domenica, dicembre 29, 2019

Polemica sul Centro Documentazione sulla Mafia di Corleone. Il Ministro Boccia: “Tutelare i giovani e la storia del Paese”

I faldoni del Cidma che contengono gli atti del maxiprocesso istruito
dai magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino
di Tommaso Bedini Crescimanni
(Da it.businessinsider.com 28 dicembre 2019)
 Natale amaro per i sedici giovani “collaboratori occasionali” del Centro Internazionale di Documentazione sulla Mafia e dei Movimenti Antimafia di Corleone (CIDMA) che di occasionale, ormai da anni, non avevano niente. I ragazzi, tutti del territorio, guidano migliaia di turisti provenienti da tutte le parti del mondo, all’interno delle sale del Centro offrendo tour in italiano, inglese, francese, spagnolo, russo e perfino nel linguaggio dei segni.

Dopo mesi di trattative tra sindacati (CGIL e Nidil) e amministrazione comunale, scioperi, promesse e stati di agitazione per rivendicare contratti che tutelassero il loro lavoro, a novembre si era giunti a un’intesa. Il consiglio direttivo del Centro, presieduto dal sindaco di Corleone Nicolò Nicolosi, si era impegnato a far partire da gennaio due contratti di collaborazione.

Invece tutto è saltato. Il 12 dicembre è arrivata la nota del sindaco nella quale afferma che a causa di “un vistoso calo degli introiti conseguente alla minor presenza di visitatori di circa il 40 percento rispetto all’anno precedente, che può ricondursi solo in parte alle turbolenze” che Nicolosi definisce “immotivate assenze dei collaboratori”, il centro non potrà farsi carico dei contratti promessi.

Dura la reazione dei sindacati.
“siamo stupiti e rammaricati per la piega che hanno preso le cose dopo che era stato raggiunto un accordo per iniziare a regolarizzare e tutelare maggiormente i giovani – afferma Andrea Gattuso, segretario generale di CGIL Nidil- sono inaccettabili le motivazioni, infatti il calo del 40 per cento non ha riscontri documentabili dal momento che non ci sono bilanci. Stando alle dichiarazioni del consiglio direttivo precedenti all’ultimo incontro di novembre, il centro sarebbe in attivo e le entrate sarebbero del 25 percento più alte rispetto al costo complessivo del lavoro. Adesso pare abbiano cambiato idea. A novembre – prosegue – era stato messo a verbale a margine dell’incontro con le parti, l’impegno del sindaco di presentare i bilanci del Centro così da avere un quadro chiaro della reale situazione finanziaria. Questi bilanci non sono mai pervenuti e adesso arriva una comunicazione di un calo del 40 percento degli introiti, sulla base di cosa?”.
Già da mesi si era posta la questione dei bilanci del Centro, tanto che ad agosto il capogruppo dell’opposizione, l’ex pentastellato Maurizio Pascucci, aveva chiesto a gran voce di visionare i bilanci del CIDMA con un’interrogazione al consiglio comunale. “Il CIDMA dovrebbe essere un simbolo anche di trasparenza” commenta Gattuso. “Dai nostri conti basati sui biglietti staccati e sul costo complessivo del lavoro, ci risulta che quest’ultimo è di molto inferiore alle entrate del Centro”, dichiara Calogero Guzzetta, segretario CGIL Palermo.
La questione sembrerebbe ruotare intorno alla figura di Marcello Barbaro che dal 2007 ha ricoperto ininterrottamente ruoli apicali, e a un grosso debito accumulato negli anni di circa 170mila euro che l’amministrazione ha recentemente provveduto a rateizzare.
Dal 2007 Marcello Barbaro è stato prima presidente del CIDMA (nominato proprio da Nicolosi durante il suo primo mandato ndr) e successivamente tesoriere e membro del consiglio direttivo, come spiega questo debito? Barbaro continua a rimanere al suo posto?”, si domanda Guzzetta.
Stiamo cercando di capire il motivo di questo debito – ha spiegato il sindaco Nicolosi- per quanto riguarda i bilanci, non c’è mai stato l’impegno a farli visionare” e sul presunto dato del calo di visitatori del 40 percento che i sindacati affermano non basarsi su nessuna documentazione, il sindaco commenta: “la parola del presidente vale più dell’atto”.
Nicolosi poi attacca, “le proteste di questi collaboratori saltuari hanno creato disservizi enormi, sono vittima di un vero e proprio stalkeraggio istituzionale, non è possibile subire una pressione così violenta, ho scritto anche al prefetto di Palermo perché intervenga” e aggiunge che le proteste sarebbero “pilotate da una dipendente del CIDMA, Massimiliana Fontana” per non si comprende quali ragioni.
I contratti di collaborazione a due ragazzi -prosegue Nicolosi – si possono fare, ho proposto di trasformare il contratto della dipendente in part-time per recuperare soldi per i due nuovi contratti. Comunque sono ancora aperto a trattative coi sindacati per trovare soluzioni purché ci si sieda tutti intorno a un tavolo creando un clima sereno”.
Riteniamo gravissime e infondate dichiarazioni simili che andranno comprovate nelle sedi opportune – ribatte Guzzetta – oltretutto la persona tirata in ballo dal sindaco non c’entra niente con la vertenza sindacale dal momento che è una dipendente assunta con contratto a tempo indeterminato. Il sindaco sta andando in confusione rispetto alla gestione di questa vicenda”.
“Un’occasione persa per Corleone- commenta Cosimo Lo Sciutosegretario della Camera del Lavoro di Corleone intitolata a Placido Rizzotto – stiamo parlando di quindici ragazzi del territorio col sogno di potersi realizzare nella loro terra cercando di riscattarne anche l’immagine. Stiamo parlando di stipendi di poche centinaia di euro, non di cifre iperboliche”.

Intanto si aggiungono altri dettagli alla vicenda. Nonostante il presunto calo degli introiti del 40 percento sottolineato dal sindaco Nicolosi, calo che non ha permesso la stabilizzazione di due dei sedici giovani che da anni accolgono i turisti nel Centro, il primo luglio è stato nominato e assunto come coordinatore esecutivo del CIDMA Domenico Mancuso.
Mancuso risulta iscritto al gruppo politico Spazio Libero Camerana, associazione giovanile corleonese di estrema destra della quale fa parte anche l’assessore al Turismo e alla Legalità del comune di Corleone Walter Rà del quale Mancuso è stato anche testimone di nozze.
Inoltre, durante il periodo di sciopero dei sedici ragazzi, sciopero indetto ad agosto, i collaboratori sono stati sostituiti da figlie, mogli e cugine di consiglieri comunali di maggioranza. Forti perplessità anche sulla nomina di Claudio Di Palermo a vicepresidente del Cidma avvenuta a giugno. Di Palermo, marito della consigliera di maggioranza Maria Concetta Pinzolo, era finito al centro di una polemica nel 2016 per aver allestito la vetrina di una cartolibreria in piazza Garibaldi della quale è titolare, proprio nel centro di Corleone, col libro di Salvo Riina, figlio del boss Totò Riina, “Riina. Family life”. Libro, a quanto pare, subito rimosso dopo l’indignazione di alcuni cittadini. Sarebbe stato finanziato con circa tremila euro provenienti dagli introiti del CIDMA, inoltre, il musical andato in scena alla Villa Comunale di Corleone il 6 settembre “Camicette Bianche”, spettacolo offerto gratuitamente alla cittadinanza.

Insomma, rimangono molti dubbi sulla vicenda andata in scena in quello che dovrebbe essere un simbolo non solo per il territorio siciliano ma nazionale, il CIDMA di Corleone, dove sono custoditi i faldoni del Maxi processo a Cosa Nostra con le dichiarazioni originali di Tommaso Buscetta e le indagini dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Dall’altra parte ci sono sedici ragazzi tutti del territorio che sognano di riscattare l’immagine della loro terra e di avere un futuro nella loro Sicilia, in controtendenza con le impietose statistiche che vedono una vera e propria emorragia di giovani dal sud Italia verso i paesi del nord Europa.
Ma come si ferma questa emorragia che rischia di lasciare il Sud senza quel capitale umano che è il fattore determinante per il cambiamento e per il salto di qualità del Sud e non solo?
Sono stato a Corleone un paio di settimane fa, proprio al CIDMA, un Centro che conserva un pezzo di storia del nostro Paese – interviene Francesco Boccia, ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie – non possiamo solo lamentarci se i nostri giovani vanno via e non ritornano. Se vogliamo che i ragazzi restino nei loro comuni o, dopo aver fatto le loro esperienze anche all’estero, tornino a casa dobbiamo trasformare il Mezzogiorno e le aree interne come Corleone nella Silicon Valley d’Europa. Oggi con il digitale ogni luogo può essere il centro del mondo, ma lo Stato, a tutti i livelli, ha il dovere di mettere tutti nelle stesse condizioni di partenza. Con il disegno di legge quadro sull’autonomia abbiamo voluto fare della perequazione infrastrutturale la vera sfida che le Regioni hanno colto, inserendo come vincolo di priorità le aree meno sviluppate del Paese”.
I cittadini – prosegue il ministro – hanno bisogno di risposte chiare perché a causa di polemiche sterili della mancata assunzione di responsabilità e delle liturgie politiche si è perso fin troppo tempo. Non sprechiamo anche quest’occasione”.
Corleone è tornata alle elezioni nell’autunno del  2018 dopo due anni di commissariamento a seguito dello scioglimento per infiltrazioni mafiose a opera del Consiglio dei Ministri dell’amministrazione guidata dalla sindaca Lea Savona.
Il CIDMA vede la luce il 12 dicembre 2000, all’inaugurazione sono presenti l’allora presidente della repubblica Carlo Azelio Ciampi e il vicesegretario generale delle Nazioni Unite Pino Arlacchi in rappresentanza del segretario generale Kofi Annan. Nell’ultimo biennio il Centro ha fatto registrare più di 20mila presenze di turisti provenienti da tutto il mondo attirando l’attenzione dei media internazionali il più importante dei quali, la BBC, ha dedicato una puntata al centro andata in onda nel 2017 su BBC2.
It.businessinsider.com 28 dicembre 2019

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