Il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri |
'Ndrangheta,
Gratteri: "Ho paura ma si impara il dialogo con la morte"
"Certo
che ho paura, ma la paura va addomesticata, bisogna imparare a dialogare
con la morte. Ho fatto una scelta precisa nel 1989 quando ci fu un
attentato contro la mia fidanzata alla quale dissero che stava affianco ad
un uomo morto. Nel corso degli anni ho ricevuto molte minacce ma siamo
uomini di Stato e vogliamo fare qualcosa per questa terra e per la nostra
nazione". Lo ha detto il procuratore di Catanzaro
Nicola Gratteri, intervistato da Maria Latella su SkyTg24 dopo il
maxi blitz contro la 'Ndrangheta dei giorni scorsi.
L'indagine Rinascita Scott della Dda di Catanzaro e' "un'indagine che e' uno spaccato dell'Italia, una cosa veramente enorme dove ci sono oltre 35 aziende sequestrate, rappresentati politici di tanti partiti, c'e' la dimostrazione di come la 'ndrangheta sia entrata e si sia seduta negli apparati dello Stato e della Pubblica amministrazione", ma nonostante questo la solidarieta' dal mondo politico e' giunta solo da Lega, Pd e M5S "anche perche' i giornali nazionali hanno boicottato la notizia".
Cosi' il procuratore di Catanzaro
Nicola Gratteri a "L'intervista di Maria Latella" su
Sky Tg24. "Il Corriere della sera - ha aggiunto - ha portato la
notizia alla 20ma pagina, Repubblica e la Stampa verso la 15ma-16ma mentre
Il Fatto quotidiano l'ha riportata in prima pagina, come L'Avvenire ed il
Manifesto. Perche' non lo so andrebbe chiesto ai direttori dei giornali.
Non ho idea, fossi stato il proprietario di questi giornali mi sarei
preoccupato, avrei chiesto. Quindi mi auguro che sia stata un svista ma
sicuramente e' stato un 'buco' dal punto di vista giornalistico".L'indagine Rinascita Scott della Dda di Catanzaro e' "un'indagine che e' uno spaccato dell'Italia, una cosa veramente enorme dove ci sono oltre 35 aziende sequestrate, rappresentati politici di tanti partiti, c'e' la dimostrazione di come la 'ndrangheta sia entrata e si sia seduta negli apparati dello Stato e della Pubblica amministrazione", ma nonostante questo la solidarieta' dal mondo politico e' giunta solo da Lega, Pd e M5S "anche perche' i giornali nazionali hanno boicottato la notizia".
La soffiata che ha costretto la Dda di Catanzaro ed i carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Vibo Valentia ad anticipare di 24 ore il maxi blitz contro le cosche vibonesi "e' partita dagli addetti ai lavori, ovvio, non dal barista in piazza". A dirlo e' stato il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri a "L'intervista di Maria Latella" su Sky Tg24. "Qualche idea - ha aggiunto - ce l'abbiamo e ci stiamo lavorando. La storia spiegherà anche chi e' stato".
PRESCRIZIONE/ SI FACCIA PARTIRE,
COSÌ SI FARANNO LE RIFORME NECESSARIE
Ormai
facciamo partire questa prescrizione, perché questo costringerà il legislatore
a fare le modifiche necessarie per velocizzare i processi, altrimenti non si
faranno. In Italia si fanno solo provvedimenti emergenziali”. Così
a “L’Intervista di Maria Latella” su Sky TG24, il procuratore di
Catanzaro Nicola Gratteri parlando della riforma della prescrizione.
“Facciamola
partire – ha spiegato -, così con le pressioni delle Camere penali e
dell'opinione pubblica si costringerà la politica a fare le modifiche che
servono per velocizzare i processi, di modo che non si rimanga appesi per anni
in attesa di un processo. La prescrizione è una sorta di ghigliottina, come
principio sono contrario ma nel concreto dico facciamola partire, perché così
si faranno le riforme necessarie”.
‘NDRANGHETA/ UNA POLITICA DEBOLE È
UN VANTAGGIO PER MAFIE
“Negli
ultimi 20 anni la politica si è indebolita tantissimo, e questo indebolimento
ha avvantaggiato le mafie, la ‘ndrangheta, perché ha occupato gli spazi dal
punto di vista dell’ interlocuzione sociale lasciati dalla politica. Mediamente
un politico è presente sul territorio sei, sette mesi prima delle elezioni, poi
magari il giorno dopo che si vota magari cambia pure numero di telefono. Mentre
il capomafia è presente sul territorio 365 giorni l'anno, dà risposte
sbagliate, truccate e drogate di sottosviluppo, dipendenza e schiavismo, ma dà
risposte in aree dove la disoccupazione tocca anche il 50%. È la disperazione
che porta a rivolgersi alla 'ndrangheta”. Così a “L’Intervista di Maria
Latella” su Sky TG24, il procuratore di CatanzaroNicola
Gratteri.
‘NDRANGHETA/ È UN PROBLEMA IN TUTTA ITALIA
La politica
“è fortemente inquinata ed il problema non è solo meridionale ma riguarda
tutta l'Italia oltre al fatto che per il riciclaggio ed il traffico di
droga la 'ndrangheta l'unica mafia presente in tutti i continenti.
La scelta, la strategia della 'ndrangheta di scegliere di fare accordi con
le istituzioni risale al 1970, quando la ‘ndrangheta creò la nuova dote
della "santa" che consente la doppia affiliazione alla
'ndrangheta ed alla massoneria deviata. Questo è stato il grande salto di
qualità che le ha consentito nelle logge massoniche deviate, di avere
rapporti con uomini delle istituzioni, con quadri della Pubblica
amministrazione. Mentre magistrati, forze dell’ordine giornalisti,
storici, professori universitari e la politica continuavano a raccontare
una mafia stracciona, di pastori, di sequestratori di persone, nella
realtà aveva rapporti con la Pubblica amministrazione”. Lo ha
detto a “L’Intervista di Maria Latella” su Sky TG24, il
procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri.
MAXI BLITZ/ IL MIO È UN LAVORO DI
GRUPPO, IL SUCCESSO È DI TUTTI
“Il mio è un lavoro di squadra, ho colleghi
meravigliosi che lavorano dodici ore al giorno, anche sabato e domenica. Ho
migliaia di carabinieri, poliziotti e finanzieri con cui lavoriamo insieme. Io
posso essere una guida, ma è un lavoro di squadra. Non sono io a fare
l’indagine, la facciamo tutti assieme. Sono abituato al lavoro di gruppo e il
successo e l’insuccesso ricade su tutti. Non voglio entrare nel merito dei
commenti che sono stati fatti, sarà la storia a spiegare tante cose, anche di
comportamenti di questi giorni come degli anni passati”. Così
a “L’Intervista di Maria Latella” su Sky TG24, il procuratore di
Catanzaro Nicola Gratteri, rispondendo a una domanda sulle critiche
ricevute da Gratteri sull’inchiesta.
GIUSTIZIA/ SE FOSSI STATO MINISTRO
AVREI FATTO MOLTE COSE, HO UNA RIVOLUZIONE IN TESTA
“Se avessi fatto il ministro della Giustizia
avrei sicuramente smontato e rimontato quello che ritengo non funzioni in
Italia, avrei cambiato i Codici nel rispetto della costituzione, avrei cambiato
la geografia giudiziaria, perché ancora oggi ci sono posto dove ci sono molti
magistrati e altri dove mancano. Avrei fatto molte cose, ho una rivoluzione in
testa. Per adesso sono il felice Procuratore di Catanzaro”. Lo ha detto
a “L’Intervista di Maria Latella” su Sky TG24, il procuratore di
Catanzaro Nicola Gratteri, rispondendo alla domanda su cosa sarebbe
accaduto se fosse stato nominato Guardasigilli.
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