di FRANCESCO CORTESE
Cinque piani dell’ospedale destinati ai malati di
Coronavirus. La preoccupazione e la protesta degli abitanti del comprensorio
per il trasferimento di molti reparti
La sala di attesa del Pronto soccorso
totalmente vuota. Le corsie dei reparti deserte. Le barelle, solitamente
utilizzate per lo spostamento dei degenti, restano libere. Perfino le ambulanze
del 118 dirottate in altri ospedali per i casi meno gravi.
È un’atmosfera surreale quella che si respira all’ospedale "
Civico" di Partinico, il presidio ospedaliero della provincia di Palermo
scelto dall’Asp 6 per curare i pazienti affetti da Covid- 19. Cinque piani di
un intero ospedale destinati esclusivamente all’emergenza "
coronavirus". I degenti ricoverati sono già stati trasferiti in altre
strutture sanitarie. Restano solo i medici e gli infermieri in attesa di curare
i prossimi pazienti. Tutti indossano mascherine e guanti perché, alla fine, la
preoccupazione di contrarre il virus è tanta anche per loro che, in situazioni
critiche, sono abituati a lavorare da sempre.
L’ospedale di Partinico si prepara così a diventare un grande Hub sanitario
per la lotta al Cvid-19.
«Faccio l’infermiere da 30 anni e adesso sono preoccupato soprattutto per
la mia famiglia – racconta un dipendente dell’ospedale partinicese – Lavoreremo
con pazienti già positivi al virus. Spero che i dispositivi di protezione
siano sufficienti per combattere questa guerra. Non ho paura, ma voglio lavorare
in sicurezza. Insieme ad altri colleghi abbiamo deciso che andremo a vivere in
affitto, lontani dalle nostre famiglie fin quando l’emergenza non sarà finita.
Così proteggeremo i nostri cari».
Il piano dell’Asp prevede per l’ospedale di Partinico 2 nuovi reparti per
la Terapia intensiva, di cui uno a pressione negativa, per un totale di 24
posti letto disponibili già dai prossimi giorni. Quattro i posti riservati alla
Terapia sub intensiva. Altri 32 posti letto saranno invece allestiti al
quinto piano dell’ospedale e serviranno per mettere sotto osservazione i
pazienti non gravi ma comunque risultati positivi al tampone del coronavirus.
La decisione di smembrare del tutto i reparti dell’ospedale partinicese, seppur
momentaneamente, ha scatenato tante polemiche: in città il malumore è comune. A
protestare non sono soltanto gli abitanti di Partinico, ma anche quelli
dell’intero comprensorio che saranno costretti a spostarsi per gli ospedali di
mezza provincia per visite o ricoveri. Più di centomila utenti, tra il
golfo di Castellammare e la valle dello Jato, che non potranno più raggiungere
in breve tempo l’ospedale più vicino in caso di necessità. «Dove dovrò andare
per partorire?» si chiede Angela, una donna trentenne all’ottavo mese di
gravidanza. «È questo il trattamento che la città di Partinico merita? – si
domanda un altro cittadino - È questo il prezzo che dobbiamo pagare?
Trasformare l’unico presidio di riferimento di almeno 10 di comuni per curare
solo il coronavirus? Se qualcuno sta male dove deve andare?».
Sono 5 i reparti ospedalieri che da Partinico saranno spostati altrove
entro lunedì: quelli di Pediatria e di Ostetricia e Ginecologia sono stati
trasferiti all’ospedale "Dei Bianchi" di Corleone, mentre i nuovi
ricoveri per i pazienti di Ortopedia verranno distribuiti tra l’ospedale "
Ingrassia" di Palermo e il " Cimino" di Termini Imerese. Anche i
cardiopatici che necessitano di ricovero dovranno rivolgersi all’ospedale
palermitano "Ingrassia".
Le funzionalità del reparto di Medicina e Chirurgia e del Pronto soccorso
saranno invece garantite temporaneamente dall’Asp di Trapani che ha messo a
disposizione l’ospedale di Alcamo, ormai dimensionato da anni, per assorbire i
nuovi utenti. Sospese fino al 3 aprile anche le vaccinazioni non urgenti e le
visite specialistiche al reparto di Diabetologia del dottor Provenznao, un
centro di eccellenza nazionale che sarà trasferito in un’altra struttura ancora
da individuare.
Misure drastiche per arginare la diffusione del Covid-19.
Intanto insorge il mondo dell’associazionismo e della politica locale. L’ex
deputato alla Camera Pietro Rao, oggi Consigliere comunale, parla di « scelta
frettolosa e insensata » nonostante la situazione sia drammatica. « Ci sono
altre strutture idonee – sottolinea Rao – come l’ospedale militare di Palermo,
attrezzato per fronteggiare emergenze di questo tipo».
« La situazione emergenziale impone dei sacrifici anche alla nostra
comunità che non può opporsi alle necessità contingenti – dichiara il
consigliere del Pd Renzo Di Trapani – Tuttavia non si può stravolgere
l’attività del presidio ospedaliero di Partinico, importante per la vastità del
territorio che serve » . Di « provvedimento dittatoriale scriteriato emanato in
danno della salute dei cittadini » parla invece l’associazione "
Cittadinanzattiva". Dall’Asp nessun commento: bocche cucite sul
provvedimento.
La Repubblica Palermo, 13 marzo 2020
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