Vincenzo Lo Iacono e Giuseppe Casarrubea |
La Cgil: "Casarrubea
e Lo Iacono costruttori di democrazia".
Palermo 18 giugno 2020 – Una corona di fiori per ricordare le vittime della
strage di Partinico del 22 giugno 1947. In occasione del 73°
anniversario, la Cgil, lunedì 22 giugno, alle ore 10, assieme ai
familiari delle vittime, terrà davanti alla sede della Camera del Lavoro
di Partinico, in corso dei Mille, 321, una breve cerimonia di commemorazione.
Nella strage, avvenuta presso la sede della Camera del Lavoro
del paese, persero la vita i due dirigenti sindacali Giuseppe
Casarrubea e Vincenzo Lo Iaco e furono feriti Leonardo Addamo,Salvatore
Patti e Giuseppe Salvia. Quello stesso giorno, ci furono gli assalti alle
Camere del Lavoro di Borgetto, Carini, Cinisi, Monreale, San Giuseppe Jato,
sempre ad opera di esecutori della banda Giuliano.
A Partinico
accadde il fatto più grave: le camionette dei banditi passarono lanciando
bombe a mano e sparando colpi di mitra contro la sede dove erano riuniti
i dirigenti sindacali. Casarrubea morì sul colpo. Lo Iacono, ferito
con trenta colpi di arma da fuoco, morì dopo sei giorni di agonia in ospedale.
Alla manifestazione saranno presenti Maurizio Casarrubea,
nipote di Giuseppe, Francesco Lo Iacono, figlio di Vincenzo, Antonia Addamo,
figlia di Leonardo. E interverranno Pino Gagliano, segretario della
Camera del Lavoro di Partinico, Silvana Italiano, presidente del
Consiglio comunale di Partinico, Dino Paternostro, dipartimento Legalità Cgil
Palermo. Concluderà l’iniziativa il segretario generale Cgil Palermo Enzo
Campo.
Un anno fa a Palermo, in occasione dell'anniversario,
sono state intitolate due strade a Giuseppe Casarrubea e
Vincenzo Lo Iacono. “Casarrubea e Lo Iacono – dichiara il segretario
generale Cgil Palermo Enzo Campo - sono stati due dirigenti sindacali
costruttori di democrazia, portatori della cultura del lavoro, simboli di
quell'epopea di scontri nelle campagne che culminò con la strage alla Camera
del Lavoro di Partinico e con gli assalti alle altre Camere del Lavoro della
zona, durante i quali furono uccisi tanti nostri dirigenti sindacali nel
tentativo di bloccare con il terrore il movimento dei contadini che in Sicilia
lottava per il lavoro e i diritti”. “La strage di Partinico – aggiunge
Pino Gagliano - è stata la prosecuzione della strage di Portella della
Ginestra. I due episodi avvennero a distanza di un mese e mezzo. Ogni anno a
Partinico siamo vicini ai familiari delle vittime, per ricordare la nostra
appartenenza e l'identità del mondo del lavoro, che nel corso di tante
battaglie per i diritti ha pagato un prezzo di sangue altissimo”.
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