Cidma, la sala dei faldoni del maxiprocesso |
Cgil e Nidil: “Il presidente Nicolosi non ha mantenuto
gli impegni presi per la trasformazione dei contratti dei collaboratori”
Palermo 18 dicembre 2019 - Ancora stato di agitazione dei
collaboratori del Centro internazionale di documentazione su mafia e antimafia.
E visite turistiche sospese. Motivo della protesta, lo stop alla
conversione del rapporto di lavoro dei collaboratori occasionali del centro
dopo l'intesa raggiunta a settembre tra Cgil Palermo e il centro. Sulla questione dei collaboratori era stato aperto un tavolo
tecnico. E in diversi incontri, anche col presidente del centro Nicolò
Nicolosi, sindaco di Corleone, era emersa l'apertura alle proposte fatte dalla
Cgil per la trasformazione dei contratti da prestazioni occasionali
a collaborazioni continuate e continuative. Adesso il dietro front, annunciato
dal sindaco con una nota.
La Cgil, che sostiene le istanze dei 15 ragazzi, alcuni dei
quali impegnati tutto l'anno nelle visite guidate per i turisti, ha
replicato al primo cittadino, manifestandogli in una lettera “stupore e
rammarico” per non aver tenuto fede agli impegni presi in seguito alla
precedente mobilitazione di quattro mesi fa dei dei lavoratori.
“Troviamo inaccettabile che nella nota venga comunicato che
le nostre richieste non possono essere accolte a causa di un calo degli
introiti del Cidma di circa il 40 per cento – dichiarano il segretario Cgil
Palermo Calogero Guzzetta e Andrea Gattuso, segretario generale Nidil
Cgil Palermo - Questa presunta carenza di risorse non è documentabile: il
presidente si era impegnato a condividere i bilanci dell’associazione con il
sindacato in sede di tavolo tecnico. Questo non è avvenuto”.
“Dalle testimonianze dei lavoratori, a noi risulta un buon
numero di presenze di visitatori. E anzi – aggiungono Guzzetta e Gattuso -
proprio in relazione all’apertura mostrata dall’amministrazione, e venendo
incontro alle esigenze di un aumento delle visite, i ragazzi del Cidma hanno
dato disponibilità a lavorare anche nei fine settimana e nei festivi. Tutto
questo non può aver condotto a un calo di introiti tale da decidere di non
discutere più delle proposte avanzate al tavolo tecnico”.
Cgil e Nidil si chiedono, inoltre, come mai
l'associazione, a fronte della mancata consegna dei bilanci, abbia potuto
accumulare un debito nei confronti dell’Inps di circa 140 mila euro. “A chi è
imputabile tale responsabilità? Ci domandiamo quale sia la coerenza e la
credibilità del presidente del Cidma, rispetto agli impegni presi – proseguono
Calogero Guzzetta e Andrea Gattuso nella nota – Nicolosi afferma che la
soluzione di trasformare le collaborazioni in coordinate e continuative
arrecherebbe danno al Cidma. Riteniamo siano piuttosto le scelte attuate dal
direttivo e dall'amministrazione comunale ad arrecare un danno non solo al
Cidma ma all’intero territorio”.
Sul caso interviene anche la Camera del
Lavoro di Corleone. “Il Centro di documentazione antimafia in questi anni ha
rappresentato un volano di sviluppo per il territorio dal punto di vista
turistico ma anche economico e sociale - dichiara Cosimo Lo Sciuto, segretario
della Camera del Lavoro di Corleone - In un territorio sempre più spopolato a
causa delle scarse occasioni di lavoro, un’amministrazione attenta dovrebbe
valorizzare, e non certo mandare via, i giovani che scelgono di rimanere
nelle propria terra dando il loro contributo in un ambito importante come
quello dell’antimafia”.
Secondo la Cgil Palermo, la trasformazione dei contratti è
“compatibile con le risorse a disposizione del Cidma e il fatto che non
siano stati consegnati i bilanci fa pensare a una scelta non di natura
economica”.
L'intesa condivisa con il sindaco Nicolosi prevedeva una
graduale regolamentazione dei rapporti di lavoro a partire da gennaio. “Sono
rapporti che non sono più occasionali da tempo, si protraggono da diversi anni
– aggiunge la Cgil - La nostra posizione, condivisa con i lavoratori,
era stata caratterizzata da un grande senso di responsabilità e dalla volontà
di collaborare, bilanci alla mano, nella realizzazione graduale del
piano”. La Cgil conclude la nota con la proclamazione dello stato di agitazione
e la speranza in una “nuova apertura da parte del presidente del Cidma per
chiudere la vertenza”.
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