La sala dei faldoni del maxiprocesso al Cidma di Corleone |
La
formazione della lista è finalizzata all’individuazione di persone in possesso
di competenze professionali cui affidare incarichi di collaborazione
occasionale. La selezione verrà fatta in base ai titoli, al curriculum e ai
requisiti previsti dall’avviso. Tra questi, la conoscenza di una lingua
straniera e della storia di Corleone (con particolare riferimento alle vicende
di mafia e del movimento antimafia), l’esperienza in qualità di operatore di
front-office turistico in strutture ricettive e/o turistiche pubbliche o
private.
Per
partecipare sono necessari la cittadinanza italiana o comunitaria oppure un
valido permesso di soggiorno, e l’assenza di carichi pendenti e condanne penali
(in particolare per reati di associazione mafiosa). Bisogna anche dichiarare se
si è parente o affine entro il quarto grado di persone condannate per reati di
mafia.
Chi
ha già fatto accoglienza di turisti all’interno del Cidma verrà chiamato in
modo prioritario, rispetto a chi invece non ha la stessa esperienza. Ciò verrà
fatto in base alle specifiche esigenze dei visitatori e di una graduatoria che
tiene conto del numero di visite guidate effettuate negli anni 2017, 2018 e
2019. Verrà seguito un ordine di scorrimento seguendo il criterio
dell’alternanza.
Il
modulo di manifestazione d’interesse si può scaricare dall’albo pretorio del
sito del Comune di Corleone (www.comune.corleone.pa.it).
La domanda va corredata da una copia del documento di identità e dal curriculum
vitae. Può essere presentata entro il 3 marzo tramite Pec, a mezzo raccomandata
oppure direttamente al Cidma. Per eventuali informazioni si può chiamare dal
lunedì al venerdì dalle 9 alle 12.30 al numero 091-8452495 oppure recarsi
direttamente al Complesso San Ludovico, in via Valenti 7.
“Con
la pubblicazione di questo avviso - dice Nicolò Nicolosi, presidente del Cidma
e sindaco di Corleone -, aperto a soggetti qualificati, compresi coloro che
hanno già collaborato con l’ente, finalmente inizia a delinearsi il percorso di
rilancio del Cidma, con un ritardo di circa 8 mesi per un contenzioso
francamente incomprensibile, anche perché quanto deciso con l’avviso pubblicato
era stato già deliberato nel mese di luglio”.
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