Andrea Gattuso, segretario generale Nidil Cgil Palermo |
Gattuso: “Molti operatori a Palermo si stanno fermando. Chiediamo
un sussidio dallo Stato: quello dei rider è stato definito servizio
essenziale”.
Palermo 30
marzo 2020 - “A Palermo sono presenti diverse compagnie di
food delivery. Quelle che hanno sede sul territorio, come Socialfood e
Zangaloro, hanno cominciato a mettere a disposizione guanti, gel e mascherine
per i propri riders. Le multinazionali Glovo e Deliveroo invece non hanno
fornito ancora nulla. Alcuni riders, soprattutto di Glovo, hanno così
scelto di fermarsi”.
La
preoccupazione e le paure dei rider palermitani sono al centro della
denuncia che Andrea Gattuso, segretario generale di Nidil Cgil
Palermo, a maggior ragione dopo l'ennesima aggressione di questi giorni ai
danni di un ciclofattorino, lancia oggi da Palermo, per la campagna
#DimenticatiDaConte promossa da Nidil Cgil. Una campagna social, in corso sul
territorio nazionale, per chiedere che lo Stato garantisca un sussidio
anche ai ciclofattorini delle piattaforme del food delivery che portano i
nostri pasti a domicilio.
L'iniziativa è stata subito condivisa da tanti ciclofattorini
palermitani, che hanno scelto di metterci la faccia, con le loro
foto in tuta, guanti e mascherina, che saranno pubblicate sulla pagina facebook
di Nidil Cgil Palermo.https://www.facebook.com/1614631545438230/posts/2702767303291310/.
E con
cartelli, per la foto campagna, che dicono che “la spesa non va in
quarantena”, che raccontano “non ci fermiamo perché non abbiamo
alternative”, “questo lavoro è l'entrata principale per mantenere noi e
le nostre famiglie” “non abbiamo alcun aiuto dallo Stato” e
ricordano che “noi rider non siamo immuni al Covid 19”.
In pratica
il food delivery è nell’elenco dei “servizi essenziali” del decreto del governo
ma i ciclofattorini non sono tutelati se lavorano e non sono tutelati se non
lavorano. Col risultato che, in questo momento di emergenza per il Covid 19,
dovrebbero essere l'alternativa ai ristoranti chiusi e invece
molti di loro già a Palermo non lavorano più.
“Il settore del Food Delivery in questa fase di emergenza è passato
da lavoretto a servizio pubblico essenziale ma ai lavoratori non è stata
garantita alcuna tutela – spiega il segretario Nidil Cgil Palermo Andrea
Gattuso – I riders stanno scegliendo di fermarsi non avendo ricevuto
nessun Dpi. E allo stesso tempo, essendo lavoratori autonomi
occasionali, non hanno diritto ad alcun sostegno tra quelli previsti dal
Decreto Cura Italia, riservati a chi ha una partita Iva o è un co.co.co. Altri,
invece, non avendo alternativa stanno continuando a lavorare tra mille
difficoltà”. “Con la campagna – aggiunge Gattuso - chiediamo al governo
di ricordarsi di questi lavoratori più deboli, adesso e anche quando sarà
finita l'emergenza, perché un servizio pubblico essenziale non può essere
svolto nessun diritto e nessuna tutela. Il lavoro dei riders va
completamente ripensato assimilandolo al lavoro dipendente”.
I
ciclofattorini delle varie piattaforme si trovano quindi con guadagni ridotti
al minimo e impossibilitati anche ad accedere ai famosi 600 euro, che non
spettano a chi ha collaborazioni occasionali come loro, anche se da tanto
tempo. “Per questo – conclude Gattuso - Nidil chiede che per
questi lavoratori vengano attivate misure di sostegno al reddito, utili non
solo ad affrontare questo momento di calo di attività, ma anche nel caso in cui
i rider, privi di dispositivi, non consegnati dalle società, decidessero
di smettere di lavorare”.
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