Fp Cgil:
“Dispositivi di sicurezza insufficienti. Domani i lavoratori non sanno se
potranno essere in grado di lavorare senza adeguati dispositivi di
protezione".
Palermo 25 marzo 2020 – “Gli operatori della residenza per anziani di
Villafrati sono in grave difficoltà, i dispositivi arrivati non sono
sufficienti, chiedono aiuto. Sono barricati la dentro e non sanno come andrà a
finire. Chiedono presidi che non bastano più, mascherine con i filtri e quelle
a copertura integrale, guanti resistenti, camici da buttare. Da
domani non sanno come reggere il lavoro, non sanno se potranno essere in grado
di lavorare senza adeguate protezioni.
Il rifornimento di guanti,
mascherine e camici arrivato oggi non basta a coprire anche la giornata di
domani. Al lavoro ci sono anche operatori sanitari risultati positivi e
non sanno come fare. Nonostante la richiesta generale, mancano i
dispositivi in tutte le residenze per anziani, soprattutto nelle piccole
case di riposo. Estendiamo l'allarme per tutte le case di riposo del
territorio”. A denunciare la situazione di grave rischio per la salute sono il
segretario generale della Funzione Pubblica Palermo Giovanni Cammuca e Michele
Morello, responsabile terzo settore Fp Cgil Palermo, in contatto continuo con i
lavoratori di Villa delle Palme.
“Si rischia che queste case di riposo diventino delle
Auschwitz per anziani – aggiungono Cammuca e Morello - I casi di contagio
collettivo si vanno estendendo Quello che è accaduto nella casa di risposo di
Villafrati, può scoppiare in qualsiasi centro. I dispositivi non
vengono dati ai lavoratori, non ci sono controlli sulle strutture. Queste
strutture, in cui si trovano le fasce più esposte della
popolazioni, sono sorte come funghi. Non solo i centri per anziani ma tutti i
centri di cura, assistenza e riabilitazione dove si fa vita di comunità,
come quelli per pluriminorati, malati d'Alzheimer, neurolesi, dove l'educatore
lavora gomito a gomito col paziente e non può mantenere nessuna distanza di
sicurezza”
La Fp Cgil chiede di accendere i fari con un controllo a
tappeto e intervenire per la salvaguardia della salute di operatori e utenti
delle strutture assistite. “Non possiamo abbandonare questi centri e le
persone che ci stanno. Bisogna garantire la salute di chi è ospite delle
strutture e degli operatori, che poi la sera tornano nelle loro
famiglie – aggiungono Cammuca e Morello - Nella residenza di Villafrati
lavorano anche operatori di 11 paesi vicini: così è facile che il
contagio a macchia d'olio si possa estendere nei comuni vicini di Baucina,
Ciminna, Ventimiglia, Vicari, Cefalà Diana etc. Tra i contagiati ci sono operatori
di questi paesi”.
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