Uno scorcio della popolazione che partecipò alla manifestazione del 29.10.10 |
DINO PATERNOSTRO
Torna la preoccupazione per il mantenimento
del Punto Nascita all’ospedale di Corleone. Da mesi medici ed ostetrici del
reparto sono sottodimensionati rispetto all’organico teorico, ma la direzione
generale dell’Asp di Palermo non sembra preoccuparsene più di tanto. Per
garantire la normale funzionalità dell’U.O. semplice è previsto un organico di
otto medici e otto ostetrici, mentre di fatto in servizio ci sono in servizio solo
cinque medici e quattro ostetrici. Fare i turni, quindi, è diventata un’impresa. A
ruotare sono sempre gli stessi operatori, sempre più stanchi e stressati, costretti a fare turni aberranti anche di 24 ore. Una situazione davvero difficile, in cui aumenta notevolmente il rischio clinico. Incredibile
il silenzio della direzione generale, che fa sospettare la volontà di trovare
un pretesto per azzerare il Punto nascita di Corleone. A quanto pare, la Faraoni sostiene che nessun operatore accetta di essere trasferito a Corleone.
Negli anni, più volte la Regione ha provato
(con la scusa di dover applicare la normativa nazionale sui 500 parti l’anno
per tenere in vita la struttura) a “tagliare” il reparto di ostetricia e
ginecologia. Ma ha sempre dovuto fare i conti con una popolazione della zona
del corleonese, unita come non mai con le organizzazioni sindacali e
professionali e con i sindaci del comprensorio, che ha lottato con passione ed
energia per difendere il diritto a poter nascere nella propria terra. Imponente
la manifestazione del 29 novembre 2010, quando più di 5.000 cittadini
marciarono per la difesa dell’Ospedale e del Punto nascita. Fu grazie a queste
lotte che si ottenne la deroga rispetto al numero di parti l’anno, in quanto
Corleone e i comuni del circondario, ubicati in una tipica zona interna della
Sicilia, hanno una viabilità che non favorisce il diritto alla salute.
Adesso la preoccupazione è che la Regione
voglia depotenziare l’ospedale, lasciando nell’abbandono il Punto nascita, col rischio di una chiusura. Ma
già si stanno mobilitando i sindaci della zona. Proprio oggi il sindaco di
Contessa Entellina Leo Spera, insieme ai colleghi di Campofiorito Giuseppe
Oddo, di Bisacquino Tommaso Di Giorgio, di Giuliana Francesco Scarpinato, di
Chiusa Sclafani Francesco Di Giorgio e di Roccamena Pippo Palmeri hanno scritto
all’on. Margherita La Rocca Ruvolo, presidente
della VI Commissione Salute, servizi sociali e sanitari, per chiedere di essere
auditi insieme al direttore generale dell’Asp Daniela Faraoni. Una richiesta in questa direzione è stata
avanzata anche dal sindaco di Corleone, Nicolò Nicolosi, nella sua qualità di
presidente della Conferenza dei sindaci della Provincia. A sostenere la
proposta anche i deputati Giuseppe Lupo ed Antonello Cracolici del Pd. Le richieste che saranno avanzate sono quelle di potenziare l'organico, sia con trasferimenti temporanei di operatori, sia facendo i concorsi.
“Mi sono sentito con la Presidente della VI
Commissione – ci dice Leonardo Spera – ed ho avuto l’assicurazione che ci
convocherà in tempi rapidi per affrontare i problemi dell’organico del Punto
nascita e del rilancio complessivo dell’ospedale di Corleone, che costituisce
un importante presidio a tutela della salute per una popolazione di oltre 100
mila abitanti”. (dp)
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