Terrorismo mafioso, infiltrazioni negli uffici pubblici, welfare della
mafia e rapporti tra boss e chiesa: sono alcuni degli argomenti del prossimo
ciclo di videoconferenze promosso dal Centro studi Pio La Torre tra gli
studenti degli istituti scolastici secondari italiani e all'estero e gli
allievi delle case circondariali che hanno aderito alla 14° edizione del
Progetto educativo antimafia e antiviolenza. Le lezioni riprenderanno con
l'inizio del nuovo anno scolastico con il patrocinio del MIUR, la
collaborazione della direzione del DAP per la partecipazione dei
detenuti-studenti, insieme alla disponibilità di istituzioni come la DIA, le
associazioni degli studenti universitari, la Regione Siciliana, la Presidenza
dell’ARS e l’ANCI.
“In questo momento di grave crisi economica – spiega il presidente del
Centro studi Pio La Torre, Vito Lo Monaco - pesano gli allarmi, lanciati da
varie parti politiche e istituzionali, sui tentativi concreti di infiltrazioni
mafiose nei territori, nel tessuto sociale ed economico del Paese sofferente e
a disagio per gli effetti negativi sulle famiglie, sulle imprese, sui
lavoratori e sui soggetti sociali più deboli e poveri. L’infiltrazione mafiosa
si avvale della permeabilità e della cedevolezza di una parte della classe
dirigente e della diffusione della corruzione”, sottolinea Lo Monaco.
Il progetto educativo del Centro studi mira a contribuire a un generale
processo di educazione civica degli studenti delle scuole secondarie di 2°
grado pubbliche, paritarie e delle case circondariali, “Ispirato ai principi
della nostra Costituzione, della Carta Europea dei diritti umani, della
Dichiarazione Universale dei diritti umani – conclude il presidente– con
l’obiettivo di fornire agli studenti criteri, stimoli e strumenti di
valutazione libera e critica”.
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