Un momento della conferenza stampa: parla il questore Renato Cortese |
La sala delle riunioni del Commissariato di
Corleone ha ospitato stamattina una conferenza stampa particolare. Il Questore
Renato Cortese ha illustrato come la Polizia di Corleone è riuscita in un’operazione
che sembrava impossibile: recuperare una preziosa tela del 1700,
trafugata-rubata tra la fine degli anni ’60 e gli inizi dei ’70. “L’operazione
dimostra – ha detto Cortese – che lo Stato c’è e fa sentire la sua presenza
anche in questo delicato settore dei beni culturali”. Di operazione di legalità
ha parlato subito dopo di lui. mons. Michele Pennisi, arcivescovo di Monreale,
che ha aggiunto: “Il popolo di Corleone è legato alla Madonna del Lume, anche perché
davanti a questa tela andava a pregare suor Maria Cira Destro, per cui abbiamo già
aperto il processo di canonizzazione”. Soddisfatto anche il sindaco Nicolò
Nicolosi, che annuncia un’operazione culturale a settembre: “Vogliamo lanciare
l’appello ai corleonesi “Buoni” sparsi nel mondo perché ritornino anche per un
tempo limitato a Corleone e vedere così i cambiamenti positivi in atto”.
Dopo la conferenza stampa la tela è stata
riportata nell’Oratorio dei Bianchi del vecchio Ospedale, dove nel frattempo
sono state allestite tutte le misure di sicurezza a protezione dell’opera d’arte.
La premessa che fatto la Questura di Palermo
in un suo comunicato valorizza e fa apprezzare ancora di più l’operazione di
ritrovamento della tela della “Madonna del Lume” del maestro Carmelo Salpietra.
”Il periodo della scomparsa della tela della Madonna del Lume – scrive la
Polizia - è coincidente con il furto della “Natività” del Caravaggio, opera
trafugata a Palermo nel 1969 dalla mafia “corleonese”, evidentemente attratta
dai facili guadagni della vendita delle opere d’arte da piazzare sul mercato
nero”. Non è da escludere (anzi è altamente probabile) che alla “Madonna del
Lume” sia toccata la stessa sorte della “Natività”: un furto su commissione
oppure un furto per venderla al mercato nero delle opere d’arti. La tela era
esposta presso l’Oratorio della Compagnia dei Bianchi nel vecchio Ospedale di
via Firmaturi. Lo stesso ospedale che nel secondo dopoguerra, fino al 1958 era
diretto dal capomafia Michele Navarra. Poi, dopo il terremoto del 1968, date le
precarie condizioni del vecchio ospedale, questa ed altre opere furono spostate
nei magazzini del nuovo ospedale. Un tragitto che è stato fatale, perché fu
allora che avvenne il trafugamento/furto. Probabilmente, per anni la tela del
maestro Salpietra ha arredato la casa di qualche ricco signore (a Corleone o a
Palermo), che in questi mesi – per scongiurare il concreto timore di essere individuato
dai poliziotti – ha preferito far ritrovare l’opera per non avere guai di
natura giudiziaria. In via confidenziale, un informatore ha indicato “un luogo
appartato nelle campagne corleonesi” dove la tela sarebbe stata fatta trovare, “ben
avvolta ed in buone condizioni”. Come è avvenuto poi regolarmente, consentendo
alla Polizia di concludere brillantemente l’operazione recupero. Resta la
brillante operazione della Polizia di Corleone guidata dal dirigente dott.
Filippo Li Volsi e, in particolare, del gruppo ristretto che ha condotto le
indagini con a capo l’ispettore Nino Melita, ringraziato pubblicamente dal
sindaco Nicolosi. Ma alla buona riuscita dell’operazione hanno contribuito
anche la Compagnia dei Bianchi, il decano mons. Vincenzo Pizzola, e don
Vincenzo Briganti.
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