martedì, dicembre 10, 2019

OH, SORELLE! DOVE SIETE ANDATE?


Inaugurazione dell’esposizione sulla tratta delle donne nigeriane e la criminalità organizzata tra Africa ed Europa
Palermo - Il 12 dicembre, alle 19,30, a Palermo, nel Palazzo Gulì, Via Vittorio Emanuele 53, sede del No Mafia Memorial, fondato dal Centro Siciliano di Documentazione “Giuseppe Impastato”, verrà inaugurata la prima esposizione multimediale sul fenomeno della tratta delle donne nigeriane in Italia. L’esposizione, a cura di Helen Hecker, è nata da una collaborazione tra l’Associazione Donne di Benin City e il No Mafia Memorial, con il sostegno del Centro di Servizi per il Volontariato di Palermo.


L’esposizione intende facilitare la comprensione del complesso fenomeno della tratta delle donne nigeriane, che si presta facilmente a rappresentazioni stereotipe. Le fotografie di Elena Perlino (tratte dal suo libro “Pipeline) e il progetto fotografico di Naomi Morello, che ha accompagnato il lavoro dell’Associazione delle Donne di Benin City, vogliono essere, assieme ai testi, alle testimonianze e agli oggetti e abiti della cultura nigeriana, un primo approccio per dare informazioni adeguate e suscitare interrogativi su un mondo non solo lontano ma spesso falsato da pregiudizi.

Punto di partenza è stata la collaborazione avviata in questi ultimi anni tra l’Associazione delle donne di Benin City e il Centro Impastato, che si è costituito parte civile nel processo alla Black Axe svoltosi nel capoluogo siciliano nel 2019. La Black Axe è un gruppo cultista, legato ai riti tradizionali, nato alla fine degli anni ’70 all’interno dell’Università di Benin City, che si è trasformato successivamente in organizzazione criminale transnazionale, con un ruolo di primo piano nel traffico di droga e di esseri umani.
Le donne dell’Edo State sono avviate alla prostituzione con brutale violenza e metodi schiavistici. Uno degli esempi più inquietanti è l’uso della religione tradizionale “juju”, che nelle mani dei trafficanti diventa strumento di condizionamento psicologico e di repressione.

Con l’arrivo di più di 11.000 ragazze nigeriane in Italia nel 2016, la tratta raggiunge il suo livello più alto e sono nate diverse associazioni della società civile che, accanto alle Istituzioni e alle Forze dell’ordine, danno il loro contributo alla lotta contro la schiavitù sessuale. l’Associazione Donne di Benin City è stata fondata a Palermo nel 2015 da un gruppo di donne nigeriane ex-vittime di tratta. La condivisione dello stesso vissuto, delle radici culturali e religiose, fa sì che il muro di omertà si rompa più facilmente e si crei la fiducia delle vittime. Le Donne di Benin City promuovono in tal modo un’altra faccia della cultura nigeriana, ricca di esempi luminosi e lontana dal crimine, che la mostra vuole trasmettere assieme alle complesse problematiche legate alla tratta delle donne tra la Nigeria e l’Italia.

Nessun commento: