Un momento della cerimonia per l'intitolazione di via F. Intili |
“Uccisi perché lottarono per il rispetto delle regole, per il lavoro e la giustizia sociale, opponendosi al sistema di potere mafioso”.
Vie dei diritti: il Comune di Palermo e la Cgil
Palermo hanno intitolato oggi altre due strade di Palermo a due sindacalisti
uccisi dalla mafia. Da oggi via Folaga porta il nome di Filippo Intili,
segretario della Camera del Lavoro di Caccamo, ucciso il 7 agosto 1952, e la via Cinciallegra (o
Cingallegra) quello di Agostino D'Alessandria, segretario della Camera
del Lavoro di Ficarazzi, ucciso il 10 settembre 1945.
Alla cerimonia hanno partecipato il sindaco di Palermo, Leoluca
Orlando, il segretario generale Cgil Palermo, Enzo Campo, il sindaco di
Caccamo, Nicasio Di Cola, il sindaco di Ficarazzi, Paolo Francesco Martorana.
"Oggi ricordiamo due vittime del sistema di potere
politico e affaristico mafioso - ha dichiarato il sindaco Leoluca Orlando - per
fare memoria e per interrogarci ancora oggi su cosa significhi il loro
sacrificio in una realtà che è profondamente cambiata e che deve continuare un
cammino di affermazione dei diritti di tutti e di ciascuno, al di fuori delle
soffocanti logiche criminali e di appartenenza".
Con l'intitolazione delle due strade a Intili e D'Alessandria,
sono già 17 le Vie dei diritti intitolate a sindacalisti e a esponenti
del movimento antimafia nel quartiere di Bonagia. “La storia di Filippo
Intili, contadino e dirigente del lavoro di Caccamo, ci ricorda quella di
Salvatore Carnevale. Sciara e Caccamo erano vicine, i due dirigenti
sindacali si vedevano e si consigliavano reciprocamente ed entrambi erano a
capo del movimento che doveva difendere l'applicazione della riforma agraria –
ha detto il segretario della Cgil Palermo Enzo Campo - Lottavano per
la divisione della terra e dei prodotti della terra ai contadini,
che continuavano a non essere divisi secondo la legge. Caccamo era
famosa per la presenza di una mafia violenta che dominava il paese. Chi, come
Filippo Intili, persona tenace, si ribellava alle condizioni che la mafia
e il nuovo blocco sociale dettavano, veniva ucciso. La prima
affermazione della legalità avviene in questi paesi lontani in cui dominava una
mafia cruenta, che terrorizzava la gente. Intili alla fine fu lasciato
solo. La solitudine in cui per la prima volta venne a trovarsi un nostro
dirigente sindacale, portò la mafia alla decisione di ucciderlo, a
colpi di accetta. Il suo corpo rimase a terra, in montagna, per due
giorni. Nel 1955 a Sciara fu ucciso anche Carnevale. Sono storie che
assolutamente vanno riproposte alla memoria dei giovani e di un Paese che vive
più di presente”.
L'intitolazione di via Agostino D'Alessandria |
La strage dei dirigenti sindacali è rimasta senza colpevoli.
“I nostri tanti dirigenti uccisi, che non hanno avuto giustizia,
sono stati i partigiani della costruzione del nuovo Stato italiano, coloro che
hanno contribuito a scrivere la Costituzione del nostro Paese – prosegue Campo
- Quel movimento, che metteva avanti a tutto il lavoro, la
dignità, il rispetto delle leggi e dei contratti, ha
contribuito a cambiare le condizioni di oggi. I familiari di Intili e di
D'Alesssandria furono costretti ad allontanarsi dalla Sicilia. Con il percorso
della memoria e l'intitolazione delle strade ricostruiamo l'appartenenza alla
nostra organizzazione e, dopo aver chiesto anche scusa in qualche caso ai
familiari, ricomponiamo la grande famiglia della Cgil dal punto di
vista storico, sociale ma anche umano e personale”.
Alla cerimonia il responsabile della legalità
Cgil Palermo, Dino Paternostro, ha letto una lettera di ringraziamento
inviata da Filippo Campisi, nipote di Intili, a nome dei familiari che vivono
da tempo a a Pisa e Pontedera. La famiglia di D'Alessandria si trasferì
invece a Milano. Questo il testo:
Oggi 29 ottobre 2019, con grande rammarico, né io né altri familiari possiamo
essere presenti a questo importante evento. Da tanti anni ci siamo trasferiti
in Toscana, dove ormai viviamo e lavoriamo.
Oggi verrà intitolata una via a nome di mio nonno FILIPPO INTILI. Siamo
riconoscenti e commossi per questa scelta. Tutto questo è stato possibile
grazie al sindaco di Palermo Leoluca Orlando, a Dino Paternostro e ad Enzo
Campo, dirigenti della Cgil, e alla sensibilità che hanno mostrato in tutti
questi anni verso i sindacalisti uccisi per mano della MAFIA, che hanno
contribuito a costruire un’Italia più giusta! Questa memoria riconoscente ci
aiuta a sopportare il dolore provocato dalla violenza con cui siamo stati
privati di nonno Filippo.
Ringrazio tutte le persone che hanno avuto un semplice pensiero verso
mio nonno Filippo e tutte le persone presenti a questa importante cerimonia. Un
forte abbraccio a tutti, a nome anche dei miei familiari.
FILIPPO CAMPISI
Nipote di Filippo Intili
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