Il numero di luglio-agosto 1992 di Città Nuove con la notizia della strage di via D'Amelio |
Città Nuove ha compiuto trent’anni. Abbiamo iniziato
le pubblicazioni il 1° ottobre 1989, come inserto del giornale palermitano “Lo
Studente”, diretto da Stefano Cassina. E d’allora – tra alti e bassi - non
abbiamo più cessato le pubblicazioni. All’inizio si chiamava “Corleonese-Notizie.
È diventato “Città Nuove” (su suggerimento di Nino Gennaro) dal 1° gennaio
1992. Dal 2001-2003 siamo passati al digitale, registrando risultati sempre più incoraggianti, come dimostra il numero delle visite quotidiane dei nostri lettori.
Utilizzando gli strumenti tecnologici
odierni, abbiamo riprodotto fotograficamente tutte le prime pagine di carta,
che intendiamo pubblicare in un album su Facebook.
È stupefacente vedere
scorrere i mesi e gli anni con le prime pagine del giornale. Abbiamo cominciato
che c’erano la Democrazia Cristiana, il Partito Comunista e il partito
Socialista. Siamo arrivati che questi partiti non esistono più da tempo. Anche le
persone protagoniste della politica: Michele La Torre, Peppino Siragusa,
Peppino Di Palermo, Pino Lisotta, Tanino Marabeti, Totò Mannina, Cristoforo
Madonia, Gianni Russo, Mimmo Verro… alcuni non ci sono più, altri non fanno più
politica da tempo. Uguali sembrano essere rimasti i problemi della nostra
città. La viabilità, la disoccupazione, l’inefficienza della pubblica
amministrazione. Ma per fortuna c’è sempre la voglia dei giovani di essere
protagonisti, di voler cambiare le cose. C’è l’impegno di chi non si rassegna al
degrado.
Probabilmente, sarebbe il caso di ragionare
su questo trentennio passato, per capire che prospettive costruiamo per il
prossimo. Un ragionamento slegato per quanto possibile dalle polemiche
politiche contingenti. Ci vorrebbe uno sguardo “lungo” sui prossimi anni,
facendo tesoro di quelli appena trascorsi. Proveremo a proporre un’iniziativa in questa
direzione, magari partendo da una mostra sui numeri di Città Nuove. Una
riflessione sul passato per costruire il futuro. Vediamo se c’è interesse in
questa direzione.
Con questo impegno, salutiamo il 2019. E auguriamo
un buon 2020 ai nostri lettori.
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