di FRANCESCO PATANE'
La residenza ospita cento persone fra assistiti e dipendenti. Il sindaco: "Ci prepariamo al peggio". Il contagio sarebbe arrivato da una ragazza rientrata dalla Lombardia che era andata a salutare il nonno
Sono positivi al Coronavirus sedici anziani ospiti della residenza sanitaria assistita (Rsa) del comune di Villafrati: l’intera struttura è in isolamento da ieri pomeriggio con dentro oltre cento persone fra dipendenti e ospiti di cui si attende l’esito del tampone. Potrebbe diventare così un focolaio quello scoperto ieri nel comune in provincia di Palermo. Undici anziani, quelli che presentavano sintomi più gravi nella notte sono stati trasportati all’ospedale di Partinico, appena allestito per ricevere i contagiati da Covid-19 che già ospitava quattro pazienti arrivati da Palermo.
La residenza ospita cento persone fra assistiti e dipendenti. Il sindaco: "Ci prepariamo al peggio". Il contagio sarebbe arrivato da una ragazza rientrata dalla Lombardia che era andata a salutare il nonno
Sono positivi al Coronavirus sedici anziani ospiti della residenza sanitaria assistita (Rsa) del comune di Villafrati: l’intera struttura è in isolamento da ieri pomeriggio con dentro oltre cento persone fra dipendenti e ospiti di cui si attende l’esito del tampone. Potrebbe diventare così un focolaio quello scoperto ieri nel comune in provincia di Palermo. Undici anziani, quelli che presentavano sintomi più gravi nella notte sono stati trasportati all’ospedale di Partinico, appena allestito per ricevere i contagiati da Covid-19 che già ospitava quattro pazienti arrivati da Palermo.
“Stiamo facendo il massimo per contenere il contagio – ha commentato il sindaco di Villafrati Francesco Agnello – Nella struttura lavorano molti nostri concittadini, ma anche persone dei comuni vicini. Ho fornito agli altri sindaci l’elenco delle persone che hanno lavorato nella struttura dal momento del probabile primo contagio. In modo che possano avviare anche loro le indagini per mappare contatti e spostamenti dei soggetti che lavorano nella nostra Rsa e che potenzialmente potrebbero essere positivi”.
Secondo
quanto ricostruito dalla task force regionale contro il contagio, il virus
sarebbe arrivato nella Rsa di Villafrati portato da una giovane rientrata dalla
Lombardia nei primi giorni di marzo. La ragazza sarebbe andata a salutare il
nonno ospite della struttura. La giovane avrebbe cominciato ad avvertire i
sintomi quattro-cinque giorni dopo la visita all’Rsa, e si sarebbe sottoposta
al tampone risultando positiva. Solo allora è scattata l’indagine a ritroso dei
suoi incontri e si è arrivati alla vita alla Rsa di Villafrati, dove
contemporaneamente i casi di febbre fra gli anziani stavano cominciando a
manifestarsi.
Giovedì scorso sono stati effettuati 17 tamponi agli ospiti della struttura i cui risultati sono arrivati ieri pomeriggio. Tutto il personale in servizio giovedì, per senso di responsabilità, è rimasto all’interno della Rsa, ma questo rischia di non bastare: dal momento dell’ipotetico contagio della nipote scesa dalla Lombardia al primo allarme sono passati diversi giorni in cui il personale della struttura si è alternato al lavoro secondo i turni ed è tornato a casa. “Ci stiamo preparando al peggio – dice il sindaco Agnello – tutto dipenderà dall’esito degli oltre cento tamponi fatti da ieri pomeriggio al personale. Per ora è prematuro pensare ad una zona rossa sul modello di Codogno ma fra due ore la situazione potrebbe richiederlo. Siamo pronti a tutto”.
"Ieri ho sentito il sindaco di Villafrati con il quale abbiamo adottato le indispensabili misure per fronteggiare il significativo numero di casi accertati nella Residenza sanitaria assistita cittadina - dice l'assessore regionale alla Sanità Ruggero Razza - Si è deciso di procedere all'isolamento della struttura, attivando la sorveglianza sanitaria per tutti i soggetti non sintomatici presenti lì". "Come è noto, i protocolli da seguire - ricorda Razza - prevedono anche l'isolamento domiciliare per quanti hanno avuto contatto diretto o indiretto con i contagiati. Il provvedimento verrà assunto dal dipartimento di Prevenzione dell'Asp che ne darà comunicazione alla prefettura di Palermo e ai Comuni interessati".
Giovedì scorso sono stati effettuati 17 tamponi agli ospiti della struttura i cui risultati sono arrivati ieri pomeriggio. Tutto il personale in servizio giovedì, per senso di responsabilità, è rimasto all’interno della Rsa, ma questo rischia di non bastare: dal momento dell’ipotetico contagio della nipote scesa dalla Lombardia al primo allarme sono passati diversi giorni in cui il personale della struttura si è alternato al lavoro secondo i turni ed è tornato a casa. “Ci stiamo preparando al peggio – dice il sindaco Agnello – tutto dipenderà dall’esito degli oltre cento tamponi fatti da ieri pomeriggio al personale. Per ora è prematuro pensare ad una zona rossa sul modello di Codogno ma fra due ore la situazione potrebbe richiederlo. Siamo pronti a tutto”.
"Ieri ho sentito il sindaco di Villafrati con il quale abbiamo adottato le indispensabili misure per fronteggiare il significativo numero di casi accertati nella Residenza sanitaria assistita cittadina - dice l'assessore regionale alla Sanità Ruggero Razza - Si è deciso di procedere all'isolamento della struttura, attivando la sorveglianza sanitaria per tutti i soggetti non sintomatici presenti lì". "Come è noto, i protocolli da seguire - ricorda Razza - prevedono anche l'isolamento domiciliare per quanti hanno avuto contatto diretto o indiretto con i contagiati. Il provvedimento verrà assunto dal dipartimento di Prevenzione dell'Asp che ne darà comunicazione alla prefettura di Palermo e ai Comuni interessati".
La Repubblica, 22 marzo 2020
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