Un momento della presentazione del libro di Hoffmann |
DINO PATERNOSTRO
È utile ascoltare la storia della presenza
ebrea a Corleone nel 1400. È utile ed educativo conoscere la shoah, il
terribile genocidio voluto dai nazisti tedeschi
e condivisa ed imitata dai fascisti italiani. È conoscenza , è cultura. Serve
ad educare le giovani generazioni. Bene hanno fatto, quindi, il comune di
Corleone e l’associazione Prometheus ad organizzare stasera la presentazione
del libro del prof. Alessandro Hoffmann “Storia di una famiglia di origine
ebrea a Palermo”. Proprio Hoffmann ha sottolineato che anche i fascisti
italiani hanno organizzato dei campi di concentramento in Italia, anche se
questo spesso non viene raccontato.
Dispiace, però, che solo una relatrice abbia
accennato alla tragica vicenda di Liliana Segre, senatrice a vita, ebrea
italiana miracolosamente sopravvissuta alla detenzione nel campo di
concentramento di Auschwitz-Birkenau,. E dispiace ancora di più che nessuno
abbia fatto cenno al clima di odio razziale che vive oggi l’Italia e alla
violenza riversata dai social sulle minoranze e sui “diversi”. Nessuno ha,
infine, accennato al fatto che il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica
sia stato costretto ad assegnare la scorta all’89nne Liliana Segre. Né tantomeno
all’incredibile scelta della destra di astenersi sulla proposta di istituire
una commissione per il contrasto al razzismo e all’antisemitismo.
E se si può comprendere l’imbarazzo dell’assessore
alla cultura Walter Rà (“Fratelli d’Italia”), che gli ha consigliato di tacere
su questi argomenti, meno comprensibile è il silenzio degli altri. Un silenzio che
non è cultura, non è educativo. Tacere sull’attualità, sui fatti inquietanti di
oggi, rifugiandosi nella storia, è il suo contrario. Se la memoria non aiuta a
capire il presente e a costruire il futuro diventa inutile e controproducente. Se
è questo il mese della cultura a cui pensa l’assessore al ramo, sarebbe meglio risparmiarcelo.
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