domenica, giugno 07, 2020

Il soprano Leonora Gennusa: “Innamorata di Treviso”

Il soprano Leonora Gennusa

Leonora Gennusa avrebbe dovuto esibirsi il 4 marzo al Teatro Comunale Mario Del Monaco di Treviso, ma il lockdown dovuto al coronavirus Covid-19 ha bloccato ogni attività culturale, sospendendo spettacoli, incontri ed iniziative in una specie di limbo fatto di attese e di speranze di riapertura. Infatti, la ripartenza c’è stata in molti campi, purtroppo però il settore dello spettacolo e della cultura, in particolare il mondo dei teatri, è ancora fermo. Ma Leonora Gennusa, giovane soprano bella come una top model, ha approfittato di questo periodo e, senza demoralizzarsi, ha continuato a prepararsi, a curare il rapporto con i fans tramite i social e ha partecipato alla raccolta fondi “Treviso solidale” esibendosi in video con la coinvolgente Ave Maria di Schubert. E’ di vitale importanza saper trasformare i periodi meno propizi in momenti di crescita, anche facendo dono dei propri talenti.
Trevisoemozioni ha incontrato, in modalità protetta come richiesto dalle regole del distanziamento sociale, Leonora Gennusa, e, preparandomi per l’intervista, sono stata piacevolmente sorpresa nel vedere che il soprano, nel suo sito web, ha scelto una frase di George Gershwin che in qualche modo si connette al nostro magazine online:
Mi piace pensare alla musica come ad una scienza delle EMOZIONI. Emozioni che dona Treviso, emozioni che dona la musica.

Leonora: già il tuo nome evoca libretti d’opera… ci racconti qualcosa di te?
Devo molto ai miei genitori, a mio padre che era primo clarinetto della Banda Nazionale dell’Esercito e a mia madre, splendida disegnatrice di abiti e abilissima sarta; decisero di darmi il nome di Leonora in onore del Trovatore di Giuseppe Verdi e ad alcune opere di Beethoven. Fin da piccola mi piaceva molto il canto e cantavo sempre; ho praticato per dodici anni la danza classica con l’allora Maestro del Teatro Massimo di Palermo, ma infine scelsi il canto lirico poiché era ciò che in assoluto mi dava più gioia. Poi iniziai a studiare in Conservatorio ma non era abbastanza per me, desideravo approfondire ancora di più lo studio del canto e allora decisi di volgere altrove lo sguardo e fin dai diciotto anni ho avuto l’onore di studiare con dei grandi nomi del mondo della lirica come Mirella Freni, Luciana Serra, Susanna Rigacci e Barbara Frittoli. Attualmente sto affinando la mia tecnica vocale e teatrale con il Maestro Federico Longhi.
Hai fatto della passione per il bel canto il tuo stile di vita, ma che tipo di musica ti piace ascoltare nel tuo tempo libero?
La musica per me è tutto, è la vita stessa. Potrei parlarne per ore e ore ma sarebbe comunque difficile delimitarla in una definizione. È come l’aria che respiro. Mi esercito tutti i giorni tecnicamente, ma prima di mettere in voce le opere faccio un lavoro certosino. Leggo i libretti e studio musicalmente in silenzio. La musica è fonte di disciplina e costanza. Ascolto musica di ogni genere, è fondamentale se si vuol avere una visione più ampia sul panorama musicale jazz, pop, crossover etc… Però l’opera è sicuramente ciò che mi emoziona di più, perché è musica che prende forma nel teatro. Il melodramma ha un fascino particolare: l’opera messa in musica è un genere nel quale confluiscono vari elementi, recitazione, musica, teatro e abiti di scena, che si completano tutti e si arricchiscono a vicenda. Il melodramma ricorda inoltre la tragedia greca, essendo costituito da musica e recitazione uniti insieme. Ed infine pur essendo opere scritte in epoche diverse dalla nostra, anche lontane nel tempo, possiamo vedere estratti di vita fedeli alla realtà odierna. E tutto ciò è molto interessante e affascinante allo stesso tempo.
Ritieni che la musica possa essere anche una terapia di benessere?
Assolutamente sì. Ho un meraviglioso ricordo della collaborazione con RAI, RAI Parlamento, Teatro dell’Opera di Firenze e Zubin Mehta;. Promotore del progetto era il Maestro Paolo Curatolo, responsabile del Centro del Sorriso di San Severo. Io sono stata scelta come soprano e mi sono esibita cantando Il Caro nome dal Rigoletto di Verdi. Ci sono studi scientifici che dimostrano che grazie alla musicoterapia i ragazzi disabili del Centro avevano raggiunto grandi traguardi e un miglioramento sia mentale che fisico. Noi ci siamo uniti insieme per far conoscere questa realtà.
Sei ormai trevigiana d’adozione: ti manca qualcosa della tua terra d’origine?
Mi manca la mia famiglia naturalmente, ma quando posso vado sempre a trovare i miei cari. Da quando ho iniziato la mia carriera ho viaggiato molto per lavoro e quindi mi sento figlia del mondo. Ogni città ha qualcosa di affascinante. Quando ho visto Treviso però me ne sono innamorata e l’ho scelta per viverci.
Cosa ti ha colpito maggiormente di Treviso?
E’ una città che adoro, è tranquilla e molto attenta alla cultura e alle iniziative ad essa collegate. Dopo aver conseguito le mie lauree, una in Canto lirico al Conservatorio e l’altra in Lettere moderne ho continuato ad abitare a Firenze, ma avevo bisogno di un posto più tranquillo per poter continuare gli studi. Allora scelsi Treviso, ed eccomi ancora qui dopo anni. Insomma, mi ha rapito il cuore.
Hai un tuo luogo del cuore a Treviso?
Ho due posti dove amo particolarmente stare: uno è il centro storico, pieno d’arte di cultura, è l’altro è la riva del fiume Sile, citato anche nella Divina Commedia, dove vado a correre appena posso. In questo periodo funesto che tutti noi ci stiamo lasciando alle spalle mi sono adoperata insieme al Comune di Treviso e all’Assessore alla Cultura e al Turismo Lavinia Colonna Preti per una raccolta fondi per la città. Si tratta di un video dove mi sono esibita cantando l’Ave Maria di Schubert. Un piccolo gesto che ho sentito di fare per la città che amo.
Il soprano Leonora Gennusa, siciliana, si è laureata all’Università di Firenze in Lettere moderne e al Conservatorio “Luigi Cherubini” della stessa città in Canto lirico. In seguito si è perfezionata con Luciana Serra, Liliana Poli, Mirella Freni, Manuela Meneghello, Susanna Rigacci e Barbara Frittoli. Attualmente sta affinando la propria tecnica vocale e teatrale con il baritono Federico Longhi. Nel 2013 si è esibita alla Sorbonne di Parigi e al Teatro della Cité Des Arts, in una selezione de “Lo Frate ‘nnamorato” di Pergolesi nel ruolo di Vannella. Nel 2015 ha cantato nell’operetta “Die Fledermaus” di Johann Strauss al Teatro Verdi di Firenze e all’Accademia delle Belle Arti, sempre di Firenze. Nello stesso anno ha partecipato dell’Accademia Internazionale presso il Teatro Lirico di Cagliari e il Parco della Musica di Roma, esibendosi in seguito in recital con arie tratte dal repertorio belcantista. Nel 2016 ha debuttato nel ruolo di Despina in “Così fan tutte” e cantato nel “Fra Diavolo” di Auber al Teatro dell’Opera di Firenze e nel ruolo di Zerlina nel “Don Giovanni” di Mozart presso il Teatro Centrum Filarmonie di Zlín. Nel 2017 ha cantato in vari concerti a Salisburgo presso il Mozarteum; si è esibita inoltre al Teatro dell’Opera di Firenze per la Rai Televisione Italiana e Rai Parlamento sotto la direzione del Maestro Zubin Metha, per Alion Baltic Festival Tallinn a Riga e Helsinki vincendo il primo premio al Concorso Internazionale del Festival del Baltico. Nel 2020 è attesa in vari teatri, al debutto nel ruolo di Adina ne “L’elisir d’amore” di Gaetano Donizetti e in altri concerti e gala.

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