La Rav4 Toyota del comune di Corleone data alle fiamme |
In fiamme all’alba di stamani la macchina del Comune di Corleone, una Rav4
Toyota, un bene confiscato alla mafia che l’ente aveva avuto assegnato durante
la precedente gestione commissariale. L’auto era parcheggiata in via Collegio,
dietro i locali del municipio. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e
i carabinieri, ma il mezzo è stato completamente distrutto dalle faimme.
L’amministrazione comunale ha presentato una denuncia ai militari dell’Arma che
hanno avviato le indagini. L’incendio si sarebbe verificato tra le 6 e le 6.30.
“Non si esclude la pista dolosa”, dicono al comune. In effetti la Rav4 data
alle fiamme è la macchina principale del comune, quella che usano il sindaco,
gli assessori e il presidente del consiglio comunale. Averla presa come
obiettivo sembrerebbe un messaggio indirizzato al sindaco Nicolò Nicolosi e
alla sua amministrazione comunale. Di questo sembra esserne convinto anche il
primo cittadino.
«Se qualcuno ha appiccato le fiamme, di sicuro non lo ha fatto per divertimento
- dice infatti Nicolosi -. Siamo dispiaciuti per quanto accaduto. Se era un
tentativo di intimidirci hanno sbagliato bersaglio perché noi non ci pieghiamo
a queste logiche e non ci lasciamo intimidire. Al contrario, continuiamo sulla
nostra strada, dimostrando che il percorso avviato è quello giusto». Di «chiaro
atto intimidatorio», parla anche Pio Siragusa, presidente del consiglio
comunale. Un atto, aggiunge, «compiuto contro l’unico autoveicolo di
rappresentanza a disposizione dell’amministrazione comunale, acquisito dai
commissari tramite la prefettura di Palermo, come bene confiscato a soggetti
appartenenti alla mafia. Tale atto dimostra che il cammino di legalità e
giustizia intrapreso da questa municipalità ci da la consapevolezza di essere nella direzione giusta, che adesso
vogliamo intensificare ancor di più dopo questo inquietante messaggio». Di atto
«ignobile e vile» parla anche Maurizio Pascucci, capogruppo dell’opposizione,
che aggiunge: «Ci auguriamo che quanto prima le forze dell’ordine possano
accertare le cause e le responsabilità».
Le indagini dei carabinieri e della Procura di Termini Imerese cercheranno
di capirne di più di quello che sta accadendo a Corleone. Di sicuro la città
non sta attraversando un buon momento. Lo scorso 18 dicembre è stato imbrattato
il busto dell’eroe dei fasci contadini Bernardino Verro, assassinato dalla
mafia nel 1915. Tanti servizi – come la pubblica illuminazione e la raccolta
dei rifiuti - non funzionano adeguatamente. Tante strutture sono abbandonante e
vandalizzate (l’immobile dell’area artigianale mai decollata, la palestra
comunale, il mercato ortofrutticolo, il caseificio, la viabilità interna, il
Cidma chiuso). L’amministrazione comunale annuncia provvedimenti, cerca di
tamponare, ma l’insofferenza dell’opinione pubblica cresce sempre di più. E, in
questo contesto, si rischia che la criminalità organizzata possa sguazzarci.
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