Le tre Grazie della Primavera di Botticelli ritoccate dal pittore Gaetano Porcasi |
Il pittore d’impegno civile Gaetano Porcasi risponde
all’emergenza coronavirus riponendo fiducia nella bellezza artistica che domina
l’Italia, tutto ciò aggiungendo le celebri “mascherine” che tutti noi
utilizziamo alle opere più prestigiose dei Maestri italiani.
Gaetano Porcasi è di certo un nome
di rilievo nel panorama artistico nazionale. Pittore siciliano a cui abbiamo
dedicato già spazio sul nostro giornale, Porcasi è riuscito ad esprimere
artisticamente il grande cancro della Mafia siciliana (e non
solo…),
dando nuova vita anche alle Istituzioni che l’hanno valorosamente
combattuta e che, per tale ragione, hanno perso la vita. Oggi Gaetano si è,
invece, dedicato ad una risposta irriverente, in pieno stile italiano, nei
confronti dell’emergenza “coronavirus”.
“Ho deciso di produrre
queste immagini per dare anche un segnale simpatico, per alleggerire il
dolore di questo momento, anche questo è il compito dell’arte. Penso
poi che sia importante, ora come ora, unirci nella bellezza artistica che ha
indissolubilmente segnato il nostro Paese. Per noi italiani l’arte è unione,
condivisione della bellezza e io credo fortemente che, dopo questo pessimo
periodo, riusciremo ad essere ancora più uniti” – afferma Porcasi.
Un senso di unità che
nelle immagini si ritrova anche nella bandiera italiana posta su ogni opera:
“La bandiera italiana rappresenta l’unità dello Stato, un senso di appartenenza
che in questo momento deve fare la differenza nei nostri cittadini. Unirci in
una bandiera significa rispettare le Istituzioni, soprattutto a fronte di
questa emergenza”.
Il riferimento ai
Grandi dell’arte italiana potrebbe essere visto come uno sfottò o una stortura,
ma dietro queste immagini c’è la volontà di donare un momento di ilarità, di
spensieratezza e stravaganza che ha fatto anche la storia della nostra
produzione artistica, dalla pittura alla cinematografia. E poi, come
saggiamente ricorda Porcasi: “Molti di quei grandi Maestri hanno dovuto
affrontare drammi come la peste, ma hanno avuto il coraggio di continuare a
perseguire la propria speculazione artistica, un frutto che raccogliamo ancora
oggi quando ci emozioniamo davanti ad opere mostruosamente straordinarie”.
E se gli chiediamo
qual è l’immagine più rappresentativa tra quelle prodotte, lui sicuro afferma:
“Sicuramente quella raffigurante le tre grazie della Primavera di
Botticelli. Loro si toccano in senso di unione, un contatto che va
oltre il mero significato materiale. Mi sono permesso anche di ricomporre il
tricolore attraverso i loro veli”.
https://informareonline.com/
- 15/03/2020
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