Mons. Gerardi Conedera |
La Teologia
della Liberazione iniziò dunque a subire un duplice attacco.
Quello
esterno perpetrato dalla repressione delle Dittature che assassinarono,
torturarono e massacrarono migliaia di preti, monache e missionari.
E quello
interno, con una serie di attacchi inediti e violentissimi da parte di settori
ultraconservatori della chiesa stessa: il polacco Karol Wojtyla, un reazionario
noto per la sua avversione al comunismo e a tutte le tendenze innovatrici e
progressiste comparse con il Concilio Vaticano II°, una volta eletto pontefice
decise di debellare in tutti i modi la Teologia della Liberazione. Emarginò e
isolò i preti di strada disinteressandosi completamente alla loro sorte e
quando oltre ai sacerdoti iniziarono a cadere come mosche perfino i vescovi,
lui semplicemente si voltò dall’altra parte.
Emblematica
a questo proposito la vicenda del Vescovo Gerardi, che si era attivato già da
molti anni nella denuncia delle indicibili violenze di cui era vittima il
popolo del Guatemala.
Il Vescovo
dei Poveri, come veniva chiamato, si dedicò all’assistenza nei confronti delle
migliaia di indios costretti a fuggire dalle proprie case a causa dalle violente
rappresaglie della dittatura.
Testimoniò
sul massacro di Panzos, in Alta Verapaz, che ci concluse con oltre cento poveri
contadini assassinati e celebrò personalmente il loro funerale.
Le
conseguenze del coraggioso attivismo da parte del Vescovo furono una trama di
attentati che danneggiarono e diedero alle fiamme le sue proprietà, minacce di
morte dirette e indirette.
Andò a Roma
a denunciare la vicenda a Papa Wojitila, che si rifiutò persino di riceverlo e
diede ordine alle Guardie Svizzere di non farlo entrare all'interno di Città
del Vaticano.
Nel 1998 il
Vescovo Gerardi diede alla luce la pubblicazione del libro denuncia “Guatemala:
Nunca Mas!” in cui venivano documentati gli eccidi, le fosse comuni, i casi
singoli e collettivi di violenze, stupri e torture.
Fu
pubblicato il 25 Aprile e il giorno dopo fu ritrovato orrendamente sfigurato
all'interno della sua Parrocchia. Il cadavere fu riconosciuto soltanto grazie
all’anello vescovile.
Le indagini
si indirizzarono sul suo cane.
Secondo una
surreale perizia medica, il bassotto del Vescovo aveva assaltato il proprio
padrone in preda a un raptus e ne aveva divorato la faccia e gran parte del
corpo.
Questa
versione grottesca - che si concluse con l’arresto del cane - fu accettata e
confermata ufficialmente da Giovanni Paolo II°, che nominò come nuovo Vescovo e
successore di Gerardi il signor Mario Rios Montt, fratello del feroce dittatore
che insanguinava il Guatemala.
Mamafrica
Enzo Iovine
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