martedì, luglio 21, 2020

Punto nascita Ospedale di Corleone, si stenta ad assicurare i turni per la grave carenza di personale. I sindaci chiedono di essere "auditi" dalla VI commissione Ars

Uno scorcio della popolazione che partecipò alla manifestazione del 29.10.10

DINO PATERNOSTRO
Torna la preoccupazione per il mantenimento del Punto Nascita all’ospedale di Corleone. Da mesi medici ed ostetrici del reparto sono sottodimensionati rispetto all’organico teorico, ma la direzione generale dell’Asp di Palermo non sembra preoccuparsene più di tanto. Per garantire la normale funzionalità dell’U.O. semplice è previsto un organico di otto medici e otto ostetrici, mentre di fatto in servizio ci sono in servizio solo cinque medici e quattro ostetrici. Fare i turni, quindi, è diventata un’impresa. A ruotare sono sempre gli stessi operatori, sempre più stanchi e stressati, costretti a fare turni aberranti anche di 24 ore. Una situazione davvero difficile, in cui aumenta notevolmente il rischio clinico. Incredibile il silenzio della direzione generale, che fa sospettare la volontà di trovare un pretesto per azzerare il Punto nascita di Corleone. A quanto pare, la Faraoni sostiene che nessun operatore accetta di essere trasferito a Corleone.  

Negli anni, più volte la Regione ha provato (con la scusa di dover applicare la normativa nazionale sui 500 parti l’anno per tenere in vita la struttura) a “tagliare” il reparto di ostetricia e ginecologia. Ma ha sempre dovuto fare i conti con una popolazione della zona del corleonese, unita come non mai con le organizzazioni sindacali e professionali e con i sindaci del comprensorio, che ha lottato con passione ed energia per difendere il diritto a poter nascere nella propria terra. Imponente la manifestazione del 29 novembre 2010, quando più di 5.000 cittadini marciarono per la difesa dell’Ospedale e del Punto nascita. Fu grazie a queste lotte che si ottenne la deroga rispetto al numero di parti l’anno, in quanto Corleone e i comuni del circondario, ubicati in una tipica zona interna della Sicilia, hanno una viabilità che non favorisce il diritto alla salute.
Adesso la preoccupazione è che la Regione voglia depotenziare l’ospedale, lasciando nell’abbandono il Punto nascita, col rischio di una chiusura. Ma già si stanno mobilitando i sindaci della zona. Proprio oggi il sindaco di Contessa Entellina Leo Spera, insieme ai colleghi di Campofiorito Giuseppe Oddo, di Bisacquino Tommaso Di Giorgio, di Giuliana Francesco Scarpinato, di Chiusa Sclafani Francesco Di Giorgio e di Roccamena Pippo Palmeri hanno scritto all’on. Margherita La Rocca Ruvolo,  presidente della VI Commissione Salute, servizi sociali e sanitari, per chiedere di essere auditi insieme al direttore generale dell’Asp Daniela Faraoni.  Una richiesta in questa direzione è stata avanzata anche dal sindaco di Corleone, Nicolò Nicolosi, nella sua qualità di presidente della Conferenza dei sindaci della Provincia. A sostenere la proposta anche i deputati Giuseppe Lupo ed Antonello Cracolici del Pd. Le richieste che saranno avanzate sono quelle di potenziare l'organico, sia con trasferimenti temporanei di operatori, sia facendo i concorsi. 
“Mi sono sentito con la Presidente della VI Commissione – ci dice Leonardo Spera – ed ho avuto l’assicurazione che ci convocherà in tempi rapidi per affrontare i problemi dell’organico del Punto nascita e del rilancio complessivo dell’ospedale di Corleone, che costituisce un importante presidio a tutela della salute per una popolazione di oltre 100 mila abitanti”. (dp)

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