Il premio "Francesca Serio" a Selima Giuliano |
Si è svolta,
ieri, a Galati Mamertino, nella cornice della moderna e bella sala dell’Incubatore
dei Nebrodi la manifestazione di premiazione della VI edizione del Premio
antimafia al femminile “Francesca Serio”. Premio voluto ed organizzato dal
Circolo Socialista Nebroideo Indipendente “Italo Carcione” in collaborazione
con il comune di Galati Mamertino e con l’Istituto di Cultura Politica per la
Questione Siciliana – xQS e l’Associazione Nazionale Amici di Attilio Manca –
A.N.A.A.M.-. Ha introdotto i lavori il prof. Fabio Cannizzaro, presidente del
Circolo Socialista che con un breve, argomentato excursus ha ricordato le
ragioni e la storia del premio ed ha spiegato il perché quest’anno si sia
scelto di premiare Selima Giuliano, figlia di Giorgio Boris Giuliano.
Sono poi
intervenute le Autorità cittadine e nello specifico il Sindaco di Galati
Mamertino, Dott. Antonino Baglio ed il vicesindaco ed assessore alla cultura,
Avv. Vincenzo Amadore .
Particolarmente
apprezzato è stato anche il saluto portato all’uditorio da Don Vincenzo Rigamo,
guida religiosa e spirituale della comunità cattolica cittadina. È, dopo,
intervenuto Fulvio Emanuele nella sua duplice veste di attore e di giovane
galatese; intervento apprezzato per la sua incisività etica e per la sua
profondità.
Il prof.
Cannizzaro, poi, nel suo intervento, ha condotto il pubblico nel clima che si
viveva negli anni in cui operava con successo, a Palermo, Giorgio Boris
Giuliano, raccordandolo e rapportandolo ad un altro periodo quello, appunto, in
cui visse Francesca Serio. Ambedue persone che diversamente dai loro
contemporanei compresero prima e meglio la pericolosità criminale della mafia.
Ha poi preso
la parola lo scrittore Luciano Armeli Iapichino che ha correlato e ricollegato
i nessi operanti, oggi, della mafia con particolare, informata attenzione alla
realtà messinese e nebroidea, lanciando un articolato monito sulla mai sfiorita
pericolosità del fenomeno. Molto apprezzato è stato anche l’intervento del
giornalista del Sole 24 Ore, Nino Amadore, che da cronista investigativo qual
è, ha posto e inquadrato in chiave logica il “clima” in cui si trovò ad
operare, Boris Giuliano, capo della Squadra Mobile di Palermo negli anni
’70. Lo ha fatto offrendoci la descrizione sintetica quanto completa di quel
contesto difficilissimo ed intricato.
Si è poi
svolta la premiazione con il conferimento del premio “Francesca Serio” – VI
edizione con il dono di una pergamena a Selima Giuliano con la
seguente motivazione: ““A Selima Giuliano, per il suo impegno nel testimoniare
i valori di umanità nella legalità che furono caratteristici di suo padre,
Giorgio Boris Giuliano, ucciso da vile mano mafiosa.
La sua
dedizione, la sua testimonianza sono e potranno essere occasione di riflessione
per tanti siciliani e siciliane, per tanti uomini e donne ed in particolare per
le nuove generazioni, affinché, mai cali l’attenzione o ci si arrenda alla
prepotenza mafiosa”.
Dopo il
conferimento del premio ha preso la parola Selima Giuliano, la quale con parole
semplici quanto penetranti ha raccontato, in un clima di raccolta, partecipata
attenzione dell’uditorio, cosa la morte del padre amato, del padre affettuoso e
premuroso ha significato per Lei e per la sua famiglia. La testimonianza ha
rappresentato per il numeroso pubblico presente un’ occasione concreta di crescita
etica e di serena vicinanza al dolore composto di Selima Giuliano.
La
manifestazione si è conclusa, poi, come da tradizione, con gli interventi dal
pubblico tra i quali non si possono non segnalare quelli del giovane studente
di Patti, Marco Crisafulli che ha impressionato gli astanti per la sua
interessante intensità e del giornalista Nino Vicario che ha ricordato ai
presenti quale influsso ha avuto sull’immaginario collettivo la storia di
Francesca Serio e del figlio Turiddu Carnevale.
La manifestazione
si è chiusa con l’invito alla prossima edizione del Premio “antimafia
“Francesca Serio”.
Le foto
sono di Luciano Armeli Iapichino e Nino Serio.
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