La manifestazione degli studenti pendolari di stamattina |
Gli studenti pendolari di Corleone non s'arrendono. Continuano a manifestare davanti al comune, chiedendo che i trasporti siano gratuiti per garantire un effettivo diritto allo studio. Stamattina si sono radunati davanti al municipio, in piazza Garibaldi, con i loro striscioni e i loro fischietti, sperando che "il palazzo" li ascolti. Nell'incontro dello scorso 10 gennaio nell'aula consiliare le posizioni si sono ampiamente fronteggiate: da un lato gli studenti e le loro famiglie che chiedevano il trasporto gratuito (come avviene a Prizzi, Bisacquino, Chiusa Sclafani, Contessa Entellina e Giuliana) e i consiglieri e gli amministratori comunali dall'altro, che sostenevano l'impossibilità di farlo a causa della legge che impone la compartecipazione alla spesa. Il sindaco Nicolosi aveva manifestato una certa disponibilità ad evitare che le famiglie anticipassero l'intero importo dell'abbonamento per poi avere il rimborso dal comune.
"Almeno fate pagare solamente il ticket", avevamo suggerito. Ma probabilmente non se ne farà nulla, anche per la difficoltà dei consiglieri a modificare per l'ennesima volta il regolamento (ma perché l'hanno fatto questo benedetto regolamento, portatore di tante sventure? Non sarebbe stato meglio lasciare tutto com'era l'anno scorso?). Pare che il consiglio si riunirà nuovamente mercoledì della prossima settimana (lo deciderà lunedì la conferenza dei capigruppo). Di pomeriggio, probabilmente, come chiedono a viva voce gli studenti e le loro famiglie, che altrimenti non potrebbero seguirlo.
Sulla vicenda degli studenti pendolari si sta consumando anche una polemica sottotraccia delle scuole superiori di Prizzi e di Bisacquino, che sarebbero danneggiate dal ticket istituito dal comune di Corleone. Non c'è dubbio, infatti, che un certo numero di studenti corleonesi, per non essere costretti a pagare il ticket, rinuncerebbero a frequentare l'ITCG di Prizzi o l'ITC di Bisacquino, che in questo modo perderebbero alunni. Sarebbe però un ledere la loro libertà di scelta. (dp)
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