Papa Francesco |
Le parole di Bergoglio a Santa Marta arrivano dopo le polemiche sulle celebrazioni ancora vietate e la retromarcia del governo. Francesco abbassa i toni della Cei e apre le porte alla trattativa"
In questo tempo nel quale si incomincia ad avere disposizioni per uscire dalla quarantena, preghiamo il Signore perché dia al suo popolo, a tutti noi, la grazia della prudenza e dell'obbedienza alle disposizioni perché la pandemia non torni". Così Papa Francesco introducendo la messa a Casa Santa Marta, apre a una tregua con il governo dopo le polemiche sulle messe ancora bloccate. A far scatenare le proteste, dopo il discorso del premier, Giuseppe Conte, il 26 aprile, il fatto che nel nuovo Dpcm non fosse prevista la possibilità di partecipare alle celebrazioni religiose. Ma poi il governo ha fatto retromarcia.
Il Papa, a Santa Marta, invita alla "prudenza" e alla
"obbedienza" alle disposizioni perché non torni la pandemia.
Le sue parole, di fatto, sono un assist per la
presidenza della Cei che nelle scorse ore ha dovuto alzare la voce anche per le
pressioni interne all'episcopato: una buona fetta dei vescovi italiani chiedeva
proteste importanti e queste proteste sono state date. Ma adesso il Papa dà la
possibilità alla Cei di abbassare i toni per ritrovare la strada della
trattativa al fine di ottenere risultati senza strappi.
"In questo tempo nel quale si incomincia ad avere disposizione per uscire dalla quarantena - ammonisce il Papa nell'intenzione di preghiera - preghiamo il Signore perché dia al suo popolo, a tutti noi, la grazia della prudenza e obbedienza alle disposizioni perché la pandemia non torni".
Un invito alla prudenza arriva anche dagli esperti: Pierluigi Lopalco, responsabile del Coordinamento epidemiologico dell'emergenza in Puglia, durante la trasmissione 'Agorà' su Rai3, intervenendo nel dibattito sulla possibilità di celebrare cerimonie religiose, ha sottolineato che il rito andrebbe modificato per ridurre il rischio dei contagi.
Nelle scorse ore si sono levate anche voci di credenti che chiedevano maggiore rispetto delle disposizoni del governo. Oltre al vescovo di Pinerolo, Derio Olivero, anche diversi credenti della base. Fra questi Giovanni Ferretti, teologo, filosofo e prete che sul suo profilo facebook ha significativamente scritto: "Libertà di culto non è libertà di infettare la gente". E ha richiamato all'osservanza delle disposizioni.
"In questo tempo nel quale si incomincia ad avere disposizione per uscire dalla quarantena - ammonisce il Papa nell'intenzione di preghiera - preghiamo il Signore perché dia al suo popolo, a tutti noi, la grazia della prudenza e obbedienza alle disposizioni perché la pandemia non torni".
Un invito alla prudenza arriva anche dagli esperti: Pierluigi Lopalco, responsabile del Coordinamento epidemiologico dell'emergenza in Puglia, durante la trasmissione 'Agorà' su Rai3, intervenendo nel dibattito sulla possibilità di celebrare cerimonie religiose, ha sottolineato che il rito andrebbe modificato per ridurre il rischio dei contagi.
Nelle scorse ore si sono levate anche voci di credenti che chiedevano maggiore rispetto delle disposizoni del governo. Oltre al vescovo di Pinerolo, Derio Olivero, anche diversi credenti della base. Fra questi Giovanni Ferretti, teologo, filosofo e prete che sul suo profilo facebook ha significativamente scritto: "Libertà di culto non è libertà di infettare la gente". E ha richiamato all'osservanza delle disposizioni.
La Repubblica, 28 aprile 2020
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