La via Andrea Raia nella borgata Bonagia di Palermo |
Palermo 26 ottobre 2019 – Intitolata oggi dall'amministrazione comunale e
dalla Cgil Palermo la via della Martora, nel quartiere di Bonagia, al
sindacalista Andrea Raia, segretario della Camera del Lavoro di Casteldaccia, ucciso
dalla mafia il 5 agosto del 1944. Alla cerimonia, nell'ambito delle Vie dei
diritti, per l’intitolazione di 21 strade a sindacalisti uccisi, sono
intervenuti il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, il segretario generale Cgil
Palermo Enzo Campo, il sindaco di Casteldaccia Giovanni Di Giacinto e il
parlamentare Davide Aiello, pronipote di Andrea Raia.
“Continua con l'intitolazione delle strade a sindacalisti uccisi il
percorso di realizzazione di un quartiere della città, Bonagia, dedicato
a un sistema di diritti costituzionalmente garantiti, che costituisce
l’alternativa al sistema di potere criminale politico affaristico mafioso
– ha dichiarato il sindaco di Palermo Leoluca Orlando- Ricordare Andrea Raia
significa ricordare il primo dei sindacalisti uccisi in Sicilia dopo la fine
della prima guerra mondiale nel 1943. Ed è la conferma del coinvolgimento del
Comune di Casteldaccia e degli altri comuni colpiti dalla violenza mafiosa in
questo percorso della memoria. E’ anche un modo per dire grazie per il
sacrificio di chi ha dato la vita per l’affermazione dei diritti e
confermare il profondo cambiamento culturale della nostra realtà”.
“Andrea Raia, dirigente sindacale e comunista, persona poliedrica, che
viveva del suo lavoro, fu un punto di riferimento importante per la
comunità di Casteldaccia, per le sue doti umane e il grande impegno
sociale e civile – ha detto il segretario generale Cgil Palermo Enzo Campo –
Difese gli interessi dei più umili, dei più deboli e il suo rigore nella
gestione e nel controllo dei Granai del Popolo, negli anni in cui fioriva il
mercato nero, lo mise in contrasto sia con il sistema mafioso di
Casteldaccia che con l’amministrazione comunale del tempo, in cui si annidavano
gli interessi dei gruppi di potere che volevano accaparrarsi il mercato della
pasta e del pane. La commistione tra cattivi amministratori e mafia si
saldò per bloccare una persona che faceva gli interessi delle persone più
umili”. “Fu - ha aggiunto Campo - il primo dirigente sindacale ucciso di questa
grande epopea che è stata la lotta per la terra portata avanti dai braccianti
agricoli, dai dirigenti delle Camere del lavoro, da esponenti dei partiti
comunista e socialista, rispetto a una classe dirigente che si andava alleando
con gli agrari e i grandi proprietari terrieri, i cui interessi si saldavano
con quelli dei mafiosi. Oggi ricordiamo Raia con grande affetto per la
sua generosità, la sua indignazione per le ingiustizie, la sua battaglia per la
legalità”. Dopo i saluti del sindaco Giovanni di Giacinto, che ha reso
omaggio alla figura di Raia e alla sua importanza per la comunità di
Casteldaccia, la parola ai parenti. “Andrea Raia è stato una vittima di mafia
ma quando la mafia uccide una persona le vittime sono tutti i familiari – ha
detto il pronipote Davide Aiello, parlamentare nazionale e componente della
commissione antimafia - Lo è stata mia nonna, Santa, che oggi ha 93 anni,
e gli altri due figli Gaetano e Anna. Lo è mio padre, che avrebbe voluto
conoscere mio nonno così come mia nonna avrebbe voluto stare di più con suo
padre. E lo sono anch'io. Quando la mafia toglie qualcuno perché dà fastidio
non uccide solo quella persona ma una famiglia intera e i sogni di una
comunità. Andrea Raia aiutava tutti i contadini, i poveri, chi stava male e non
voleva nulla in cambio, non voleva neanche che gli fosse detto grazie. Sono
orgoglioso di rappresentare la mia famiglia, ringrazio per questo
riconoscimento in memoria delle vittime della mafia e oggi per noi è un
giorno di festa perché continuiamo questo percorso per tenere viva la memoria e
lottare ogni giorno contro la mafia in onore di chi non c’è più”.
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