Il caso di Alessandro Correnti, condannato per mafia che percepiva il reddito di cittadinanza, ha avuto un forte impatto con l'opinione pubblica. Non pochi si sono chiesti: ma come vengono fatti i controlli? Anche il comune di Corleone e i suoi uffici sono stati investiti da critiche, tanto che il sindaco Nicolò Nicolosi ha sentito la necessità di fare alcune precisazioni relative alle procedure e alle competenze dell'amministrazione comunale per il riconoscimento del beneficio al Correnti.
L’acquisizione
della domanda di Alessandro Correnti da parte dell’Inps risale al 30 marzo 2019.
L’Istituto di previdenza sociale ha quindi attivato le procedure per la
verifica dei requisiti per la presentazione delle istanze (reddito Isee, numero
componenti nucleo familiare). Ad aprile è iniziata l'erogazione del beneficio.
Nei casi di
reddito di cittadinanza, tutte le informazioni vengono caricate su una
piattaforma informatica istituita dal Ministero del Lavoro e delle Politiche
Sociali a disposizione dei Comuni e dei centri per l’impiego. A novembre del
2019 i casi assegnati al Distretto D40 Corleone sono stati resi disponibili
sulla piattaforma cui accede l’Ufficio Servizi Sociali. A gennaio 2020, con
l’analisi preliminare compiuta dagli uffici del Comune, comincia l’iter di valutazione
multidimensionale obbligatoria per i nuclei familiari presenti sulla
piattaforma. Il 14 gennaio il Comune fa partire una richiesta di informazioni
al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e il 5 febbraio al casellario
giudiziario. Il 14 febbraio, acquisite le risposte, il sindaco Nicolosi scrive
all’Inps, alla Prefettura e alla Questura evidenziando che si tratta di un
soggetto condannato con sentenza dell’11 marzo 2015 per il reato di
associazione mafiosa, consentendo così agli uffici competenti di avviare le
indagini confermando gli elementi acquisiti e varare i provvedimenti di revoca
del beneficio.
“Il Comune ha
fatto tutto ciò che doveva con la massima precisione e celerità – dice il
sindaco -, senza tralasciare alcun passaggio. Abbiamo richiesto tutte le
verifiche che il caso imponeva, così come avviene sempre quando si tratta di
erogazione di sostegni di tipo economico. Continueremo a vigilare perché non si
verifichino casi analoghi”.
Nessun commento:
Posta un commento