Ferdinando Russo |
Il primo febbraio compie novant’anni un uomo che ha avuto e ha
tuttora una statura umana, culturale, morale, politica e spirituale che oggi
pochi hanno uguale. Rendere omaggio alla sua vita e a come l’ha impegnata, e la
sta dedicando con meticolosità e lucidità di analisi, è elevare le capacità
umane e intellettive a un livello superiore. Nasce a Giuliana nel 1930 e dopo gli studi superiori si laurea
in Ingegneria. Dopo essere entrato come alto funzionario nei Telefoni di Stato
e aver messo a disposizioni le sue competenze, si forma a Palermo nell’Azione
Cattolica ed entra a far parte, assieme ad altri intellettuali, nel mondo
dell’Associazionismo cattolico. Più per servizio e collaborazione ma anche per
senso di responsabilità verso il sociale, raggiunge i massimi livelli regionali
e diviene presidente delle Acli, promuovendo nelle singole province e nei
comuni una struttura associativa d’ispirazione cristiano-cattolica con dei
valori evangelici. Nel contempo partecipa a livello nazionale e, sotto Livio
Labor, diviene vicepresidente delle Acli.
Nel 1968, su richiesta del mondo cattolico, soprattutto delle
province occidentali dell’Isola, viene eletto deputato al Parlamento Nazionale
come rappresentante della Democrazia Cristiana. Lascia, per incompatibilità di
ruoli, le Acli e gli subentra Nino Alongi.
È protagonista della scena politica nelle Legislature
successive, dalla Quinta alla Decima, fino al 1992. Nei suoi ventiquattro anni
circa di vita politica attiva fa parte di otto Commissioni parlamentari:
trasporti e aviazione civile, marina mercantile, poste e telecomunicazioni,
finanze e tesoro, bilancio, tesoro e programmazione - partecipazioni statali;
assume incarichi di governo: Sottosegretario di Stato alla Sanità,
all’Industria, al Commercio e Artigianato, alle Finanze, all’Interno. La sua
attività non si ferma ai ruoli istituzionali ma propositivi: presenta 472 Progetti
di legge di cui in 26 come primo firmatario, 55 diventano legge. 167 sono gli
Atti di indirizzo e controllo, 185 sono gli interventi (39 in Assemblea,146 in
altre sedi).
Anche dopo il ritiro dalla vita parlamentare, soprattutto per
i valori cristiani che ha accumulato, continua ad essere punto di riferimento
per l’associazionismo, offrendo un servizio “politico”, ma anche umano e
compartecipativo nel laicato cattolico (fra tutti ricordo nella Consulta
regionale e nel Serra Club). La sua presenza è stata notevole nel campo
culturale (l’Ucai – Unione Cattolica Artisti Italiani è stato un punto di
riferimento) con delle analisi puntuali e delle sollecitazioni che tuttora sono
un valore per tutti, particolarmente per il mondo giovanile. La sua è stata una
presenza disinteressata, lucida e propositiva, sempre faro di riferimento. I
suoi anni, i suoi talenti sono stati ben spesi e la società oggi può
meritatamente rendergli omaggio per la dedizione totale di sé alla Sicilia e
all’Italia tutta.
Erice lì, 31 gennaio 2020
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