GIOVANNI PERRINO
Penso che l’attesa dell’uscita di un libro
sia qualcosa di simile all’attesa di un bimbo per un genitore e il
momento dell’uscita nelle librerie sia, come
il parto, un momento atteso con un misto di ansia e piacere. E’ passato parecchio tempo da quando il mio
amico Calogero Ridulfo, storico e appassionato studioso di cose corleonesi, trasse dalla biblioteca del
suocero un libretto consunto dagli anni, pubblicato nel 1916, dal titolo intrigante e dal contenuto ancora
più curioso. L’autore, Biagio Palazzo, aveva aggiunto a
penna, probabilmente di suo pugno “da Corleone”. Qualcuno, lo stesso autore?, aveva poi fatto un tratto
di penna sulla prima parte del titolo “dalli tenebri alla luci” e aveva sottolineato “Tipografia Vittorio
Giliberti, Via Celso 101 Palermo, 1916". Il libretto, stampato in tempi di guerra su
carta molto modesta, si presentava molto deteriorato.
Ammesso che l’aggiunta “da Corleone” al nome dell’autore Biagio Palazzo sia stata
fatta dal compianto Prof. Giuseppe Virgadamo, appare
incomprensibile che il colto bibliofilo imbrattasse con una cancellatura la prima parte del titolo.
Da qui le prime domande su chi è stato Biagio
Palazzo e perché qualcuno ha maltrattato il libro con cancellature come un bimbo potrebbe fare per
gioco. Soprassedendo a questi indizi, mi avventurai
nel testo riconoscendogli una notevole qualità sia per la precisione metrica e la qualità della
composizione sia per la conoscenza profonda dei testi sacri.
Rilevai l’ampiezza e la completezza narrativa
che abbraccia, come afferma il titolo, dalla creazione del mondo, da Eva nell’Eden a Maria incoronata
regina del Paradiso, due figure femminili alfa e omega della storia dell’umanità. Sull’onda dell’emozione
per un poema, con modestia definito dall’autore col diminutivo “ poemettu” in purissimo
dialetto corleonese, iniziammo con il prof. Calogero Ridulfo le ricerche bibliografiche
sul misterioso autore. Queste hanno avuto, come riferito dalla nota al libro,
molti padri che con passione si sono dedicati a risalire alla sua famiglia e
conoscere le ragioni per cui tanto elevate capacità dottrinali e poetiche
fossero rimaste nascoste per più di un secolo.
L’impegno nella ricerca viene narrato senza
nasconderne i limiti. Negli Archivi è conservata molta parte del passato ma non
tutto, specie dei periodi di gravi conflitti bellici come le due guerre mondiali,
per cui è probabile che molti fascicoli documentali siano andati perduti. Né,
per altro verso, si sono avuti migliori risultati nella ricerca delle linee
parentali.
Esperiti vari tentativi, convinti sempre più
della qualità dell’opera e della bellezza dei versi, si è deciso di procedere
ad una ristampa anastatica con l’obiettivo che la comunità non perda memoria di
un’opera così significativa, espressione della sua tradizione popolare.
Salvata dall’oblio grazie alla sensibilità di
Calogero Ridulfo, l’opera può essere di stimolo per nuove ricerche e un
rinnovato impegno culturale a favore delle proprie radici, ben salde e ancorate
in una storia importante non solo per il territorio.
Il libro, stampato nel mese di febbraio 2020
dalla casa Editrice Palladium di Corleone, si sarebbe dovuto presentare durante
la Settimana Santa.
Quale occasione migliore considerato che a
Corleone si svolgono i riti fra i più belli della Sicilia e che il poema
racconta in modo commovente la passione, la morte e la resurrezione di Gesù
Cristo?
Erano stati contattati i relatori e per me
sarebbe stata un’ottima occasione sia per tornare a Corleone nella splendida
cornice dei riti sacri, sia per incontrare parenti e amici.
Purtroppo questa occasione non si è realizzata e tutto è stato oscurato dalle preoccupazioni dell’epidemia e dall’impossibilità materiale di viaggiare
e di realizzare un incontro augurale molto suggestivo e atteso.
Il libro è adesso in libreria e sono
felice di augurare ai nuovi gestori, in occasione della riapertura, un rinnovato successo segnato anche da questo
libro che, dall’abitazione di un cittadino amato e stimato come il Prof. Giuseppe Virgadamo, passa,
dopo più di un secolo, alle biblioteche di famiglia delle nuove generazioni. L’auspicio è che i giovani nella
lettura possano trovare molti e validi motivi per amare il proprio territorio e rendersi degni testimoni
della sua storia.
Confidiamo nella possibilità di poter dare il
dovuto risalto ad un’opera meritoria quando sarà passata l’emergenza sanitaria.
Giovanni Perrino
21 Aprile 2020
Nessun commento:
Posta un commento