Da sx: Placido Rizzotto, Totò Tripi, Peppino Intogna |
da PLACIDO RIZZOTTO
riceviamo e volentieri pubblichiamo
Con Peppino Intogna ci eravamo incrociati negli anni ’70/’80 in occasione di congressi del Partito Socialista e in qualche riunione di partito. Lui era già da tempo un attivista molto impegnato nel partito, avendo iniziato da ragazzo nella sua Bisaquino, frequentando la locale sezione e divenendone ben presto componente del direttivo. Trasferitosi a Palermo, aveva continuato il suo impegno nella segreteria del compagno Filippo Fiorino, ricoprendo anche ruolo di responsabile della sezione del partito di Uditore. Io negli anni ’75/’76 invece ero impegnato nella segreteria della compagna di Enza Barillà, allora assessore al Comune di Palermo.
riceviamo e volentieri pubblichiamo
Con Peppino Intogna ci eravamo incrociati negli anni ’70/’80 in occasione di congressi del Partito Socialista e in qualche riunione di partito. Lui era già da tempo un attivista molto impegnato nel partito, avendo iniziato da ragazzo nella sua Bisaquino, frequentando la locale sezione e divenendone ben presto componente del direttivo. Trasferitosi a Palermo, aveva continuato il suo impegno nella segreteria del compagno Filippo Fiorino, ricoprendo anche ruolo di responsabile della sezione del partito di Uditore. Io negli anni ’75/’76 invece ero impegnato nella segreteria della compagna di Enza Barillà, allora assessore al Comune di Palermo.
Militando in correnti diverse non
avevamo avuto modo di allacciare rapporti di amicizia e, per la verità, negli
anni seguenti mi ero un po’ disimpegnato limitandomi a partecipare a riunioni e
congressi e attivandomi comunque in occasione di competizioni elettorali e, nei
primi anni ’80, per circa 2 anni, collaborando nella segreteria di Nino Di
Piazza, consigliere ed assessore al Comune di Palermo.
Poi nei primi anni ’90, essendo
anch’io diventato bancario iniziai il mio impegno sindacale in FISAC/CGIL e li
ci ritrovammo come componenti del direttivo provinciale e regionale. Le nostre
origini, lui di Bisaquino ed io di Corleone, tutti e due appartenenti a
famiglie politicamente impegnate nel partito e la sua ammirazione per mio zio
Placido, di cui io porto il nome, sono stati gli elementi che ci hanno fatto
subito fraternizzare.
Di lui ho subito apprezzato
l’intuito politico e sindacale, la sua capacità nel giudicare persone e
situazioni, ma soprattutto la lealtà che ha sempre dimostrato anche nei
confronti degli “avversari” che affrontava a viso aperto senza sotterfugi,
lealtà che qualche volta non veniva dagli stessi ricambiata.
Sono sempre stato al suo fianco in
tante battaglie che qualche volta ci hanno visto in minoranza nei direttivi.
Sono stato al suo fianco negli 8 anni in cui ha ricoperto l’incarico di
segretario generale della FISAC Palermo nel cui direttivo mi ha voluto come
presidente.
Quanti congressi abbiamo fatto
insieme sia in FISAC che in CGIL! Nei direttivi non mancava mai di intervenire
e, pur nel suo linguaggio semplice, i suoi interventi erano sempre pertinenti e
condivisibili. Voglio riportare un commento fatto oggi da una compagna che
ha anch’essa militato in FISAC:
“Peppino era un uomo di cuore, una
persona, un sindacalista che non ha dimenticato il valore dell’amicizia. Non
era il compagno ‘duro e puro’ a cui si atteggiano tanti nel sindacato e che
però alla lunga si dimostrano opportunisti ed incoerenti. Era il compagno da
cui eri sicura/o che non ti arrivavano pugnalate alle spalle”.
Il nostro rapporto di amicizia non
si è interrotto con il suo pensionamento nel 2011 e con la cessazione
dell’attività sindacale in FISAC, ma è continuato sino ad oggi. Ho purtroppo
seguito l’evolversi della sua lunga malattia e del male che lo ha lentamente
consumato.
Oggi mi è toccato dargli l’ultimo
saluto e voglio ricordarlo con una foto fatta in un momento di pausa di un
congresso regionale della CGIL a Taormina.
Peppino a destra della foto io a sinistra ed al centro il compagno ed amico Totò Tripi.
Peppino a destra della foto io a sinistra ed al centro il compagno ed amico Totò Tripi.
I Nuovi
Vespri, 06 maggio 2020
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