Nicola Zingaretti, segretario del Partito Democratico |
Dobbiamo seguire anche in Italia il modello dei Dem americani. Va bene
discutere, confrontarsi, ma poi ci deve essere la volontà assoluta di
presentarsi uniti contro la destra davanti agli elettori. Il Pd si batte per
questo obiettivo da sempre. Quando la destra si è mobilitata unita a Piazza San
Giovanni, sono stato il primo a dire: adesso anche il nostro campo si deve
riorganizzare
Intervista di Giuseppe SARCINA
La lezione del Partito democratico americano? «La capacità di
trovare una sintesi contro l’avversario comune. Una cosa che dobbiamo fare
anche noi». Nicola Zingaretti rientra oggi in Italia dopo
due giorni di incontri a New York e a Washington. Ha visto Bill Clinton, la
Speaker della Camera Nancy Pelosi e ieri, nella nottata italiana, i funzionari
del National Security Council alla Casa Bianca. Il segretario del Pd,
naturalmente, ha seguito gli sviluppi sull’Ilva: «C’è il presidente del
Consiglio che ci sta lavorando notte e giorno e siamo d’accordo che la fabbrica
non deve chiudere».
In questi giorni avrà avuto modo di osservare da vicino l’aspro confronto
interno alla sinistra americana. C’è un’ala radical in ascesa tumultuosa, una
parte moderata più sulla difensiva. Ne ricava qualche spunto utile per la
sinistra italiana? «Penso che la peculiarità di questo dibattito, il fatto più positivo
è che la ricchezza delle posizioni alla fine troverà una sintesi in una
candidatura unica da opporre a Donald Trump. Credo che questo sia il modello
che dovremmo seguire anche in Italia. Va bene discutere, confrontarsi, ma poi
ci deve essere la volontà assoluta di presentarsi uniti contro la destra
davanti agli elettori. Il Pd si batte per questo obiettivo da sempre. Quando la
destra si è mobilitata unita a Piazza San Giovanni, sono stato il primo a dire:
adesso anche il nostro campo si deve riorganizzare».
La sintesi del Partito democratico americano sarà la nomination contro
Trump. E in Italia? Si può raggiungere una sintesi con Renzi e di Maio? «Beh adesso la
sintesi è sostenere lealmente questo esecutivo, se ci si crede. E contribuire
in modo convinto all’attività di governo, perché faccia bene e faccia cose
utili. Non possiamo fare finta di non sapere o di non capire davvero che chi fa
parte di questa maggioranza verrà giudicato dagli elettori per le cose che fa
questo governo».
Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, sostiene che il Pd sia troppo
condizionato dal Movimento 5 Stelle. Chiede, per esempio, una svolta sul
diritto di cittadinanza per gli immigrati, lo lus culturae, e l’abolizione dei
decreti Salvini sulla sicurezza… «Sala è uno straordinario
protagonista della politica italiana. Però non vedo uri Partito democratico
subalterno a nessuno, basta guardare la manovra. Non aumenta l’Iva, si tagliano
le tasse sugli stipendi più bassi, si eliminano i ticket sulla sanità, si introduce
l’idea degli asili gratis, ci sono i fondi Imu-Tasi chiesti dai sindaci».
Lo lus culturae può essere approvato? Che cosa farete con i decreti
Salvini? «Per quanto mi riguarda assolutamente sì e d’altra parte la società
dimostra di essere più avanti rispetto a coloro che siedono in Parlamento. Però
servono i voti in Parlamento. Noi faremo di tutto per sostenerlo. L’abolizione
dei decreti Salvini fa parte del programma di governo, quindi è all’ordine del
giorno».
La formula della «sintesi all’americana» va applicata anche alle prossime
Regionali? Nel Movimento 5 Stelle c’è chi vorrebbe sfilarsi da una coalizione
anti-Salvini… «Noi costruiremo regione per regione le alleanze
più ampie e ricche possibili, partendo dai sindaci e e poi dalle forze
politiche. Mi auguro che ci siano tutti, perché dobbiamo combattere contro una
coalizione pericolosa, di destra-destra, con un leader di destra».
La proposta di Giorgetti per un tavolo comune sulle riforme istituzionali? «Figuriamoci se ci
sottraiamo al confronto. Certo, mi sarebbe piaciuto che Giorgetti avesse fatto
questa proposta all’epoca in cui Calderoli ideò una legge elettorale che lui
stesso chiamò “porcellum”…»
Corriere della sera, 13 nov 2019
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