«Per occuparsi degli altri, l’amore è base troppo fragile. Occorre il
sentimento di giustizia, ossia una profonda empatia per le vicende umane, quel
sentire sulla pelle le ferite degli altri che impedisce l’indifferenza, il
giudizio e il pregiudizio, frutti velenosi dell’ignoranza».
Sorta di
autobiografia collettiva, L’amore non basta, Giunti
Editori, racconta un’esistenza fuori dal comune. Don Luigi Ciotti è infatti un sarcerdote che non si limita
alla cura delle anime ma si batte per una maggiore giustizia sociale, per
una società dove tutti, a partire dai più fragili, siano riconosciuti nella
loro libertà e dignità di persone. Un sacerdote che vive il
Vangelo senza dimenticare la Costituzione, le responsabilità e i doveri
dell’essere cittadini. Una fede vissuta nello sforzo di saldare
strada e dottrina, Terra e Cielo, dunque immersa nella storia degli esclusi e
dei dimenticati: il povero e il tossicomane, il detenuto e il minore, la
prostituta e il malato, l’immigrato e la vittima di mafia. Una fede come
ricerca e non come rifugio. Don Luigi Ciotti parla di se
stesso attraverso dubbi e inquietudini,
restituendoci la sua
vita come autentica incarnazione del “noi”, perché costituita dalla miriade di
incontri che l’hanno segnata e trasformata. Tuttavia, attraverso il lavoro del
Gruppo Abele in soccorso degli ultimi e l’esperienza di Libera contro le mafie,
racconta in controluce le vicende cruciali della recente storia del nostro
Paese, ponendo al centro quei problemi che la classe politica non ha mai
affrontato alla radice, a cominciare dalla mafia e dalla droga, a causa della
corruzione, abusi di potere e calcolate negligenze. Complici l’indifferenza e
l’inerzia di una massa acritica e consumatrice, piegata agli idoli del mercato.
Giunti
Editori, collana Scrittori Giunti 18,00 euro www.giunti.it
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