti
dell'8 luglio 1960, in cui persero la vita a Palermo quattro persone tra
cui il dirigente sindacale della Fillea Cgil Palermo Francesco Vella,
e Andrea Gancitano, operaio edile di 19 anni. Partendo dalla memoria degli anni del sacco di
Palermo, Cgil e Fillea hanno chiesto lo sblocco degli investimenti per le opere
strategiche inserite nel Patto per Palermo, tra cui l'ammodernamento della
circonvallazione, il raddoppio del ponte Corleone e il sottopasso via
Perpignano, e annunciato iniziative nel campo della sicurezza sul lavoro e su
lavoro e ambiente. Al centro delle richieste, la lotta al lavoro nero,
“piaga che nei cantieri del centro storico riguarda un operaio su due”.
Durante la manifestazione, si è svolto il
flash mob della Fillea con le magliette a strisce blu, come quelle indossate
dai ragazzi dei quartieri popolari di Palermo durante le giornate calde
della protesta operaia che culminarono con la repressione di sessant'anni
fa. L'inizitiva si è conclusa con le note di Bella Ciao da parte del coro
dell'Anpi diretto da Pia Tramontana. Dopo la deposizione dei fiori, gli
interventi del segretario generale Fillea Cgil Palermo Piero Ceraulo, del
presidente Anpi Sicilia Ottavio Terranova, del segretario generale Cgil Palermo
Enzo Campo, del sindaco Leoluca Orlando, presente con gli assessori
Giovanna Marano, Fabio Giambrone, Giusto Catania e Roberto D'Agostino.
“I ragazzi con le magliette a strisce cercavano
lavoro e dignità in un momento di rivolgimento sociale e attacco
fascista, La Cgil dichiarò lo sciopero generale e ci furono i tumulti a
Palermo, come in molte altre città italiane – ha detto il segretario generale
Cgil Palermo Enzo Campo - Allora come oggi, in un momento di grave
crisi sociale, non solo legato alla pandemia, ci interroghiamo
sull'incapacità delle nostre classi dirigenti a programmare lo sviluppo e la
crescita della nostra regione e della nostra città. Il Comune
di Palermo, come dice il sindaco Orlando, non è più governato dalla
mafia. Credo sia una verità importante. Ma credo che tutti, sindacati,
movimenti, associazioni e istituzioni, dobbiamo aggiornare la nostra analisi,
perché nel frattempo la mafia continua a insediarsi in tutti i territori e a
penetrare, in un connubio perverso, nella pubblica amministrazione”.
“Il tema dei diritti e il tema del lavoro e dell'ambiente – ha
aggiunto Campo – sono le linee fondamentali su cui creare l'alleanza
strategica tra le forze democratiche, per portare avanti le vertenze
per un lavoro stabile e continuo e per la sicurezza nei posti di lavoro,
che sono al centro da sempre delle iniziative della Cgil per la difesa dei
diritti di tutti i lavoratori”.
Far ripartire il settore edile e combattere il lavoro nero.
“Ripartiamo dai fatti del 1960, gli anni della protesta popolare, per
ricordare che gli edili allora come oggi avevano difficoltà a trovare
occupazione – ha detto il segretario generale Fillea Cgil Palermo Piero
Ceraulo - Ci fa piacere che il sindaco abbia accolto il nostro appello di
denuncia, lanciando la proposta di un apposito consiglio comunale sul tema del
lavoro nero e di un'iniziativa pubblica di piazza con le organizzazioni
sindacali e l'amministrazione. Sul piano del lavoro c'è molto da fare,
chiediamo lo sblocco delle opere del Patto per Palermo. La città non può più
aspettare. Ci attendiamo che il Comune, come ha ribadito oggi il sindaco,
continui con forza a sollecitare il governo per ottenere la sburocratizzazione
del percorso legato ai finanziamenti, per dare il via a queste opere
strategiche per il futuro di Palermo. La Fillea continuerà la sua azione di
stimolo e monitoraggio già avviata, per capire quali saranno gli appalti
pubblici pronti a partire”.
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