Ospedale di Corleone |
In seguito al decesso della piccola Miriam la procura
ha scritto il nome di alcuni medici nel registro delle persone indagate. La piccola che non ha mai visto la
luce di doveva chiamare Miriam
Dramma
all’ospedale di Corleone dove una donna ha dato alla luce una bambina senza
vita. La Procura di Termini Imerese ha aperto una inchiesta per accertare
eventuali responsabilità dei medici. È Miriam il
nome che la giovane coppia di Corleone aveva deciso di dare alla bambina
che doveva nascere il 6 dicembre scorso. Il cuore della piccola però ha smesso
di battere mentre ancora di trovava nel grembo materno. Ora mamma e papà
che hanno atteso per nove mesi la nascita di Miriam sono avvolti nel dolore e
vogliono che venga fatta giustizia riguardo questo presunto caso di mala
sanità.
I pm della
Procura hanno aperto un fascicolo in seguito al decesso della piccola Miriam
avvenuto il 14 dicembre. Il
magistrato Annadomenica Gallucci ha dato il via alle indagini dopo aver dato il
via al procedimento penale per il reato di aborto colposo. Nel registro degli
indagati sono scritti i nomi dei medici dell’ospedale di Corleone che hanno
seguito il caso.
Gli esiti
dell’autopsia ordinata dalla Procura saranno fondamentale per capire come è
perché è morta la bambina. L’esame autoptico è già stato eseguito nel primo
pomeriggio del 18 dicembre all’istituto di Medicina Legale del Policlinico di
Palermo.
Gli esperti
dovranno stabilire se a causare il decesso della bambina sua stata la decisione
di non farla partorire con un cesareo nonostante la piccola fosse già arrivata
ala 42esima settimana di gravidanza.
Dai primi
esiti dell’esame autoptico sarebbe emerso che la bimba era in buona salute e
già molto grande. Pesava 4,5 chili e proprio per questo avrebbe avuto
difficoltà a nascere.
Ora, come
detto, la mamma e il papà non riescono ancora a credere a quanto
accaduto. “Perché nostra figlia non è stata fatta nascere prima, con un
parto cesareo, visto che la gravidanza era giunta abbondantemente a termine? E’
stato questo ritardo ad esserle fatale? Si poteva salvarla?”. Sono le
angoscianti domande che da giorni si pone la giovane coppia di Corleone.
I due, la
mamma ha 22 anni, il papà 29, facevano ogni giorno la spola dall’ospedale di
Corleone per i controlli di rito. La data programmata per il parto era
trascorsa già da giorni ma la donna non aveva ancora alcuno stimolo i
medici del reparto di Ginecologia e Ostetricia dell’ospedale Dei Bianchi di
Corleone che l’hanno seguita, l’avevano invitata a presentarsi a giorni alterni
per i controlli.
Il 12
dicembre la donna sarebbe stata tranquillizzata da uno dei sanitari. Sabato poi
il dramma.
Nel corso
della visita di controllo, dopo aver controllato la dilatazione uterina, i
dottori hanno annunciato alla coppia che nella stessa serata o, al massimo,
lunedì 16 dicembre la ventiduenne sarebbe stata ricoverata per indurle il
parto, nel caso in cui non si fosse verificato spontaneamente. Ma è stato qui,
durante l’esecuzione del tracciato cardiotocografico, che i sanitari si sono
accorti che il feto non presentava più i battiti cardiaci. L’ecografia
purtroppo ha confermato il tragico esito. La piccola, per la quale i genitori
avevano scelto il nome “Miriam”, era deceduta: morte endouterina fetale. Alla
mamma e al papà è comprensibilmente crollato il mondo addosso.
La giovane è
stata ricoverata e le è stato indotto il parto: alle 20.30 Miriam è venuta al
mondo, ma senza vita. E fuori dalla sala operatoria il papà ha trovato i carabinieri
di Corleone, chiamati non dai genitori (presi in quel momento dia ben altri
pensieri), ma da personale interno allo stesso reparto. I militari, che poi
hanno sequestrato tutta la documentazione clinica, hanno invitato il padre a
sporgere formale denuncia-querela, cosa che ha fatto l’indomani presso la
locale stazione.
I funerali
della bimba si svolgeranno domani, 20 dicembre, presso la chiesa di
Corleone.
direttasicilia.it, 19.12.2019
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