La Scuola Pertini allo Sperone |
Palermo, 4 giugno - Nuova incursione notturna all’istituto
Sperone-Pertini. Dopo l’episodio registrato a inizio maggio qualcuno è tornato
a intrufolarsi a scuola, questa volta all’interno del plesso Randazzo di via
Sperone, forzando la grata di una finestra. L'incursione è avvenuta malgrado la
videosorveglianza e il sistema d'allarme in funzione. A differenza da
quanto accaduto il mese però non è stato vandalizzato né rubato nulla. “Sembra
qualcosa di diverso - spiega la preside Antonella Di Bartolo - ma non sta
a me interpretare o valutare certi fatti. Non voglio azzardare ipotesi,
sicuramente c’è una presenza forte sul territorio. Ma noi conosciamo bene i
nostri obiettivi in questo quartiere e non arretreremo”. “Riconfermiamo la
solidarietà e la nostra convinta vicinanza alla comunità scolastica
dell'Istituto Pertini dello Sperone, ancora una volta vandalizzato con gesti
inspiegabili e incomprensibili che non fermeranno mai l'attività positiva
di chi ha a cuore la crescita e la formazione dei cittadini del futuro e ha
lavorato per creare uno spazio di libertà e di democrazia aperto a tutto il quartiere”,
hanno dichiarato il segretario generale Cgil Palermo Enzo Campo e il segretario
generale Flc Cgil Palermo Fabio Cirino in seguito al nuovo atto di vandalismo
nei confronti della scuola.
“Questa escalation di raid
all’istituto Pertini di Palermo, nel quartiere Sperone, deve finire. Bisogna
ripristinare e rafforzare tutti i dispositivi di sorveglianza e antintrusione”
- dice il segretario regionale della Flc Cgil Sicilia, Adriano Rizza. “Siamo
sempre vicini alla dirigente e alla comunità scolastica – aggiunge – alle quali
esprimiamo la nostra solidarietà. Insieme alle istituzioni e alla società
civile continueremo ad assicurare il nostro sostegno concreto, affinchè la
situazione torni alla normalità”. “Non possiamo permettere a nessuno – conclude
Rizza – di compromettere la missione educativa svolta dalla scuola. Questo vale
ancora di più nei quartieri difficili, dove la scuola rappresenta uno dei pochi
fattori di crescita civile e culturale”.
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