La copertina del libro di Enrico Somma |
Enrico Somma e L'Internazionale mafiosa. Partendo da Partinico, sua città natale, lo storico e giornalista, ricostruisce un quadro veritiero dell’influenza funesta delle mafie nella vita sociale
Studioso del fenomeno mafioso, lo
scrittore e giornalista Enrico Somma ci propone un nuovo libro di mafia. Il libro, scritto sotto forma di romanzo giornalistico, è un ampio excursus
sulle diverse mafie che operano nel mondo. Non ultima, tra queste, quella
islamica–nigeriana, che ha condizionato, non solo l’economia, ma anche libertà
fondamentali dei cittadini. Rispetto al precedente saggio “I tabù delle mafie”, qui Enrico Somma allarga il discorso anche a
fenomeni criminali lontani nel tempo. Fenomeni, tuttavia, anticipatori dei
successivi sviluppi sino ai nostri giorni.
Il coraggio della denuncia
Per questa spasmodica ricerca della verità, ha pagato un prezzo altissimo.
Ha subito un processo per diffamazione, dopo avere denunciato senza mezzi
termini. Oggetto della denuncia, la distilleria Bertolino di Partinico, rea, di
avere reso con gli scarichi inquinanti il mare “color del vino”. Ha denunziato con coraggio contiguità tra mafia e politica, tra mafia e
terrorismo, tra mafia e servizi deviati. Ha usato parole dure anche per la colpevole indifferenza passata della Chiesa
cattolica. Ma anche per un’antimafia di facciata che qualche volta, direttamente
o indirettamente, è servita da copertura alle attività criminali. Da questo mix di situazioni aggrovigliate, “misteri” irrisolti e
imperdonabili omissioni, viene fuori la figura esemplare dell’autore, la sua
straordinaria coerenza.
Ha combattuto sin da ragazzo
Enrico Somma ha combattuto la mafia sin
da ragazzo, ancora tra i banchi di scuola, compagno di scuola di Peppino
Impastato al liceo di Partinico. Fu il primo, dopo il suo barbaro assassinio, a
intervistare mamma Felicia, anche per i rapporti con la famiglia del compagno
ucciso.
Il libro ha ricevuto una “Targa di merito” nel premio letterario in
onore di G. A. Borgese, dall’Accademia “il Convivio” di Catania.
Nonché, una “Menzione d’onore” per la Saggistica nel premio letterario per
inediti “La Ginestra Firenze “, dall’Associazione Fonte Aretura
Arte di Arezzo.
inchiestasicilia.com/- giovedì 16 Gennaio
2020
CONOSCO ENRICO...
DINO PATERNOSTRO
Conosco Enrico Somma da tanto tempo. Conosco il suo coraggio e la sua determinazione. Siamo stati per anni entrambi corrispondenti de "La Sicilia". Io da Corleone, lui da Partinico. Due trincee diverse ma anche molto simili. Non ci siamo fatti mancare le occasioni per denunciare il connubio perverso mafia-affari-politica. E i "potenti" non ci hanno mai amato... ma - per dirla col Francesco Guccini di "Cyrano"- "spiacere è il mio/nostro piacere"... Non a caso, qualche settimana fa, il nostro "vecchio" redattore capo a "La Sicilia" Lillo Miceli ha detto pubblicamente che in quegli anni, più volte, sindaci di tutti i colori politici gli chiedevano di interrompere la collaborazione con me e con Enrico. Lillo Non l'ha fatto e noi gli siamo grati, ma principalmente gli è grata la Sicilia della correttezza, che non cede ai poteri più o meno forti, ma a schiena dritta va per la strada della verità. Auguri, Enrico! (dp)
DINO PATERNOSTRO
Conosco Enrico Somma da tanto tempo. Conosco il suo coraggio e la sua determinazione. Siamo stati per anni entrambi corrispondenti de "La Sicilia". Io da Corleone, lui da Partinico. Due trincee diverse ma anche molto simili. Non ci siamo fatti mancare le occasioni per denunciare il connubio perverso mafia-affari-politica. E i "potenti" non ci hanno mai amato... ma - per dirla col Francesco Guccini di "Cyrano"- "spiacere è il mio/nostro piacere"... Non a caso, qualche settimana fa, il nostro "vecchio" redattore capo a "La Sicilia" Lillo Miceli ha detto pubblicamente che in quegli anni, più volte, sindaci di tutti i colori politici gli chiedevano di interrompere la collaborazione con me e con Enrico. Lillo Non l'ha fatto e noi gli siamo grati, ma principalmente gli è grata la Sicilia della correttezza, che non cede ai poteri più o meno forti, ma a schiena dritta va per la strada della verità. Auguri, Enrico! (dp)
1 commento:
Molto bene, onore a chi ama e diffonde la verità. Luciano
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