PIETRO SCAGLIONE
Uno dei più avvincenti romanzi storici di Andrea Camilleri - "La
concessione del telefono" - fu pubblicato da Sellerio nel 1998 ed ambientato
nella Sicilia di fine Ottocento, tra Palermo, Agrigento (l'immaginaria
Montelusa) e Porto Empedocle (la leggendaria Vigata).
L'idea del compianto Camilleri si concretizzò dopo avere consultato
documenti antichi conservati nella sua abitazione siciliana: "Nell'estate
del 1995 - raccontò alcuni anni dopo il "maestro di Porto Empedocle"
- trovai, tra le vecchie carte di casa, un decreto ministeriale per la
concessione di una linea telefonica privata. Il documento presupponeva una così
fitta rete di più o meno deliranti adempimenti burocratico-amministrativi da
farmi venir subito voglia di scriverci sopra una storia di fantasia". Una vicenda "pirandelliana", come precisato dallo stesso Camilleri nella citazione iniziale dell'opera "I vecchi e i giovani"
del suo conterraneo Luigi Pirandello.
La concessione telefonica in questione risaliva al 1892, quindi un
quindicennio dopo la vicenda narrata in un altro memorabile romanzo storico di
Camilleri, "Il Birraio di Preston". Ministri, prefetti, questori, funzionari
dello Stato e rivoluzionari erano personaggi realmente esistiti, gli altri
personaggi invece erano inventati di sana pianta. Un sapiente mix tra storia e
fantasia, tra documenti e dialoghi, tra ritagli di giornali e leggende di
paese.
"La concessione del telefono" è anche il titolo dell'omonimo film
tratto dal romanzo di Camilleri e in programma lunedì 23 marzo su Rai Uno, per
la regia di Roan A.
Johnson
.
interpreta il protagonista Pippo Genuardi, un commerciante amante della
bella vita e desideroso di una seconda linea telefonica, collegata direttamente
con la casa del suocero. L'attore e comico romano
interpreta il prefetto Marascianno, complottista e cospirazionista che
sospetta la volontà della seconda linea telefonica come un paravento per
nascondere un progetto golpista. Deluso dal prefetto, allora Genuardi si
rivolge ad un boss, don Lollò, interpretato dall'attore milanese Fabrizio
Bentivoglio. Al contesto di collusioni e corruzione assiste impotente il questore
Monterchi, proveniente dal Nord e impersonato dall'attore milanese
.
Nel cast figurano anche molti altri bravi artisti siciliani: da Corrado
Fortuna (nei panni di Sasà La Ferlita) a Federica De Cola (che interpreta
Taninè, la ricca moglie di Genuardi), da
(che interpreta il viceprefetto Parrinello); da Dajana Roncione (nei panni
di Lillina, suocera di Genuardi) a
(che interpreta Calogerino, il "ragazzo di bottega").
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