Il soprano Leonora Gennusa |
Leonora
Gennusa avrebbe dovuto esibirsi il 4 marzo al Teatro Comunale Mario Del Monaco
di Treviso, ma il lockdown dovuto al coronavirus Covid-19 ha bloccato ogni
attività culturale, sospendendo spettacoli, incontri ed iniziative in una
specie di limbo fatto di attese e di speranze di riapertura. Infatti, la
ripartenza c’è stata in molti campi, purtroppo però il settore dello spettacolo
e della cultura, in particolare il mondo dei teatri, è ancora fermo. Ma Leonora
Gennusa, giovane soprano bella come una top model, ha approfittato di questo
periodo e, senza demoralizzarsi, ha continuato a prepararsi, a curare il
rapporto con i fans tramite i social e ha partecipato alla raccolta fondi
“Treviso solidale” esibendosi in video con la coinvolgente Ave Maria di
Schubert. E’ di vitale importanza saper trasformare i periodi meno propizi in
momenti di crescita, anche facendo dono dei propri talenti.
Trevisoemozioni ha incontrato, in modalità protetta come richiesto dalle regole
del distanziamento sociale, Leonora Gennusa, e, preparandomi per l’intervista,
sono stata piacevolmente sorpresa nel vedere che il soprano, nel suo sito web,
ha scelto una frase di George Gershwin che in qualche modo si connette al
nostro magazine online:
Mi piace pensare alla musica come ad una scienza delle EMOZIONI. Emozioni che dona Treviso, emozioni che dona la musica.
Leonora: già il tuo nome evoca libretti d’opera… ci racconti qualcosa di te?
Devo molto ai miei genitori, a mio padre che era primo clarinetto della Banda
Nazionale dell’Esercito e a mia madre, splendida disegnatrice di abiti e
abilissima sarta; decisero di darmi il nome di Leonora in onore del Trovatore
di Giuseppe Verdi e ad alcune opere di Beethoven. Fin da piccola mi piaceva
molto il canto e cantavo sempre; ho praticato per dodici anni la danza classica
con l’allora Maestro del Teatro Massimo di Palermo, ma infine scelsi il canto
lirico poiché era ciò che in assoluto mi dava più gioia. Poi iniziai a studiare
in Conservatorio ma non era abbastanza per me, desideravo approfondire ancora
di più lo studio del canto e allora decisi di volgere altrove lo sguardo e fin
dai diciotto anni ho avuto l’onore di studiare con dei grandi nomi del mondo
della lirica come Mirella Freni, Luciana Serra, Susanna Rigacci e Barbara
Frittoli. Attualmente sto affinando la mia tecnica vocale e teatrale con il
Maestro Federico Longhi.Mi piace pensare alla musica come ad una scienza delle EMOZIONI. Emozioni che dona Treviso, emozioni che dona la musica.
Leonora: già il tuo nome evoca libretti d’opera… ci racconti qualcosa di te?
Hai fatto della passione per il bel
canto il tuo stile di vita, ma che tipo di musica ti piace ascoltare nel tuo
tempo libero?
La musica per me è tutto, è la vita stessa. Potrei parlarne per ore e ore ma sarebbe comunque difficile delimitarla in una definizione. È come l’aria che respiro. Mi esercito tutti i giorni tecnicamente, ma prima di mettere in voce le opere faccio un lavoro certosino. Leggo i libretti e studio musicalmente in silenzio. La musica è fonte di disciplina e costanza. Ascolto musica di ogni genere, è fondamentale se si vuol avere una visione più ampia sul panorama musicale jazz, pop, crossover etc… Però l’opera è sicuramente ciò che mi emoziona di più, perché è musica che prende forma nel teatro. Il melodramma ha un fascino particolare: l’opera messa in musica è un genere nel quale confluiscono vari elementi, recitazione, musica, teatro e abiti di scena, che si completano tutti e si arricchiscono a vicenda. Il melodramma ricorda inoltre la tragedia greca, essendo costituito da musica e recitazione uniti insieme. Ed infine pur essendo opere scritte in epoche diverse dalla nostra, anche lontane nel tempo, possiamo vedere estratti di vita fedeli alla realtà odierna. E tutto ciò è molto interessante e affascinante allo stesso tempo.
La musica per me è tutto, è la vita stessa. Potrei parlarne per ore e ore ma sarebbe comunque difficile delimitarla in una definizione. È come l’aria che respiro. Mi esercito tutti i giorni tecnicamente, ma prima di mettere in voce le opere faccio un lavoro certosino. Leggo i libretti e studio musicalmente in silenzio. La musica è fonte di disciplina e costanza. Ascolto musica di ogni genere, è fondamentale se si vuol avere una visione più ampia sul panorama musicale jazz, pop, crossover etc… Però l’opera è sicuramente ciò che mi emoziona di più, perché è musica che prende forma nel teatro. Il melodramma ha un fascino particolare: l’opera messa in musica è un genere nel quale confluiscono vari elementi, recitazione, musica, teatro e abiti di scena, che si completano tutti e si arricchiscono a vicenda. Il melodramma ricorda inoltre la tragedia greca, essendo costituito da musica e recitazione uniti insieme. Ed infine pur essendo opere scritte in epoche diverse dalla nostra, anche lontane nel tempo, possiamo vedere estratti di vita fedeli alla realtà odierna. E tutto ciò è molto interessante e affascinante allo stesso tempo.
Ritieni che la musica possa essere
anche una terapia di benessere?
Assolutamente sì. Ho un meraviglioso ricordo della collaborazione con RAI, RAI Parlamento, Teatro dell’Opera di Firenze e Zubin Mehta;. Promotore del progetto era il Maestro Paolo Curatolo, responsabile del Centro del Sorriso di San Severo. Io sono stata scelta come soprano e mi sono esibita cantando Il Caro nome dal Rigoletto di Verdi. Ci sono studi scientifici che dimostrano che grazie alla musicoterapia i ragazzi disabili del Centro avevano raggiunto grandi traguardi e un miglioramento sia mentale che fisico. Noi ci siamo uniti insieme per far conoscere questa realtà.
Assolutamente sì. Ho un meraviglioso ricordo della collaborazione con RAI, RAI Parlamento, Teatro dell’Opera di Firenze e Zubin Mehta;. Promotore del progetto era il Maestro Paolo Curatolo, responsabile del Centro del Sorriso di San Severo. Io sono stata scelta come soprano e mi sono esibita cantando Il Caro nome dal Rigoletto di Verdi. Ci sono studi scientifici che dimostrano che grazie alla musicoterapia i ragazzi disabili del Centro avevano raggiunto grandi traguardi e un miglioramento sia mentale che fisico. Noi ci siamo uniti insieme per far conoscere questa realtà.
Sei ormai trevigiana d’adozione: ti
manca qualcosa della tua terra d’origine?
Mi manca la mia famiglia naturalmente, ma quando posso vado sempre a trovare i miei cari. Da quando ho iniziato la mia carriera ho viaggiato molto per lavoro e quindi mi sento figlia del mondo. Ogni città ha qualcosa di affascinante. Quando ho visto Treviso però me ne sono innamorata e l’ho scelta per viverci.
Mi manca la mia famiglia naturalmente, ma quando posso vado sempre a trovare i miei cari. Da quando ho iniziato la mia carriera ho viaggiato molto per lavoro e quindi mi sento figlia del mondo. Ogni città ha qualcosa di affascinante. Quando ho visto Treviso però me ne sono innamorata e l’ho scelta per viverci.
Cosa ti ha colpito maggiormente di
Treviso?
E’ una città che adoro, è tranquilla e molto attenta alla cultura e alle iniziative ad essa collegate. Dopo aver conseguito le mie lauree, una in Canto lirico al Conservatorio e l’altra in Lettere moderne ho continuato ad abitare a Firenze, ma avevo bisogno di un posto più tranquillo per poter continuare gli studi. Allora scelsi Treviso, ed eccomi ancora qui dopo anni. Insomma, mi ha rapito il cuore.
E’ una città che adoro, è tranquilla e molto attenta alla cultura e alle iniziative ad essa collegate. Dopo aver conseguito le mie lauree, una in Canto lirico al Conservatorio e l’altra in Lettere moderne ho continuato ad abitare a Firenze, ma avevo bisogno di un posto più tranquillo per poter continuare gli studi. Allora scelsi Treviso, ed eccomi ancora qui dopo anni. Insomma, mi ha rapito il cuore.
Hai un tuo luogo del cuore a
Treviso?
Ho due posti dove amo particolarmente stare: uno è il centro storico, pieno d’arte di cultura, è l’altro è la riva del fiume Sile, citato anche nella Divina Commedia, dove vado a correre appena posso. In questo periodo funesto che tutti noi ci stiamo lasciando alle spalle mi sono adoperata insieme al Comune di Treviso e all’Assessore alla Cultura e al Turismo Lavinia Colonna Preti per una raccolta fondi per la città. Si tratta di un video dove mi sono esibita cantando l’Ave Maria di Schubert. Un piccolo gesto che ho sentito di fare per la città che amo.
Ho due posti dove amo particolarmente stare: uno è il centro storico, pieno d’arte di cultura, è l’altro è la riva del fiume Sile, citato anche nella Divina Commedia, dove vado a correre appena posso. In questo periodo funesto che tutti noi ci stiamo lasciando alle spalle mi sono adoperata insieme al Comune di Treviso e all’Assessore alla Cultura e al Turismo Lavinia Colonna Preti per una raccolta fondi per la città. Si tratta di un video dove mi sono esibita cantando l’Ave Maria di Schubert. Un piccolo gesto che ho sentito di fare per la città che amo.
Il soprano Leonora Gennusa, siciliana, si è laureata all’Università di Firenze
in Lettere moderne e al Conservatorio “Luigi Cherubini” della stessa città in
Canto lirico. In seguito si è perfezionata con Luciana Serra, Liliana Poli,
Mirella Freni, Manuela Meneghello, Susanna Rigacci e Barbara Frittoli.
Attualmente sta affinando la propria tecnica vocale e teatrale con il baritono
Federico Longhi. Nel 2013 si è esibita alla Sorbonne di Parigi e al Teatro
della Cité Des Arts, in una selezione de “Lo Frate ‘nnamorato” di Pergolesi nel
ruolo di Vannella. Nel 2015 ha cantato nell’operetta “Die Fledermaus” di Johann
Strauss al Teatro Verdi di Firenze e all’Accademia delle Belle Arti, sempre di
Firenze. Nello stesso anno ha partecipato dell’Accademia Internazionale presso
il Teatro Lirico di Cagliari e il Parco della Musica di Roma, esibendosi in
seguito in recital con arie tratte dal repertorio belcantista. Nel 2016 ha
debuttato nel ruolo di Despina in “Così fan tutte” e cantato nel “Fra Diavolo”
di Auber al Teatro dell’Opera di Firenze e nel ruolo di Zerlina nel “Don
Giovanni” di Mozart presso il Teatro Centrum Filarmonie di Zlín. Nel 2017 ha
cantato in vari concerti a Salisburgo presso il Mozarteum; si è esibita inoltre
al Teatro dell’Opera di Firenze per la Rai Televisione Italiana e Rai
Parlamento sotto la direzione del Maestro Zubin Metha, per Alion Baltic
Festival Tallinn a Riga e Helsinki vincendo il primo premio al Concorso
Internazionale del Festival del Baltico. Nel 2020 è attesa in vari teatri, al
debutto nel ruolo di Adina ne “L’elisir d’amore” di Gaetano Donizetti e in
altri concerti e gala.
https://www.trevisoemozioni.it/ - 4 GIUGNO
2020
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