Il municipio di Mezzojuso |
di SALVO PALAZZOLO
Dopo il caso delle sorelle Napoli, a giugno il Viminale aveva inviato gli ispettori. Scoperti atti illegittimi
Alcuni atti illegittimi e diverse parentele imbarazzanti, c’è il concreto rischio di infiltrazioni mafiose. Il consiglio dei ministri ha sciolto il consiglio comunale di Mezzojuso e di conseguenza anche il sindaco Salvatore Giardina decadrà: da mesi ormai il palazzo del Municipio è al centro delle polemiche dopo il caso della sorelle Napoli, che si battono contro la mafia dei pascoli.
Dopo il caso delle sorelle Napoli, a giugno il Viminale aveva inviato gli ispettori. Scoperti atti illegittimi
Alcuni atti illegittimi e diverse parentele imbarazzanti, c’è il concreto rischio di infiltrazioni mafiose. Il consiglio dei ministri ha sciolto il consiglio comunale di Mezzojuso e di conseguenza anche il sindaco Salvatore Giardina decadrà: da mesi ormai il palazzo del Municipio è al centro delle polemiche dopo il caso della sorelle Napoli, che si battono contro la mafia dei pascoli.
Il primo cittadino ha sempre detto di aver saputo della storia delle tre donne
solo dopo l’articolo di Repubblica che nel settembre 2017
raccontò i raid nelle terre di Ina, Anna e Irene. Le tre donne lo hanno contestato
pubblicamente, denunciando di essere rimaste “isolate” in paese. Davanti alle
telecamere della trasmissione di Massimo Giletti, il sindaco Giardina aveva poi
ammesso candidamente di avere partecipato al funerale del capomafia del paese,
Cola La Barbera. Il figlio del vecchio padrino legato a Bernardo Provenzano è
accusato di essere il regista delle incursioni nelle proprietà delle sorelle.
“Sono religioso – disse in Tv il primo cittadino – vado a tutti i
funerali”. Il giorno dopo, invece, smentì. Ma il prefetto di Palermo Antonella
De Miro aveva già chiesto al ministero dell’Interno di mandare gli ispettori in
Municipio. E sono arrivati presto, nel giugno scorso. Un ufficiale dei
carabinieri, un ufficiale della Guardia di finanza, un dirigente di polizia e
uno della prefettura. La loro relazione è finita all’esame del ministro
dell’Interno, che ha proposto lo scioglimento. Oggi, la decisione del governo.
Mentre
continuano i raid nelle terre delle sorelle Napoli. E, incredibilmente, anche
le polemiche contro di loro. Uno dei principali registi di quella che è ormai
diventata una campagna di delegittimazione contro tutti coloro che sostengono
le tre donne coraggiose è l’ex assessore della giunta Giardina, il generale dei
carabinieri in pensione Nicolò Gebbia. Sembra una storia scritta da Leonardo
Sciascia. Ma questa non è finzione, è una drammatica realtà. In gioco, attorno
alle terre della provincia, ci sono i finanziamenti milionari dell’Unione
Europea. Ecco perché qualcuno vuole prendersi l’azienda delle sorelle Napoli.
“Ma non ci riusciranno”, dicono Ina, Irene e Anna. “Non riusciranno a mandarci
via”. Resta da capire chi sta gestendo questi affari. E perchè le sorelle
Napoli sono state isolate e attaccate a Mezzojuso
La Repubblica Palermo, 12 dicembre 2019
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