I faldoni del Cidma che contengono gli atti del maxiprocesso istruito dai magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino |
(Da it.businessinsider.com 28 dicembre 2019)
Natale amaro per i sedici giovani “collaboratori occasionali”
del Centro Internazionale di Documentazione sulla Mafia e dei Movimenti
Antimafia di Corleone (CIDMA) che di occasionale, ormai da anni, non
avevano niente. I ragazzi, tutti del territorio, guidano migliaia di turisti
provenienti da tutte le parti del mondo, all’interno delle sale del Centro
offrendo tour in italiano, inglese, francese, spagnolo, russo e perfino nel
linguaggio dei segni.
Dopo mesi di trattative tra sindacati (CGIL e Nidil) e
amministrazione comunale, scioperi, promesse e stati di agitazione per
rivendicare contratti che tutelassero il loro lavoro, a novembre si era
giunti a un’intesa. Il consiglio direttivo del Centro, presieduto dal sindaco di
Corleone Nicolò Nicolosi, si era impegnato a far partire da gennaio due
contratti di collaborazione.
Invece tutto è saltato. Il 12 dicembre è arrivata la nota del
sindaco nella quale afferma che a causa di “un vistoso calo degli
introiti conseguente alla minor presenza di visitatori di
circa il 40 percento rispetto all’anno precedente, che può ricondursi solo in
parte alle turbolenze” che Nicolosi definisce “immotivate assenze dei
collaboratori”, il centro non potrà farsi carico dei contratti promessi.
Dura la reazione dei sindacati.
“siamo stupiti e
rammaricati per la piega che hanno preso le cose dopo che era stato raggiunto
un accordo per iniziare a regolarizzare e tutelare maggiormente i giovani –
afferma Andrea Gattuso, segretario generale di CGIL Nidil- sono
inaccettabili le motivazioni, infatti il calo del 40 per cento non ha
riscontri documentabili dal momento che non ci sono bilanci. Stando alle
dichiarazioni del consiglio direttivo precedenti all’ultimo incontro di
novembre, il centro sarebbe in attivo e le entrate sarebbero
del 25 percento più alte rispetto al costo complessivo del lavoro. Adesso pare
abbiano cambiato idea. A novembre – prosegue – era stato messo a verbale a
margine dell’incontro con le parti, l’impegno del sindaco di presentare i
bilanci del Centro così da avere un quadro chiaro della reale situazione
finanziaria. Questi bilanci non sono mai pervenuti e adesso arriva una
comunicazione di un calo del 40 percento degli introiti, sulla base di cosa?”.
Già da mesi si era posta
la questione dei bilanci del Centro, tanto che ad agosto il capogruppo
dell’opposizione, l’ex pentastellato Maurizio Pascucci, aveva chiesto a gran
voce di visionare i bilanci del CIDMA con un’interrogazione al consiglio
comunale. “Il CIDMA dovrebbe essere un simbolo anche di trasparenza” commenta
Gattuso. “Dai nostri conti basati sui biglietti staccati e sul costo
complessivo del lavoro, ci risulta che quest’ultimo è di molto inferiore alle
entrate del Centro”, dichiara Calogero Guzzetta, segretario CGIL
Palermo.
La questione
sembrerebbe ruotare intorno alla figura di Marcello Barbaro che
dal 2007 ha ricoperto ininterrottamente ruoli apicali, e a un grosso debito
accumulato negli anni di circa 170mila euro che l’amministrazione ha
recentemente provveduto a rateizzare.
“Dal 2007 Marcello
Barbaro è stato prima presidente del CIDMA (nominato proprio da Nicolosi
durante il suo primo mandato ndr) e successivamente tesoriere e membro del
consiglio direttivo, come spiega questo debito? Barbaro continua a rimanere al
suo posto?”, si domanda Guzzetta.
“Stiamo cercando di
capire il motivo di questo debito – ha spiegato il sindaco
Nicolosi- per quanto riguarda i bilanci, non c’è mai stato l’impegno a farli
visionare” e sul presunto dato del calo di visitatori del 40 percento che i
sindacati affermano non basarsi su nessuna documentazione, il sindaco commenta:
“la parola del presidente vale più dell’atto”.
Nicolosi poi attacca, “le
proteste di questi collaboratori saltuari hanno creato disservizi enormi, sono
vittima di un vero e proprio stalkeraggio istituzionale, non è
possibile subire una pressione così violenta, ho scritto anche al prefetto di
Palermo perché intervenga” e aggiunge che le proteste sarebbero “pilotate
da una dipendente del CIDMA, Massimiliana Fontana” per non si comprende
quali ragioni.
“I contratti di
collaborazione a due ragazzi -prosegue Nicolosi – si possono
fare, ho proposto di trasformare il contratto della dipendente in part-time per
recuperare soldi per i due nuovi contratti. Comunque sono ancora aperto a trattative
coi sindacati per trovare soluzioni purché ci si sieda tutti intorno a un
tavolo creando un clima sereno”.
“Riteniamo gravissime
e infondate dichiarazioni simili che andranno comprovate nelle sedi opportune
– ribatte Guzzetta – oltretutto la persona tirata in ballo dal
sindaco non c’entra niente con la vertenza sindacale dal momento che è una
dipendente assunta con contratto a tempo indeterminato. Il sindaco sta andando
in confusione rispetto alla gestione di questa vicenda”.
“Un’occasione persa per
Corleone- commenta Cosimo Lo Sciuto, segretario della Camera del Lavoro
di Corleone intitolata a Placido Rizzotto – stiamo parlando di quindici
ragazzi del territorio col sogno di potersi realizzare nella loro terra
cercando di riscattarne anche l’immagine. Stiamo parlando di stipendi
di poche centinaia di euro, non di cifre iperboliche”.
Intanto si aggiungono
altri dettagli alla vicenda. Nonostante il presunto calo degli introiti del 40
percento sottolineato dal sindaco Nicolosi, calo che non ha permesso la
stabilizzazione di due dei sedici giovani che da anni accolgono i turisti nel
Centro, il primo luglio è stato nominato e assunto come coordinatore
esecutivo del CIDMA Domenico Mancuso.
Mancuso risulta iscritto
al gruppo politico Spazio Libero Camerana, associazione giovanile
corleonese di estrema destra della quale fa parte anche l’assessore al
Turismo e alla Legalità del comune di Corleone Walter Rà del quale Mancuso è
stato anche testimone di nozze.
Inoltre, durante
il periodo di sciopero dei sedici ragazzi, sciopero indetto ad agosto, i
collaboratori sono stati sostituiti da figlie, mogli e cugine di
consiglieri comunali di maggioranza. Forti perplessità anche
sulla nomina di Claudio Di Palermo a vicepresidente del Cidma avvenuta
a giugno. Di Palermo, marito della consigliera di maggioranza Maria Concetta
Pinzolo, era finito al centro di una polemica nel 2016 per aver allestito la
vetrina di una cartolibreria in piazza Garibaldi della quale è titolare,
proprio nel centro di Corleone, col libro di Salvo Riina, figlio
del boss Totò Riina, “Riina. Family life”. Libro, a quanto pare, subito rimosso
dopo l’indignazione di alcuni cittadini. Sarebbe stato finanziato con
circa tremila euro provenienti dagli introiti del CIDMA, inoltre, il musical andato
in scena alla Villa Comunale di Corleone il 6 settembre “Camicette Bianche”,
spettacolo offerto gratuitamente alla cittadinanza.
Insomma, rimangono molti
dubbi sulla vicenda andata in scena in quello che dovrebbe essere un simbolo
non solo per il territorio siciliano ma nazionale, il CIDMA di Corleone, dove
sono custoditi i faldoni del Maxi processo a Cosa Nostra con le
dichiarazioni originali di Tommaso Buscetta e le indagini dei giudici Giovanni
Falcone e Paolo Borsellino. Dall’altra parte ci sono sedici ragazzi
tutti del territorio che sognano di riscattare l’immagine della loro terra e di
avere un futuro nella loro Sicilia, in controtendenza con le impietose
statistiche che vedono una vera e propria emorragia di giovani dal sud Italia
verso i paesi del nord Europa.
Ma come si ferma questa
emorragia che rischia di lasciare il Sud senza quel capitale umano che è il
fattore determinante per il cambiamento e per il salto di qualità del Sud e non
solo?
“Sono stato a
Corleone un paio di settimane fa, proprio al CIDMA, un Centro che conserva un
pezzo di storia del nostro Paese – interviene Francesco
Boccia, ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie – non
possiamo solo lamentarci se i nostri giovani vanno via e non ritornano. Se
vogliamo che i ragazzi restino nei loro comuni o, dopo aver fatto le loro
esperienze anche all’estero, tornino a casa dobbiamo trasformare il
Mezzogiorno e le aree interne come Corleone nella Silicon Valley d’Europa.
Oggi con il digitale ogni luogo può essere il centro del mondo, ma lo Stato, a
tutti i livelli, ha il dovere di mettere tutti nelle stesse condizioni di
partenza. Con il disegno di legge quadro sull’autonomia abbiamo voluto fare
della perequazione infrastrutturale la vera sfida che le Regioni hanno colto,
inserendo come vincolo di priorità le aree meno sviluppate del Paese”.
“I cittadini – prosegue
il ministro – hanno bisogno di risposte chiare perché a causa
di polemiche sterili della mancata assunzione di responsabilità e delle
liturgie politiche si è perso fin troppo tempo. Non sprechiamo anche
quest’occasione”.
Corleone è tornata alle
elezioni nell’autunno del 2018 dopo due anni di commissariamento a
seguito dello scioglimento per infiltrazioni mafiose a opera del Consiglio dei
Ministri dell’amministrazione guidata dalla sindaca Lea Savona.
Il CIDMA vede la luce il
12 dicembre 2000, all’inaugurazione sono presenti l’allora presidente della
repubblica Carlo Azelio Ciampi e il vicesegretario generale delle Nazioni Unite
Pino Arlacchi in rappresentanza del segretario generale Kofi Annan. Nell’ultimo
biennio il Centro ha fatto registrare più di 20mila presenze di turisti
provenienti da tutto il mondo attirando l’attenzione dei media internazionali
il più importante dei quali, la BBC, ha dedicato una puntata al centro andata
in onda nel 2017 su BBC2.
It.businessinsider.com
28 dicembre 2019
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