Un momento dell'assemblea dei rider |
L'idea dei coordinamenti aziendali e di una piattaforma
rivendicativa. La Cgil: “Siete lavoratori come gli altri e avete diritto a essere
tutelati”
Palermo 11 novembre 2019 – A Palermo ogni giorno lavorano 350 rider ma la
platea complessiva è di almeno di 500 persone, oltre mille in Sicilia.
Sono i primi numeri emersi nel corso della 1° assemblea dei fattorini
delle consegne di cibo a domicilio che si è svolta nel pomeriggio presso la
Camera del Lavoro, per spiegare le novità normative introdotte dal decreto
“salva imprese” approvato il 3 novembre.
“Alcune delle novità, come la paga oraria,
entreranno in vigore tra 12 mesi. Come organizzazione sindacale siamo
pronti a avviare forme di contrattazione con le aziende locali del food
delivery, e a chiedere degli incontri, per migliorare al più presto le
condizioni di lavoro e risolvere i problemi che i lavoratori ci rappresentano –
ha dichiarato il segretario generale Nidil Cgil Palermo Andrea Gattuso -
Il nostro presupposto è che i ciclofattorini debbano essere considerati
lavoratori subordinati. Il decreto introduce delle tutele, prendiamo questo
dato come positivo, per dire che sia sulla sicurezza che sul
compenso deve esserci allineamento al lavoro dipendente, con l'aggancio ai
contratti di lavoro nazionali, e alle previsioni Inail per la tutela dei
lavoratori”.
L'assemblea ha costituito un primo momento di
condivisione delle problematiche dei rider. “Adesso cominceremo a
cercare delle soluzioni – ha aggiunto Gattuso - Abbiamo chiesto ai
fattorini di allargare la partecipazione il più possibile e provare a
costituire dei comitati aziendali. Insieme proveremo a definire una
piattaforma di rivendicazioni, anche per rendere esigibili i contenuti della
nuova normativa e andare nella direzione di un lavoro con diritti e tutele
garantiti”.
Tanti i problemi affrontati, le storie e le denunce emerse,
dagli incidenti durante le consegne a domicilio ai furti e ai
danneggiamenti di ciclomotori e bici, dalle difficoltà legate alla
comunicazione via chat o via email e all'algoritmo delle applicazione digitali,
ai punteggi assegnati ai fattorini, in base alla disponibilità e al gradimento
dei clienti. “Se il punteggio è negativo, lavoriamo meno. Avevo raccolto con
fatica 100 punti e per cause non dovute alla mia disponibilità, sono tornato a
93 punti e invece di lavorare 10 ore mi è stata data la possibilità di lavorare
3 ore”, ha detto un lavoratore.
La Cgil e Nidil hanno aperto le porte della sede del
sindacato ai fattorini dopo alcune iniziative organizzate con la campagna
#NoEasyRiders, con i volantinaggi davanti alle sedi cittadine delle aziende del
food delivery.
A disposizione dei rider da adesso c'è anche l'ufficio legale
e il patronato per le pratiche di malattia e di disoccupazione.
“Siete lavoratori come gli altri e come gli altri avete diritto a essere
tutelati. Non siete soli, daremo rappresentanza alle vostre istanze
e la vostra unione farà la forza perché i lavoratori conoscono i
punti deboli delle aziende - ha detto il segretario generale Cgil
Palermo Enzo Campo – E' utile la nascita di un coordinamento tra i lavoratori
di tutte le aziende: ci consentirà per portare avanti una vertenza territoriale
per modificare e migliorare la condizione dei rider. Diverse sono
le tipologie di lavoro debole e fragile nella nostra città, la Cgil vuole
metterle insieme in un unico movimento solidale”. “Siamo scesi con
il sindacato di strada tre volte in piazza per stare accanto ai rider e
torneremo a farlo con cadenza regolare, per rispondere alle vostre domande”, ha
detto Riccardo Marotta, del Sol, sportello orientamento lavoro.
Ha concluso l'assemblea il segretario nazionale Silvia
Simoncini. “Vogliamo aprire il 2020 organizzando un'assemblea nazionale dei
Rider, che vedrà la partecipazione anche di altre categorie come Filt e
Filcams – ha detto Silvia Simoncini – Stiamo iniziando costruire un
legame tra i rider di diverse città. La vertenza è ampia, la strada ancora in
salita e quella di oggi è un'assemblea tra le più partecipate. Stiamo
raccogliendo le istanze dei lavoratori di Palermo per condividerle con quelle
dei riders delle altre città ed elaborare una piattaforma per
aprire un dialogo che parta dalle società locali fino a quelle nazionali e multinazionali
del food delivery”.
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