Luis Sepùlveda |
Lo scrittore cileno Luis Sepulveda (scomparso all'età di 70 anni, a causa
del Covid 19) nutriva amore per la Sicilia e ammirazione per Andrea Camilleri. "Con la Sicilia non si può che avere un rapporto d’amore",
dichiarò, nella cornice del Teatro Antico di Taormina, nel settembre del 2014,
quando ricevette il "Taobuk Award for Literary Excellence". Due anni dopo, nel 2016, nel Foyer del Teatro Bellini di Catania, in
occasione della consegna del "Premio Sicilia" (sempre nell'ambito del TAOBUK taormina
book festival), Sepulveda aggiunse altre parole al miele: "La sicilianità è
qualcosa di straordinario, l’aspetto che amo di più della Sicilia. È
un’attitudine umana, una forma dell’essere che si traduce in qualità come per
esempio l’ospitalità, un pregio tipico dei siciliani”.
Durante la conferenza stampa, Luis Sepulveda raccontò anche un aneddotto
sul suo legame con Andrea Camilleri: "Tanti anni fa, la mia casa editrice Guanda Editore mi disse che lui sarebbe arrivato da lì a poco in Spagna e che aveva il
desiderio di salutarmi. Risposi che sarei stato io a volere salutare lui. Ho
un’ammirazione enorme verso Camilleri, così come verso tanti altri autori
siciliani da Luigi Pirandello a Leonardo Sciascia".
Regista, sceneggiatore, giornalista e scrittore di fama mondiale, Luis
Sepulveda nacque ad Ovalle, in Cile, il 3 ottobre del 1949. Trascorse la sua
adolescenza a Valparaiso, con i parenti anarchici e antifascisti. Nel 1964 si
iscrisse alla Gioventù Comunista Cilena, per poi combattere in Bolivia al
fianco dell'Esercito di Liberazione Nazionale. Al suo ritorno in Cile,
Sepulveda aderì al Partito Socialista di Salvador Allende, indimenticabile
presidente della Repubblica del Cile, ucciso l'11 settembre del 1973 in
occasione del golpe militare del generale Pinochet. Sepulveda fu fiero
oppositore della dittatura di Pinochet e, per questo motivo, fu perseguitato,
arrestato e torturato dal regime.
Nel 1979 si recò in Nicaragua per combattere al fianco delle Brigate
Internazionali "Simon Bolivar".
Greenpeace
International, viaggiò sulle "RainbowWarriors", lottò per la difesa della
Foresta dell'Amazzonia e per la tutela dei popoli indigeni.
La figura mitica del sindacalista ambientalista Chico Mendes (leggenda per
i popoli dell'Amazzonia) ispirò l'opera "Il vecchio che leggeva romanzi
d'amore". Il filone ecologista di Sepulveda comprendeva il diario di
viaggio "Patagonia Express", il libro ambientalista "Il mondo
alla fine del mondo" e numerose favole dedicate agli animali: "Storia
di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare"; "Storia di
un cane che insegnò a un bambino la fedeltà"; "Storia di un gatto e
del topo che diventò suo amico"; "Storia di una lumaca che scoprì
l'importanza della lentezza"; "Storia di una balena bianca raccontata
da lei stessa".
Al filone politico appartenevano opere come "La Frontiera
scomparsa", "Il generale e il giudice", "La lampada di
Aladino", "Storie ribelli", "La fine della Storia" e
"Ritratto di gruppo con assenza".
Infine, Luis Sepulveda scrisse anche romanzi introspettivi e noir (come, ad
esempio, "Un nome da torero", "L'ombra di quel che eravamo"
e "Diario di un killer sentimentale").
Nessun commento:
Posta un commento