|
Fra Paolo (Ph. Shobbha) |
FRA PAOLO dei frati minori rinnovati
Pomerini Natale 2019
Ormai il Natale è alle porte, e quest’anno oltre a Gesù
Bambino il mio pensiero e il mio cuore va a Bahati, così l’hanno chiamato le
donne del nostro centro Tabasamu (=sorriso), dove si trova per ora, perché la
madre dopo un mese dal parto ancora non aveva scelto il nome per il suo bambino
e tanto meno si capisce qual è il nome del padre… forse quando Bahati sarà un
po’ cresciuto si potrà capire. Ma cosa c’entra Bahati con Gesù bambino?
CHI E' FRA PAOLO: LA NOSTRA INTERVISTA DEL 2017
|
Jonisia con il suo Bahati dopo una bella bevuta si è rannicchiata a dormire nel confessionale…! |
Bahati
in lingua swahili significa “destino”, ma si potrebbe tradurre anche con
“Fortunato”, perché anche se può trattarsi di “bahati mbaya” (=un brutto
destino), normalmente, che sia espresso o meno, si tratta di bahati nzuri (=un
buon destino, cioè fortuna), e questa ambiguità tendente al buon destino,
accomuna la venuta al mondo sia di Gesù figlio di Maria di Nazaret, sia di
Bahati figlio di Jonisia, anche se il nostro piccolo Bahati ha dovuto
sperimentare un destino, oserei dire, più brutto di quello di Gesù: è nato
dietro a uno dei cespugli che stanno attorno alla nostra chiesa di Pomerini,
non c’era nessuno, se non la sola mamma “pazza”, o forse solamente… violentemente
logorroica, eccentrica esibizionista, prostituta a buon mercato, ubriacona
quanto basta, grande lavoratrice e
devota frequentatrice della chiesa! C’era solo lei quando si affacciava sul
mondo quel bambino che poi sarà chiamato Bahati, al suo confronto il povero
Gesù bambino della grotta con Maria, Giuseppe, il bue e l’asinello si può dire
che abbia avuto molto più “bahati”! E’ vero che Giuseppe e Maria, evidentemente
per la loro povertà, non avevano trovato posto nell’albergo, ma almeno Gesù è
potuto nascere in una grotta tra le braccia di una mamma buona come Maria e con
la protezione di un padre buono e coscienzioso come Giuseppe che l’ha saputo
proteggere anche dall’ostilità criminale del re Erode e gli ha saputo
trasmettere l’arte del falegname. Ma chi è che proteggerà Bahati in modo che il
suo possa essere un buon destino, chi potrà accompagnarlo nei delicati primi
anni della sua vita, chi gli aprirà una strada? Qualcuno potrebbe pensare
“Meglio non fosse mai nato!”. Invece è qui, e come Gesù Bambino mi chiede che
valore dò alla vita? Davanti a lui la
mia vita che valore ha, a che serve? E la sua vita, Il suo vivere quanto mi tocca?
Far finta di niente, o accoglierlo e cercare di fare il possibile è lo stesso?
Tutto finisce qui? Prendersi cura, come Maria e Giuseppe apre alla vita anche
se poi sarà tormentata, pazza, crocifissa, ma sarà Vita! Rifiutare e
schiacciare come Erode non fa che continuare a spegnere quel poco di vita che è
rimasto in noi, fino a perdere completamente il senso e la gioia del vivere
donandosi. Il vecchio e barbuto Babbo Natale ci porta la gioia di ricevere
qualche regalo sperato, il piccolo e povero Gesù bambino, assieme a Bahati, ci
offrono la loro vita e ci chiedono di mettere in gioco la nostra, di farne un
regalo per far crescere la vita dentro e fuori di me, così sarà veramente
un BUON NATALE per tutti!
fra Paolo dei frati minori rinnovati, missionario in
Tanzania
Nessun commento:
Posta un commento