L’associazione scrive all’assessore
Scavone chiedendo una deroga alla norma vigente che vieta di avviare tirocini
alle aziende che hanno lavoratori in cassintegrazione
Palermo, 30 aprile 2020. “I ritardi
nell’erogazione della cassintegrazione in deroga sono un fatto gravissimo che
danneggia non solo i lavoratori, ma le aziende su cui si riversano le tensioni
e le difficoltà delle famiglie”. A dirlo, alla vigilia della Festa del Lavoro,
è il presidente di Confesercenti Sicilia, Vittorio Messina commentando
l’esiguo numero delle pratiche esitate dall’Inps regionale: 1788 rispetto ai
135 mila in attesa”. Ma da Confesercenti Sicilia parte anche un altro
grido di allarme.
A fronte di una cassintegrazione che stenta ad arrivare
ai lavoratori, in questo momento sono a rischio anche tutti i tirocini
formativi: misure per 114 milioni di euro e oltre 50 mila tirocini retribuiti.
Proprio questa mattina Confesercenti Sicilia ha scritto in merito all’assessore
regionale al Lavoro Antonio Svavone e, per conoscenza, anche al dirigente
generale del dipartimento, Giovanni Vindigni chiedendo una deroga alla
normativa vigente. Il pericolo è contenuto all’interno della norma
generale che regola l’attivazione dei percorsi formativi nelle aziende. “Le
linee guida della Conferenza Stato Regione, recepite in Sicilia con una
delibera di giunta nel 2017 (292 del 19 luglio 2017) – spiega il direttore
regionale Michele Sorbera - prevedono che ad attivare i tirocini
possano essere, infatti, solo le aziende che non abbiano fatto ricorso alla
cassintegrazione. Ma oggi con l’emergenza Covid non c’è impresa che non l’abbia
fatto”. “Non solo – aggiunge Sorbera - i tirocini extracurriculari già
attivati e sospesi per la lo stop forzato, non potranno essere prorogati perché
la normativa attuale lo vieta espressamente. Ci auguriamo che l’assessorato
intervenga in tempi celeri, specie adesso che la Fase 2 sembra alle porte”.
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